sabato, settembre 20, 2025

RECENSIONE DE L'ALBA SULLA MIETITURA (THE HUNGER GAMES #0.5) DI SUZANNE COLLINS

Buon giorno e buon sabato, Fantastics! Oggi è la mia mezza giornata di libertà - mezza, voglio precisare, perché sono stata presa con le bombe a studiare per gli ultimi concorsi e sono abbastanza stanchina. Quindi, dato che sono arrivata all'ultima parte di ciò che mi è rimasto per questo, di concorso e che ieri ne ho fatto un altro, direi che posso prendermela con calma. (lo sappiamo che non accadrà, perché sono una persona molto ansiosa che ha bisogno di avere tutto sotto controllo, lol)

PREMESSA
Sono sempre stata una fan dei libri di Hunger Games, da amante del distopico e delle ucronie quale sono. Mi ha sempre appassionato vedere il mondo del what if? Sto anche guardando la serie tv de L'uomo nell'Alto del Castello, btw. Tuttavia, mi avevano avvertito che SOTR mi avrebbe fatto soffrire, e molto. Ma sapete anche quanto io ami i libri che mi distruggono emotivamente, quindi eccoci qui. Ero in post terza operazione dell'anno, quando ho deciso di leggerlo quindi ero già abbastanza emotiva di mio... diciamo che questo libro mi ha fatto piangere. Piangere davvero. Perché questo libro ti farà pentire di aver shippato Snow e Lucy Gray nella Ballata e lo odierete, garantito. Io, d'altro canto, non riesco più a vedere il figo giovane Snow come un innocente. Tutto il male che ha fatto ad Haymitch l'ha fatto più che consapevolmente. E non è più un antieroe, è proprio un villain a tutto tondo, in questo romanzo. Grab a tissue, please!

TRAMA (DA GOODREADS)
All’alba dei cinquantesimi Hunger Games, i distretti di Panem sono in preda al panico. Quest’anno, infatti, per l’Edizione della Memoria, verrà sottratto alle famiglie un numero doppio di tributi rispetto al solito. Intanto, nel Distretto 12, Haymitch Abernathy cerca di non pensarci troppo, l’unica cosa che gli interessa è arrivare vivo a fine giornata e stare con la ragazza che ama. Quando viene chiamato il suo nome, però, il ragazzo vede infrangersi tutti i suoi sogni. Strappato alla sua famiglia e ai suoi affetti, viene portato a Capitol City con gli altri tre tributi del Distretto 12: una ragazza che per lui è quasi una sorella, un esperto in scommesse e la ragazza più presuntuosa della città. Non appena gli Hunger Games hanno inizio, Haymitch comprende che tutto è stato predisposto per farlo fallire. Eppure qualcosa in lui preme per combattere... e far sì che la lotta si estenda ben oltre l’arena.


RECENSIONE
Sapevamo tutti che la storia di Haymitch Abernathy avrebbe fatto male. Molto male. Insomma, sappiamo com'è nel Distretto 12: un ubriacone solo. Ma nessuno sa che è così perché ha perso tutto, e ha dovuto allontanare da sé tutti i suoi amici per proteggerli dalla furia vendicativa di Snow. 

All'alba del 50esimi Hunger Games, Haymitch viene svegliato dal suo amato fratellino Sid. Il suo compleanno, lo stesso della Mietitura, è il 4 luglio (i see what u did here, Suzie). La storia di Haymitch è simile a quelle di tutti del Distretto 12: mogli e madri sole, mariti morti in miniera. Lo stesso vale per Hyamitch e Sid. Haymitch, ch'è anche un contrabbandiere di liquori, lui che non beve mai. Eh già, a inizio romanzo, oltre a essere sobrio è un ragazzo a cui semplicemente non piace l'alcol. E' solo una merce di scambio per poter portare a casa cibo per i suoi famigliari.

Ma quando, per proteggere la sua amata Lenore Dove Baird, pronipote di Lucy Gracy, interviene nel bel mezzo della Mietitura, alla fine viene scelto al posto di Chance. Chance, dal canto suo, si becca una pallottola in testa. E così, i tributi del Distretto 12 sono Haymitch Abernathy, Wyatt Callow, Masilee Donner (la stronzetta ricca del Distretto 12), Louella McCoy. 

Ho trovato questo romanzo molto più pieno di violenza rispetto alla Ballata, quasi a livello dei primi 3 Hunger Games. Molto cruento, violento e che ti fa star male. Non saprei in che altro modo descriverlo. Dove gli altri hanno trovato forzati i riferimenti ai libri originali della trilogia, io li ho amati. Dove gli altri hanno trovato di pessimo gusto il fatto che fosse proprio Effie la stilista di Haymitch o non chiunque altro, io ho amato ciò. Dove gli altri hanno storto il naso per la doppia presenza di Mags e Wiress, che io ho ADORATO - un po' meno ciò che Snow ha fatto loro dopo gli Hunger Games.

Una cosa, su tutte, mi è rimasta impressa. Il modo della gente di Capitol di trattare i tributi, specialmente quelli del Distretto 12, come animali. Una cosa ch'era già stata fatta con la Ballata, quando c'era Lucy Gray, ma che qui è ancor più accentuata. E chi si dimentica l'ASMR delle manette dei deportati che sono scappati dal Messico da parte di Trump? O di come tutta l'ideologia MAGA parli proprio degli extracomunitari o immigrati come animali?

Insomma, ho colto il sottotesto e la critica sociale. E' sottile in certi punti, ma c'è. 
Per quanto mi riguarda, Suzanne ha fatto centro anche stavolta.

