sabato, gennaio 04, 2025

RECENSIONE DI DIO DI ILLUSIONI DI DONNA TARTT

Buon pomeriggio, Fantastics! Ieri sera ho finito, dopo più di due settimane e mezzo che me lo trascinavo dietro perché non sono stata bene e non sto ancora bene grazie ai malanni di stagione lol, Dio di illusioni. Devo dire che il finale mi ha lasciato con un'espressione un po' da meh, più che altro perché l'ho trovato anticlimatico e mistico, e non credo d'averlo capito bene lol 

PREMESSA
Erano due anni che rimandavo la lettura di Dio di illusioni, due anni. Oggi, nonostante il mal di testa lancinante, sono qui per parlarvi di un romanzo dark academia molto intenso e corroborante. Okay, mi capita sempre con i dark academia, in qualche modo mi ritrovo ad assorbire il modo di parlare dei personaggi. E' più forte di me lol Ad ogni modo, sono felice che il mio primo libro dell'anno nuovo sia stato uno che rimandavo da due anni. La storia, a cui è chiaramente ispirata If We Were Villains, è molto drammatica e piena di morte e sesso, ma essendo dark academia, non mi aspettavo nulla di diverso. 

TRAMA (DA RIZZOLILIBRI)
Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro eccentrico e affascinante professore di greco antico, che insegna al di fuori delle regole accademiche imposte dall’università e solamente a una cerchia ristretta di studenti. Un’élite di giovani che vivono di eccessi e illusioni, lontani dalla realtà che li circonda e immersi nella celebrazione di un passato mitico e idealizzato, tra studi classici e riti dionisiaci, alcol, droghe e sottili giochi erotici. Fino a che, in una notte maledetta, esplode la violenza. E il loro mondo inizia a crollare inesorabilmente, pezzo dopo pezzo. Una storia folgorante di amicizia e complicità, amore e ossessione, colpa e follia, un romanzo di formazione che è stato uno dei più grandi casi editoriali degli anni Novanta.

RECENSIONE
Dio di illusioni è L'attimo fuggente on stereoids, prove me wrong i dare you. 
Mentre leggevo Dio di illusioni quest'idea, di cui sopra, mi è venuta in mente. Insieme a una tonnellata di film che gli ho associato, e di cui ve ne metto due metto qui per onore di cronoca: The Riot Club e  L'Attimo Fuggente. Il mio mal di testa non mi permette molto, quindi anche se mi scoccia mi limiterò a questo. A win is a win, no?

Richard Papen è un ragazzo senza scopo nella vita, che trova nel greco la sua via di fuga da una vita piena di povertà, alcol e violenza. Californiano, alla fine decide di lasciare tutto e trasferirsi nel Vermont nell'esclusiva scuola di Hampden. Un college isolato, in mezzo ai monti, dove l'élite è rappresentata dai cinque ragazzi che sono seguiti dal tanto mistico quando misterioso Julian Morrow. Julian Morrow, che ha un atteggiamento un po' tossico nei confronti dell'educazione scolastica, e che pretende che chiunque segua il suo corso abbandoni tutti gli altri, in questo modo venendo tagliato fuori completamente dalla vita sociale del college. Qui Richard conosce i Cinque Eletti, chiamiamoli così, i Prediletti di Morrow, tutti ricchi, tutti dediti ad eccessi di ogni sorta: Henry, un ragazzo ricco con una grande intelligenza, ma anche una grande freddezza nel compiere azioni violente senza il minimo segno di empatia. Henry è uno che è disposto a fare qualsiasi cosa, pur di salvarsi la pelle. Anche quando è nel torto, anzi, specialmente quando è nel torto. Poi abbiamo Francis, il gay non dichiarato ma dichiarato agli occhi di tutti, che ci prova coi suoi colleghi universitari quando sbronzo e, anche, ci va a letto insieme quando è sbronzo. Il punto forte, però, sono i gemelli Maculay: Charles e Camilla, che forniscono l'incest plot più inaspettato. Sul serio, mi aspettavo di tutto, ma non questo! Sebbene questa cosa venga più volte accennata e a cui venga allusa un sacco di volte, pensavo fossero solo congetture... invece non lo erano! Insomma, non me l'aspettavo davvero questo plot twist!

Le cose cambiano quando i Cinque, decisi a effettuare un rito dionisiaco (con il benestare di Julian, btw) uccidono per sbaglio un uomo. Da quel momento, Edmund Concoran 'Bunny' non farà altro che dar loro il tormento in ogni modo possibile e immaginabile, arrivando perfino a ricattarli e a costringerli a spendere soldi per lui. Ora, Richard è la voce narrante della storia. Egli stesso si definisce un narratore inaffidabile, perché nel periodo in cui è narrata la storia tutti si facevano di droga, bevevano, fumavano, ecc. Henry, però, riesce a farti capire le sue ragioni anche se sono sbagliate, e nel farlo trascina Richard anche con sé. Fino all'ultimo ho pensato che, alla fine Charles si sarebbe suicidiato. Fino all'ultimo ho pensato che, alla fine, Richard sarebbe finito in galera a pagare per i crimini di tutti. Ma, alla fine, così come nessuno ha pagato per la morte del contadino del Vermont, nessuno ha pagato per la morte di Bunny. Ed è giusto, tutto questo? No, non lo è. Ma spesso la vita funziona così. Spesso, i buoni o i personaggi grigi (mi rifiuto di definire Richard un personaggio buono, così come Julian Morrow, entrambi sono stati delle pedine manovrate da Henry) la passano liscia, e chi ha avuto la sfortuna di incontrarli sulla loro strada ne paga le conseguenze, anche con la vita.

Un romanzo intenso, impegnativo a livello mentale - io non ho mai fatto greco o latino, quindi per me era arabo ciò che dicevano e le frasi il greco scritte - e sicuramente da leggere quando si sta bene. Io non sto ancora molto bene, grazie all'influenza mista a tosse forte, quindi vi sconsiglio di leggerlo quando non state bene.

Vorrei scrivervi delle citazioni, ma onestamente l'unica cosa che farò sarà di stendermi a dormire prima di guardare The Vampire Diaries.

xoxo,
Giada
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