Abbiamo vissuto, stiamo vivendo, un momento difficile della
storia contemporanea. Dopo ciò che è successo il 13 novembre 2015, gli umori e
i sentimenti della Francia e del mondo sono diversi. Davanti a determinati
avvenimenti ogni parola risulta futile e sbagliata, per questo voglio parlare
attraverso una storia. Una storia francese che è un classico, che forse
vedendola ora può risollevare gli animi, dare un barlume di speranza per un
mondo migliore.
“Le Fabuleux destin d’Amélie Poulain” in italiano “Il favoloso
mondo di Amélie” è un film del 2001, diretto da Jean- Pierre Jeunet. Ambientato
in Francia, quasi del tutto a Parigi, è la storia di Amélie (Audrey Tautou) bambina
di provincia molto particolare che vive in un mondo tutto suo anche per via
della situazione con i suoi genitori dato che il padre (Rufus) è un medico
molto apprensivo, la visita ogni giorno ed è convinto che lei sia
malata di cuore. Ciò nonostante è freddo
con la bambina e non riesce a starle accanto nemmeno in un momento traumatico come quello della
prematura morte della madre (Lorella Cravotta). Amélie cresce e si trasferisce
a Parigi, dove comincia a fare la cameriera. La sua vita cambierà completamente
il 31 agosto 1997, giorno in cui morì Lady Diana. Appresa la notizia al telegiornale,
Amélie fa cadere il tappo di una bottiglia che finisce sotto una piastrella
dove trova una scatola con vecchi oggetti (figurine, un ciclista di ferro
ecc..). Decide così di rintracciare il proprietario, sicuramente ormai uomo di
mezz’età. Questo sarà l’inizio della “sua missione” : far felice il prossimo.
Ed ecco che si susseguiranno tante storie e personaggi eccentrici e fantasiosi,
che riusciranno sempre a strapparci un sorriso.
Il film ha avuto un enorme successo in tutto il mondo, per
la leggerezza e cura nei dettagli con cui è stato prodotto e girato. Il suo
successo si deve sicuramente anche alle soundtracks, interamente composte e
suonate da Yann Tiersen che è stato capace di dar ancora più vita con le sue
note ai personaggi e alle storie del film. L’ambientazione del film è quasi
tutta svolta nella città di Parigi, dove luoghi realmente esistenti come “ Café
des 2 moulins” e dintorni hanno poi conosciuto un enorme successo proprio
grazie al film. Al contrario, le scene ambientate nella metropolitana parigina
sono state tutte girate nella stazione fantasma Porte des Lilas – Cinéma.
Avervi voluto parlare di questo film oggi, come dicevo
all’inizio, non è stato casuale: non è solo perché il film è francese ed è
girato a Parigi ma è per il messaggio che passa. Il mondo visto con gli occhi
di Amélie è eccentrico, buffo forse utopico ma è un bel mondo. Fatto di sogni,
speranze, ingenuità, generosità. E’ un mondo puro, senza distinzioni di razza o
religione, di bianchi o neri, di cattolici o musulmani, è un mondo di persone.
Persone belle, brutte, antipatiche, simpatiche, intelligenti o meno ma pur
sempre persone che vivono sulla stessa Terra, condividono la stessa aria, lo
stesso sole, la stessa pioggia. Non sono nessuno per fare morali o lezioni di
vita, ma forse dovremmo un po’ tutti guardare il mondo con occhi simili. E’
difficile, ora più che mai, sono la prima che stenta a riuscirci oggi. Dovremmo
provarci almeno. E magari chissà, la paura e l’angoscia che pervade i nostri
animi diminuirebbe. Potremo tornare a guardare un concerto o una partita, a
mangiare ad un ristorante o a fare una passeggiata al chiaro di luna senza
trovarci la pallottola di un kalashnikov piantata nel petto, senza rendercene
conto, senza sapere perché.
#prayforParis #prayforall
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