Chissà quando riuscirò a tornare a scrivere le cit qui, per il momento vi dovrete accontentare della chiusura di post senza cit. (ma almeno adesso sto scrivendo DA SEDUTA dopo mesi e mesi e mesi passati inginocchiata a causa dei punti nel sedere, quindi la considero una vittoria)

xoxo,
Giada 

martedì, agosto 26, 2025

RECENSIONE DI BETTER THAN THE MOVIES - MEGLIO CHE NEI FILM (BETTER THAN THE MOVIES #1) DI LYNN PAINTER

Buona sera, Fantastics! E' passato *un secolo* da quando ho postato nel blog l'ultima volta, ma onestamente mi sono successe così tante cose nell'ultimo periodo che non ho avuto il tempo materiale di venire qui ad aggiornarvi sui miei progressi letterari e sulle mie ultime letture. Sono stata operata di nuovo, come se ciò non fosse sufficiente, e quindi ho dovuto dare la precedenza alla preparazione dei concorsi e mettere da parte alcune cose per potermi portare abbastanza avanti prima degli inevitabili 3 giorni di stop forzato che ho avuto.

PREMESSA
Era da tanto tempo che avevo voglia di provare a leggere qualcosa di Lynn Painter, ma non avrei mai creduto che avrei amato così tanto un suo romanzo. E' stato facile identificarmi in Liz Buxbaum, anche io come lei sono sempre stata quella strana, quella isolata e messa da parte, perché troppo diversa da quelli della sua età… quindi sì, è stato facile immedesimarmi in Liz. Non mi aspettavo di certo di trovarmi in una rom-com sulle rom-com, come dice giustamente la quarta di copertina del romanzo...e le reference! Mi ha fatto venire voglia di riguardare tutti quei film d'amore che, onestamente ho già visto e di cui alcuni non ho ancora visto, quindi devo rimediare! Mi sono rivista davvero molto in Liz, e questo mi ha fatto amare ancora di più il romanzo solo che...dove accidenti è il mio Wes??

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Se l’amore fosse un film, per Liz sarebbe una commedia romantica. Il suo lieto fine, però, è ancora tutto da scrivere. 

Sin da quando era bambina, Liz sogna un amore da film. Grazie a una passione smisurata per le commedie romantiche, nella sua testa il copione è già scritto: un giorno incontrerà il ragazzo perfetto e insieme vivranno per sempre felici e contenti. Perciò, quando la sua cotta storica torna in città, Liz non può che interpretarlo come un segno del destino: il lieto fine è in arrivo, è lui quello giusto. Il primo passo per mettere le basi del loro eterno amore è convincerlo a invitarla al ballo di fine anno. Per farlo, Liz ha bisogno di un piccolo aiuto. E anche se controvoglia, è costretta a chiederlo a Wes, il suo vicino di casa nonché nemico giurato, lo stesso che le ha infilato una rana nella casa di Barbie. Più tempo passano insieme, però, più Liz si rende conto che Wes non è più il bambino dispettoso di un tempo. Adora provocarla e sa essere una discreta spina nel fianco, ma è anche capace di farla ridere, la ascolta e sembra capirla sul serio. All’improvviso Liz è costretta a riesaminare tutto quello che credeva di sapere sull’amore. Perché nel mondo reale il gran finale non è sempre quello che ci si aspetta.

RECENSIONE
AAAAAA AAAAA AAAAAH!
Questo libro mi ha fatta kicking e giggling per lo yearning di certe scene, davvero! Ho scalciato sul letto come una ragazzina di quattordici anni che legge i suoi primi romanzi rosa, mentre leggevo questo libro! Qui lo dico e qui lo nego, nel caso dovessero usarlo contro di me lol 

Come dicevo più su, è stato facile entrare in empatia con i personaggi. A partire da Liz, ma anche quelli di cornice non sono stati da meno. Ma partiamo dal principio: Liz Buxbaum è una ragazza di 17 anni che non vuole andare al Senior Prom insieme alla sua migliore amica, Jocelyn. Non vuole andarci principalmente perché sente la mancanza della sua mamma, morta quando era ancora piccola e teme di cancellare il suo ricordo se dovesse vivere quelle esperienze dell'ultimo anno di liceo senza di lei. Le cose cambiano quando Michael, il suo amore di quando era bambina, ritorna nella loro città dopo un periodo passato in Texas. Liz, amante da sempre dei film d'amore e sognatrice romantica, lo vede come un segno del destino: è il ragazzo che le ha mandato la sua mamma per realizzare il suo desiderio, ciò che le ha sempre insegnato da sceneggiatrice quale era: i bravi ragazzi vincono sempre, quelli cattivi no. Dal suo punto di vista, Wes è un cattivo ragazzo, un Hardin un po' più sportivo, in poche parole. Tuttavia, quando vede che Wes e Michael sono ancora amici come quando tutti loro erano piccoli, decide di andare da lui e usare il trope del fake dating con Wes, per rendersi interessante agli occhi di Michael e, in questo modo, mettersi tra lui e Laney. 

Le citazioni ai film romantici si sprecano qui, così come le citazioni a cantanti - cioè, poteva mancare Taylor Swift? Io credo proprio di no. E la cosa bella è che, da cinefila quale sono io, ho colto tutti i riferimenti xD Quindi Wes e Liz fingono di uscire insieme, attirando finalmente l'attenzione di Michael. Ma quando finalmente Liz ha ottenuto ciò che voleva, ovvero andare al Senior Prom insieme a Michael... si rende conto che non è lui che vuole davvero. E' Wes. E' sempre stato Wes.

