domenica, novembre 15, 2015

Recensione Film - Il favoloso mondo di Amélie

Abbiamo vissuto, stiamo vivendo, un momento difficile della storia contemporanea. Dopo ciò che è successo il 13 novembre 2015, gli umori e i sentimenti della Francia e del mondo sono diversi. Davanti a determinati avvenimenti ogni parola risulta futile e sbagliata, per questo voglio parlare attraverso una storia. Una storia francese che è un classico, che forse vedendola ora può risollevare gli animi, dare un barlume di speranza per un mondo migliore.
“Le Fabuleux destin d’Amélie Poulain” in italiano “Il favoloso mondo di Amélie” è un film del 2001, diretto da Jean- Pierre Jeunet. Ambientato in Francia, quasi del tutto a Parigi, è la storia di Amélie (Audrey Tautou) bambina di provincia molto particolare che vive in un mondo tutto suo anche per via della situazione con i suoi genitori dato che il padre (Rufus) è un medico molto apprensivo, la visita ogni giorno ed è convinto che lei sia malata di cuore. Ciò nonostante è  freddo con la bambina e non riesce a starle accanto nemmeno in  un momento traumatico come quello della prematura morte della madre (Lorella Cravotta). Amélie cresce e si trasferisce a Parigi, dove comincia a fare la cameriera. La sua vita cambierà completamente il 31 agosto 1997, giorno in cui morì Lady Diana. Appresa la notizia al telegiornale, Amélie fa cadere il tappo di una bottiglia che finisce sotto una piastrella dove trova una scatola con vecchi oggetti (figurine, un ciclista di ferro ecc..). Decide così di rintracciare il proprietario, sicuramente ormai uomo di mezz’età. Questo sarà l’inizio della “sua missione” : far felice il prossimo. Ed ecco che si susseguiranno tante storie e personaggi eccentrici e fantasiosi, che riusciranno sempre a strapparci un sorriso.
Il film ha avuto un enorme successo in tutto il mondo, per la leggerezza e cura nei dettagli con cui è stato prodotto e girato. Il suo successo si deve sicuramente anche alle soundtracks, interamente composte e suonate da Yann Tiersen che è stato capace di dar ancora più vita con le sue note ai personaggi e alle storie del film. L’ambientazione del film è quasi tutta svolta nella città di Parigi, dove luoghi realmente esistenti come “ Café des 2 moulins” e dintorni hanno poi conosciuto un enorme successo proprio grazie al film. Al contrario, le scene ambientate nella metropolitana parigina sono state tutte girate nella stazione fantasma Porte des Lilas – Cinéma.
Avervi voluto parlare di questo film oggi, come dicevo all’inizio, non è stato casuale: non è solo perché il film è francese ed è girato a Parigi ma è per il messaggio che passa. Il mondo visto con gli occhi di Amélie è eccentrico, buffo forse utopico ma è un bel mondo. Fatto di sogni, speranze, ingenuità, generosità. E’ un mondo puro, senza distinzioni di razza o religione, di bianchi o neri, di cattolici o musulmani, è un mondo di persone. Persone belle, brutte, antipatiche, simpatiche, intelligenti o meno ma pur sempre persone che vivono sulla stessa Terra, condividono la stessa aria, lo stesso sole, la stessa pioggia. Non sono nessuno per fare morali o lezioni di vita, ma forse dovremmo un po’ tutti guardare il mondo con occhi simili. E’ difficile, ora più che mai, sono la prima che stenta a riuscirci oggi. Dovremmo provarci almeno. E magari chissà, la paura e l’angoscia che pervade i nostri animi diminuirebbe. Potremo tornare a guardare un concerto o una partita, a mangiare ad un ristorante o a fare una passeggiata al chiaro di luna senza trovarci la pallottola di un kalashnikov piantata nel petto, senza rendercene conto, senza sapere perché.

#prayforParis #prayforall

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