In una rocambolesca quanto goffa messa in scena di promposal, le strade di Wes e Liz si incroceranno di nuovo. E stavolta, non da fake dating o enemies to lovers, ma proprio da fidanzati. E il mio cuoricino si è sciolto nel vederli finalmente realizzare ciò che entrambi hanno sempre desiderato (cioè l'un l'altra) <3

Un romanzo dolce, tenero.
E' proprio un romanzo coccola, non saprei in che altro modo descriverlo.

Bellissimo. Dolcissimo. Tenero.
Lo consiglio assolutamente con tutto il cuore.

Come sempre, da quando sono operata, le citazioni sono rimandate a quando non avrò più i punti nel didietro. Speriamo non troppo tardi, che ho troppe cose da fare!

xoxo,
Giada

mercoledì, luglio 30, 2025

RECENSIONE DE L'ESTATE DEI SEGRETI PERDUTI DI E. LOCKHART

Buon pomeriggio, Fantastics! Oggi non è per niente un buon giorno, dato che ho appena avuto la data della prossima operazione chirurgica - sono giorni che sono di cattivo umore, di umore down, per questo...e faccio molta fatica a studiare - e sinceramente mi sento ancor più di pessimo umore rispetto ai giorni passati, ora che ho la data. Non posso permettermi di non passare un altro concorso per colpa dell'operazione, onestamente non so più dove sbattere la testa per cercare lavoro e mi sento male all'idea di operarmi di nuovo. Anyway... questo libro mi ha finito!

PREMESSA
Ho appena scoperto che avevo messo questo libro, We were liars, nello scaffale 'want-to-read' di Goodreads nel 2014. Nel 2014, ci rendiamo conto? Ho avuto bisogno di guardare la serie tv tratta dal libro, prima di leggere il libro stesso. E nel frattempo sono passati 11 anni. Mio Dio. Nel 2014 avevo appena aperto il blog e i blog qui sopra, nel web, erano super quotati anche se tanti, come me, restavano nell'ombra anche a causa dei big. Sapevo che questo libro avrebbe fatto male. Ha fatto male… Ma, cavoli... non credevo di stare così tanto male. Mi ha distrutta. Completamente.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Una famiglia ricca e potente. Una vacanza dorata. Un ragazzo e una ragazza. Un amore sbagliato. Un incidente. E un segreto. Che non può essere rivelato.

Da sempre la famiglia Sinclair si riunisce per le vacanze estive a Beechwood, una piccola isola privata al largo delle coste del Massachussets. I Sinclair sono belli, ricchi, potenti, spensierati. E Cady Sinclair, l'erede dell'isola, del patrimonio e di tutte le speranze, non fa eccezione. Ma l'estate in cui la ragazzina compie quindici anni le cose cambiano. Cady si innamora del ragazzo sbagliato, l'unico che la sua famiglia non potrebbe mai accettare, e ha un incidente. Un incidente di cui crede di sapere tutto, ma di cui in realtà non sa niente. Finché, due anni dopo, torna sull'isola e scopre che nulla è come sembra nella bellissima famiglia Sinclair. E che, a volte, ci sono segreti che sarebbe meglio non rivelare mai.

Un romanzo in cui amore e suspense si mescolano alla perfezione, una storia che non vi lascerà più, e ora un'attesissima serie Prime Video.

RECENSIONE
Forse, considerato come sto emotivamente, non avrei dovuto leggere questo libro. Forse, col senno di poi, avrei proprio dovuto evitarlo. Ma sono andata in hype per la serie. E la serie mi è piaciuta davvero tanto, quindi ero sicura che il plot twist dei fantasmi mi avrebbe fatta stare meno male. E invece. E invece... Mi sbagliavo alla grande. (Era una cosa prevedibile, se me lo chiedete)

La storia comincia con l'Estate Numero 17, quando Cadence Sinclair ha 17 anni e ancora non è riuscita a riprendersi dal misterioso incidente che le ha provocato un'amnesia selettiva, per la quale ha cancellato gli eventi dell'Estate Numero 15, l'estate fatale, e che le provoca delle emicranie che a loro volta le provocano vomito. Cadence è la figlia primogenita della più piccola delle tre sorelle Sinclair, figlie di un magnate di non si sa che cosa, ma che mi ha dato old money vibes. Cadence è una ragazzina che ama la letteratura, passare l'estate nell'isola di famiglia insieme ai nonni e ai cugini che adora, Johnny e Mirren. Qui la traduttrice evidentemente non aveva chiaro come rendere il nome Mirren, perché vi giuro, nella prima pagina c'è scritto Miriam, tre pagine dopo Mirrem e subito dopo rimane Mirren. La cosa mi ha dato molto fastidio, se devo essere onesta. In questo libro ho trovato parecchi refusi. Tuttavia, questo non ha impedito al libro di finirmi lol

L'amore e l'affetto che lega Cadence ai suoi cugini è palpabile, così come è palpabile l'amore adolescenziale che prova per Gat. Gat, il figlio del fratello dell'amante di sua zia Bess. Gat, che è cresciuto con loro in quell'isola fuori dal mondo, l'isola dei Sinclair, e che spinge Cady a migliorare se stessa. Ad andare contro il mondo. Mirren è una ragazzina peperina, alla ricerca della vera sé, che ama l'arte - esattamente come Johnny. Insomma, se si cresce circondati dall'arte, alla fine penso sia inevitabile venirne attratti o coinvolti in un modo o nell'altro.

Ma le zie bisticciano a fuoco per l'eredità, competono attraverso i loro figli per attrarsi la benevolenza di Harris Sinclair. E alla fine, i tre ragazzi, si stufano di questi continui litigi, questi continui battibecchi che hanno come unico scopo chi si accaparra più oggetti degli altri o chi merita più oggetti degli altri. 

Una sera dell'estate 15, decidono di dare fuori a Cuddledown House. Una delle 3 case che Harris ha fatto costruire per le sue figlie e i suoi nipoti quando ha comprato l'isola. Ma le cose non vanno come i tre hanno progettato. E anche se l'incendio è reso in modo molto diverso dalla serie tv, è stato comunque doloroso. 

Questo libro fa male. Fa un male cane.
L'emotional damage è reale. Voglio che lo sappiate, perché io già ero di umore down di mio e ora lo sono ancora di più. E questo doveva essere il mio giorno libero dallo studio, ma da quando ho finito questo libro non faccio altro che avere il magone addosso e le lacrime che minacciano di scendermi sulle guance.

Insomma, leggetelo consapevoli del male che vi farete.
Ed è esattamente così che voglio far stare i miei lettori quando leggeranno i miei libri ;)


Niente cit., dato che come ogni volta che studio non posso mettermi a trascrivere subito.
Giuro che riprenderò a farlo, prima o poi.
Prima devo assicurarmi una sedia (vedete lavoro) sotto al culo e poi potrò pensare a poterlo fare di nuovo.
Ma riprenderò, promesso.
xoxo,
Giada

giovedì, luglio 24, 2025

RECENSIONE DI ATOMIC HABITS - PICCOLE ABITUDINI PER GRANDI CAMBIAMENTI DI JAMES CLEAR

Buona sera, Fantastics! Ho finito questo libro quattro giorni fa, eppure ci ho messo più del previsto per tornare qui, perché la mia vita è diventata un caos incredibile - grazie all'ennesima operazione di sutura, piccola, ma sempre un'operazione resta che mi si prospetta a breve - quindi sto cercando di studiare il più possibile per i concorsi. Ecco svelato l'arcano: i miei progetti segreti sono tutti concorsi. Non vi dico di cosa, ma sono concorsi.

PREMESSA
Gli ultimi due concorsi non mi sono andati come speravo, ma con due operazioni chirurgiche nel mezzo non potevo aspettarmi altrimenti. Mi sarei considerata un genio se li avessi passati entrambi. E invece l'onda lunga - emotiva e, soprattutto psicologica - di queste due operazioni si è fatta sentire alla grande e ho perso tanti, troppi giorni al pronto soccorso. Due volte in 15gg, voglio dire. Quindi fa male, brucia. Ma riconosco anche ciò che ho passato a livello fisico, emotivo e psicologico e riconosco che meglio di quel che ho fatto non potevo fare. Quindi mi sono fatta un piantino. Sono andata in crisi. E se dapprima la crisi significava libro fantasy, libro mmf o mfm, ora significa libro di nonfiction. Perché se c'è una cosa che Chatgpt ci ha visto giusto su di me, l'anno scorso, è che ho iniziato a leggere i libri di self-help... lo faccio perché ne sento il bisogno. Li leggo perché mi danno una mano a ritrovare la motivazione persa. Da qui, il motivo per cui sono finalmente riuscita a recuperare Atomic Habits di James Clear.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Mental coach, formatori, guru motivazionali: tanti dicono che nella vita è fondamentale porsi obiettivi ambiziosi, decidere dove si vuole arrivare e fare di tutto per arrivarci. Ma è davvero questa la chiave del successo? Perché allora è così difficile fare quello che continuamente diciamo di voler fare? Per quale motivo non riusciamo a dimagrire, ricominciamo a fumare, perdiamo ore incollati a uno smartphone? Perché non costruiamo davvero relazioni più salutari, carriere più soddisfacenti? James Clear, uno degli esperti di crescita personale più innovativi e seguiti in America, non ha dubbi: stiamo semplicemente sbagliando bersaglio. L'ossessione per gli obiettivi, invece di aiutarci a migliorare, rischia di diventare un'ulteriore fonte di stress, e perfino di farci fallire. Noi non siamo i nostri obiettivi: siamo la somma delle nostre abitudini. Per questo, secondo Clear, è proprio dalle piccole abitudini di ogni giorno che dobbiamo partire per dare alla nostra vita una nuova direzione. Il vero cambiamento non nasce da una singola grande svolta, ma dalla combinazione di tanti miglioramenti quasi impercettibili: un piccolo passo alla volta, un progresso quotidiano dell'uno per cento. Questo manuale brillante e dettagliato ci accompagna, passo dopo passo, sulla strada del cambiamento sostenibile, attraverso un metodo chiaro e facile da mettere in pratica per creare buone abitudini, per liberarci da quelle cattive, e per rimanere felicemente fedeli alle nostre scelte. Perché soltanto concentrandoci su ciò che abbiamo il potere di cambiare - ciò che ogni giorno decidiamo di fare o non fare - potremo ottenere una trasformazione profonda e duratura.

«Un libro estremamente utile e concreto, che vi aiuterà a ottenere risultati migliori riducendo gli sforzi» - Mark Manson, autore del bestseller di La sottile arte di fare quello che c***o ti pare

RECENSIONE
Quando ho letto l'introduzione, la storia medica di James e tutto il suo percorso medico, ho subito capito che questo libro mi avrebbe colpito a livello emotivo. Ho capito che mi avrebbe rincuorato e dato una mano a ritrovare la motivazione e, soprattutto, la passione che ho scoperto di avere per le varie sfumature del diritto, da due annetti ad ora. 

Ho letto svariati manuali di self-help, scritti da persone con background diversi e che provengono da storie di vita familiare e personale molto diverse, ma il libro di James è stato il secondo, dopo quello di Paolo Borzacchiello, a fornire degli esempi pratici e a dare dei consigli concreti su come attuare ciò di cui parlava. Questo è anche il motivo per cui Fattore & non mi è piaciuto. Quando il narratore è distante da noi e dal nostro vissuto personale, è difficile empatizzare e cogliere le sfumature di ciò che dice. James ha reso molto semplice questo, per me. 

Ho iniziato a seguire i suoi consigli. Ho iniziato a misurare i miei progressi giorno per giorno - vedremo quando mi stancherò o quando mi dimenticherò di farlo, ieri è già successo. Vi racconto una cosa: ieri mattina sono stata all'Azienda Ospedaliera di Padova con 5h di sonno in corpo, perché ero agitata per la visita medica. Il mio decorso post seconda operazione sta andando relativamente bene, ma ci sto mettendo molto a chiudermi nella parte finale della ferita, dato che è in un punto ostico e rognoso. Dopo che mi hanno dato la notizia, oltre al mal di testa atroce che mi è venuto su e al sonno che avevo addosso, mi sono messa a piangere. Sì, l'idea di un'altra operazione non mi fa fare i salti di gioia, ma non posso nemmeno aspettare 2 anni perché si chiuda la ferita - così mi ha prospettato il medico di chirurgia plastica. E se devo scegliere se stare ferma, metti 4gg per riprendermi dalla sedazione ad altri 2 anni così, dopo gli 11 che ho passato... anche no. Preferisco stare ferma quei 4gg, e ho già pensato a come organizzarmi con lo studio e il ripasso, che non 'vivere' come ho vissuto finora. E quindi, tornata a casa ho dormito almeno 2h, perché avevo un mal di testa talmente forte da farmi venire la nausea e ho pensato: non ho voglia di andare avanti a ripassare. Ma, d'altro canto, cosa mi ha insegnato Atomic Habits? Un piccolo progresso è sempre meglio di nessun progresso. Così, nell'oretta e venti che ho passato dopo essermi svegliata e con ancora il mal di testa - credetemi, mi è passato solo andando a letto presto. E ho dormito un sacco, ieri notte - mi sono messa a ripassare. Oggi ho ripassato quello che ho riassunto, perché non si sa mai, ma comunque un progresso dell'1% è molto meglio di nessun progresso.

Il libro di James è senza dubbio il migliore del 2025, per quanto riguarda la nonfiction.
Il primo vero libro, dai tempi di Detox your thoughts, a cambiarmi davvero la vita.

Io sono una persona molto precisina, organizzata. Chi sa come organizzo le mie giornate per scrivere il mio romanzo lo sa. Sa come funziona la mia mente. Sa già come mi sono organizzata per quando pubblicherò, come misurare i progressi che farò. 

Questo libro mi ha solo aiutato a migliorare il tiro con lo studio per i concorsi, perché diciamocelo: lo studio per i concorsi non per niente uguale allo studio per gli esami universitari, è molto molto peggio. E' un sacrificio che fai con uno scopo ben preciso. Ed è per questo che lo faccio.

Vi consiglio di seguire James su Instagram e di andare nel suo sito, dove ci sono tutti i tracker di cui parla in Atomic Habits.

xoxo,
Giada

giovedì, giugno 26, 2025

RECENSIONE DE PERCHE' IL RE DEGLI ELFI ODIAVA LE STORIE (THE FOLK OF THE AIR #3.5) DI HOLLY BLACK

Buon pomeriggio, Fantastics! Sembra passato un secolo da quando ho scritto qui l'ultima volta, e anche se sono passate solo 3 settimane a me sembra tantissimo lol Penso che sia normale quando la vita esige lo scotto da te, no? Ad ogni modo, finalmente sono riuscita a recuperare un altro libro della mia amata Holly Black, ed è stata una gran bella lettura :)

PREMESSA 
Ero molto curiosa di leggere questa sorta di prequel - sequel della trilogia originale dedicata a Jude e Cardan. Essendo la Black un'autrice molto brava, non mi aspettavo niente di diverso. I racconti presenti in questo libro, per quanto brevi, sono carichi delle stesse vibes, le stesse atmosfere dei precedenti 3 libri... ed è stato bello ritrovare personaggi vecchi e nuovi, vedere come certi rancori sono nati e come altri sono stati placati. In particolare, è stato bello vedere come Locke sia sempre stato il solito stronzo, come perfino quando era 'amico' di Cardan, fingeva solo di essergli amico e di sfruttarlo per tutto ciò che voleva.
Questo libro mi ha accompagnata durante il post seconda operazione, e proprio come Deeper della Stiefvater, è ormai legato a me da questa (dis)avventura.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Prima di essere un principe crudele o un re malvagio, Cardan è stato un bambino e poi un ragazzo con un cuore di pietra. Attraverso le pagine di questo libro si getterà luce sulla vita drammatica dell'enigmatico Sommo Re del Regno degli Elfi. Si ricorderanno momenti fondamentali della sua storia, che in certi casi suoneranno familiari ai lettori della trilogia "The Folk of the Air", raccontati tutti dal punto di vista di Cardan. Ci sarà spazio per una storia d'amore che fa battere il cuore, per avventure spericolate, ma anche per lo humour, ingredienti di una saga che ha incantato i lettori di ogni dove. Ad arricchire il tutto, poi, le illustrazioni a colori di Rovina Cai, che rendono questo libro un oggetto prezioso da collezionare, che piacerà agli appassionati dei romanzi della serie, ma anche ai nuovi lettori.

RECENSIONE
Avrei tante, ma veramente tante cose da dire su questa raccolta di racconti, le orecchie che ho fatto al libro lo dimostrano. Ma, da un paio di mesi a questa parte e specialmente ora che non posso stare seduta per via dei punti, mi è difficile trascrivere a mano tutte le citazioni tratte dai libri - per questo faccio le foto con il cell. Allo stesso modo, io ho bisogno di avere il mio set organizzato per poter scrivere il mio romanzo e poter scrivere, man a mano che si sviluppano, i capitoli. Per farlo devo chiaramente stare seduta sul letto e per poter scrivere devo necessariamente stare seduta sulla sedia, e credetemi... scrivere da sopra il letto con le ginocchia sopra ad un cuscino perché i punti si devono asciugare per bene, dato che sono molto in basso... avete capito, lì vicino, insomma... non è il massimo. Quindi si fa quel che si può, non ciò che si vuole. Questo duro periodo mi ha temprato molto, nello spirito e nell'animo. Ma io sono dura, ci vuole ben altro per buttarmi giù.

Com'è diventato prima Il Principe Malvagio e poi il Re Crudele, Cardan? Qual è la sua backstory? Cosa lo ha reso uno stronzo patentato? Questa raccolta di racconti risponde a tutte queste domande. 
Vediamo il Cardan bambino, dai sei ai nove anni... Fino a vedere il Cardan adolescente, ribelle, orgoglioso di far parte della corte di Balekin e del suo modo di vivere dissoluto e totalmente scevro di regole o pudore. Vediamo Cardan dal cuore spezzato, il suo primo amore, Nicasia, che l'ha tradito con Locke. E come, grazie a Balekin, ha superato tutto ciò: indurendo il suo cuore, ridendo e deridendo le persone per non mostrarsi debole o sentirsi fragile... perché nel Mondo Magico, essere fragili e vulnerabili non è solo una debolezza. Potrebbe mettere a rischio la tua posizione a corte e la tua stessa vita. In questa cornice si inseriscono le sorelle Duarte, e iniziano gli screzi tra Jude e Cardan.

Un bel libro. Davvero molto bello, mi è piaciuto moltissimo :)
Adesso pausa con un libro diverso di un autore o un'autrice diversa, e poi si torna da Farnia :)

xoxo,
Giada

domenica, giugno 15, 2025

RECENSIONE DE LA REGINA DEL NULLA (THE FOLK OF THE AIR #3) DI HOLLY BLACK

Buon giorno, Fantastics! Dopo 4 giorni che rimando, finalmente sono riuscita ad andare al pc a fare qualcosa che non fosse solo studiare lol A mia discolpa posso dire che sono stati giorni estenuati fisicamente, dato che questa operazione di rimozione della vac mi ha provata molto a livello psicologico e intestinale - motivo per cui ci ho messo 2 mesi a finire un romanzo di 260 pg

PREMESSA
Non è stato facile superare questi 15gg coi punti, localizzati dove avevo la vac prima. Se non avessi avuto la S3 di Ginny & Georgia e Jude & Cardan, probabilmente sarei impazzita subito dopo l'anestesia totale che mi è stata fatta - non la consiglio, sinceramente. Ma per il mio specifico caso medico, non c'era altro modo di poter fare tutto. Ad ogni modo, è stato bello vedere Jude ammettere di provare finalmente qualcosa per Cardan. E Cardan, oh, la dichiarazione di Cardan sarà qualcosa di difficilmente battibile da questo momento in avanti... believe me. Una conclusione a bomba, di una trilogia molto cruda e crudele, proprio come viene descritta. Un enemies to lovers veramente ben costruito <3

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Lui porterà la corona e il trono alla distruzione. Il potere è più facile conquistarlo che mantenerlo: un'amara lezione che Jude ha dovuto imparare sulla propria pelle dopo aver accettato di liberare dal suo controllo Cardan, il re malvagio, in cambio di un potere sconfinato. Ora la ragazza, Regina degli Elfi esiliata e mortale, ancora sconvolta dal tradimento di Cardan, attende solo il momento in cui potrà riprendersi ciò che lui le ha sottratto. L'occasione propizia si presenta grazie a Taryn, la sua gemella, la cui vita mortale è in pericolo. Per salvarla Jude sarà infatti costretta a fare ritorno alla corte del re e a fare i conti con i sentimenti che prova per lui. Ma nulla è come lo ha lasciato. Una guerra feroce è in arrivo e Jude finisce per esserne coinvolta. Quando poi un maleficio potente e fino a quel momento silente si diffonde, generando il panico ovunque, sarà costretta a scegliere tra la sua ambizione e la sua umanità.

RECENSIONE
Questo è un enemies to lovers fatto come si deve. E' così che dovrebbe essere: due personaggi che si odiano a morte e che tentano di uccidersi l'un l'altro, ma che in fondo in fondo si amano alla follia. E sarebbero disposti a bruciare il mondo per le persone che amano.

Cardan ha esiliato Jude nel mondo dei mortali, dove Jude fatica a vivere e, per questo motivo, fa dei lavoretti per tirare avanti come mercenaria. E' un'abile stratega, di questo avevamo già avuto la dimostrazione nel romanzo precedente. E, proprio perché ha vissuto tutta la vita nel Mondo Fatato, sa che le creature magiche sono dei pezzi di merda mascherati da unicorni. Taryn si presenta nel suo appartamento, quello che condivide con Vivi e Heather, la sua ragazza, e Farnia. E dice a Jude che deve spacciarsi per lei, in quanto alla Corte degli Elfi verrà processata per aver ucciso suo marito, Locke. In un susseguirsi di eventi, alla fine Jude si ritroverà rapita da Madoc e condotta al suo accampamento, solo per scampare per un pelo all'uccisione da parte del suo patrigno.

L'elemento portante di questo romanzo è, senza ombra di dubbio, l'amore. L'amore e la devozione sincera, sia da parte di Cardan verso Jude che dal Popolo verso Cardan. Cardan che, suo malgrado, si ritrova a realizzare la maledizione che gravava sulla sua testa sin dal giorno in cui è venuto al mondo: si tramuta in un serpente enorme e velenoso, che avvelena la Terra. La Terra, che qui rappresenta un personaggio a sé, anche se muto e latente, che ha modo di portare equilibrio e donare potere - cosa che fa anche con Jude, che anche se umana, viene ritenuta degna di essere la Regina del Popolo Fatato. 

Bello, bello, bello.
La mia giornata è partita da schifo, oggi. Ma non potevo non dirvi quanto bello fosse questo libro. E' la degna, epica conclusione della trilogia. Ho amato l'evoluzione sia di Cardan che di Jude, ma anche di tutto il cast di personaggi attorno a loro, a partire anche da Taryn e Vivienne.

Ps. Ho già il prequel dedicato a Cardan sul mobiletto che mi aspetta, chissà che riesca a cominciare a leggerlo, stasera!

Niente citazione, perché onestamente non voglio anticiparvi nulla. 
Dovete scoprire tutto ciò da soli.

xoxo,
Giada

martedì, maggio 06, 2025

RECENSIONE DI FOREVER (THE WOLVES OF MERCY FALLS #3) DI MAGGIE STIEFVATER

Buon pomeriggio, Fantastics! About damn time! Sono stati 10 giorni molto molto intensi da quando ho messo su la VAC e onestamente il mio unico altro pensiero è solo lo studio per Progetto Segreto 4, una cosa che vi dirò a tempo debito. L'ultimo capitolo della trilogia è decisamente il miglior il peggiore, seppur con tutte le sue pecche :) con troppe cose che non mi sono piaciute completamente lol

PREMESSA
La prima volta che dovevo essere operata in Chirurgia Platica, mi sono portata dietro questo libro. Come ormai avrete capito, quando studio molto non riesco a leggere i libri (per svago) veloce come vorrei, quindi me lo sono portato dietro. Ho passato 12h senza mangiare e bere, quella volta. Ma, ehi, almeno ho letto più di 60-70 pagine lol Ad ogni modo, questo libro mi ha fatto compagnia per gran parte di questo processo pre-durante-post operatorio, quindi in qualche modo ne sono molto legata. Lo trovo migliore dei precedenti, anche se certi personaggi continuo a non sopportarli - non riesco a capire cosa ci sia di bello in Samuel Roth, a distanza di quasi 15 giorni, davvero. Se era infantile e ingenuo nei primi due, l'ho trovato piuttosto rintronato in questo romanzo. Ecco, diciamo che Cole St. Clair ha portato tutta la trama e i seguenti eventi del romanzo sulle sue spalle. THE REAL MVP OF FOREVER <3

TRAMA (DA AMAZON.IT)
È arrivata una nuova primavera a Mercy Falls. Grace, che per sopravvivere ha dovuto cedere al suo animo di lupo, continua a mutare forma. Sam, saldo nella sua pelle di umano, la cerca. Perché la ama e conosce il dolore delle metamorfosi. Quando nel bosco viene ritrovato il cadavere di una ragazza la situazione precipita: il branco è in pericolo, Grace è in pericolo, e Sam deve tentare di salvarli, deve salvare Grace, a qualunque costo...

RECENSIONE
Forever è un romanzo carino, partiamo dicendo questo. Non c'è bisogno di molto altro con cui iniziare. Non uno dei migliori che abbia mai letto, chiaramente. Non lo trovo migliore di nessuno letto finora, però è carino. Si lascia leggere con facilità... anche se a volte diventa noioso (sì, colpa di Sam)

Il romanzo riprende da dov'era terminato l'altro: Grace è diventata finalmente un lupo, attivando l'infezione che i suoi genitori avevano 'eliminato' lasciandola cuocere tutto il pomeriggio al sole chiusa in macchina. Ma che razza di genitore farebbe questo a sua figlia??? Cioè, nonostante le precedenti litigate e il fatto che i genitori di Grace fossero davvero negligenti e assenti completamente dalla sua vita, cioè... non possono pretendere di gestire la sua vita come se loro ne avessero fatto parte. In questo sono stata molto d'accordo con Grace, anche se non mi è piaciuto come ha cercato un compromesso con loro verso la fine. Spoiler: non lo meritavano e non lo meritano. Il premio peggiori genitori del Bookmondo va a quelli di Grace, seguito a ruota da quelli di Isabel. Isabel, la nostra bella stronza sta cercando di aiutare i suoi amici, e per farlo è disposta a fare qualsiasi cosa. Isabel, l'unica sveglia abbastanza da intuire il pericolo quando c'è: le minacce di suo padre contro il branco, dove sono presenti sia Grace che Cole, sono reali. Ed è l'unica a pensare ad una soluzione vera e propria. Quando Grace torna umana, vive in una bolla con Sam. E Sam, che sta già in una bolla di per sé, sembra ancor più rintronato in questo libro. Posso capire l'ingenuità, posso capire la fragilità emotiva, ma andiamo... Svegliati, idiota! Svegliati! Svegliati che ti accorgi del pericolo solo quando è troppo tardi per fare qualcosa per poter sistemare le cose!

Devo dire che ho apprezzato il plot twist riguardante la finta amica ingenua (sorry, ho rimosso il suo nome) che funge da mediatore tra Grace e i suoi genitori, la prima del non branco a venire a sapere della licantropia e dell'infezione (spoiler: il battere della meningite) a provocarla. E il poliziotto che diventata la sidekick più inaspettata possibile. 

Ma, insomma... è un romanzo molto molto lento. Il ritmo narrativo è distribuito male come negli altri due romanzi. I personaggi dovrebbero essere più approfonditi, ma si ha sempre l'impressione che siano superficiali e non a tutto tondo. Okay, vado a togliere una stellina su Goodreads, adesso che mi sono ricordata le cose che non mi sono piaciute lol Isabel e Cole St.Claire (o St. Claire, a seconda di come girava alla traduttrice) sono i veri MVP del romanzo, senza alcun dubbio.

Niente citazione, perché non so se riuscirò a star seduta per tutto il tempo che mi servirà per trascrivermele nel quadernetto rosa.

Ad ogni modo, la lettura di questo romanzo mi ha fatto capire che i romanzi depressetti della Stiefvater non fanno per me. Almeno, non al 100%.

xoxo,
Giada

lunedì, marzo 31, 2025

RECENSIONE DI CITTA' DEGLI ANGELI CADUTI (THE MORTAL INSTRUMENTS #4) DI CASSANDRA CLARE

Buon pomeriggio, Fantastics! Con tutto quello che mi sta accadendo ultimamente, non pensavo che sarei riuscita a terminare anche questo romanzo della serie TMI, invece ce l'ho fatta! Lo so, la cosa ha sorpreso pure me, perché andiamo, se non sono riuscita a finire La guerra delle due Regine, non credevo che sarei riuscita a terminare anche questo... anche se, considerato il tutto, alla fin fine ci sono solo 400 pagine in più ne La Guerra delle due Regine, rispetto a questo.

PREMESSA
Ultimamente l'unico motivo per cui inizio e finisco i romanzi da leggere è sempre lo stesso: sono già al secondo rinnovo in biblioteca, e devo leggerli assolutamente. In questo caso, ho unito l'utile al dilettevole. Sono super in ansia per l'operazione che dovrò fare il 10 aprile, e sono davvero molto in ansia. Più dell'altra volta, se possibile. Quindi leggere e studiare, al momento (come da ormai 8 mesi fino a questa parte), dato che non riesco a proseguire la scrittura del mio romanzo, è l'unica cosa che riesco a fare. E devo che questo libro è stata una vera e propria bomba, perché da pagina 300 in poi, il ritmo narrativo è aumentato così tanto che ti invogliava a leggere ancora di più. E, ultimissima cosa, Isabelle Lightwood la mia preferita da sempre e per sempre <3 My girl <3

TRAMA (DA AMAZON.IT)
La guerra è conclusa e Clary è tornata a New York, intenzionata a diventare una Cacciatrice di demoni a tutti gli effetti. E finalmente può dire al mondo che Jace è il suo ragazzo. Ma ogni cosa ha un prezzo. C'è qualcuno che si diverte a uccidere gli Shadowhunters, e ciò causa fra Nascosti e Cacciatori tensioni che potrebbero portare a una seconda, sanguinosa guerra. Simon, il migliore amico di Clary, non può aiutarla. Sua madre ha scoperto che è un vampiro e lui non ha più una casa. E come se non bastasse, esce con due ragazze bellissime e pericolose, nessuna delle quali sa dell'altra. Quando anche Jace si allontana senza darle spiegazioni, Clary si trova costretta a penetrare nel cuore di un mistero che teme di svelare fino in fondo: forse è stata lei a mettere in moto la terribile catena di eventi che potrebbe farle perdere tutto ciò che ama. Jace compreso. Amore. Sangue. Tradimento. Vendetta. La posta in gioco non è mai stata così alta per gli Shadowhunters...

RECENSIONE
"O forse è perché le cose più belle sono quelle che il mondo può rompere più facilmente."
(Jocelyn Fray a Clarissa Fairchild)

AAAAAH! QUANTO HO AMATO QUESTO ROMANZO NON SI PUO' SPIEGARE A PAROLEEEE! Bello, bello, davvero molto bello! 

Mi sentite urlare? Perché questo libro è stata una bomba incredibile, qualcosa di inspiegabile, qualcosa di così al cardiopalma che non riuscivo a staccarmi, letteralmente, dal romanzo. In realtà credo d'aver dormito male anche per questo, negli ultimi giorni, non solo perché sono in ansia per l'operazione stessa e anche per il preoperatorio - sono talmente piena di cortisolo da far paura - ma anche perché è così che si mantiene alta l'attenzione del lettore, a distanza di ben 4 romanzi! Ben fatto, Cassandra!

Il romanzo riprende da dov'era terminato il precedente: dal post battaglia di Alicante, dove tanti Shadowhunters hanno perso la vita, tra cui il piccolo Max Lightwood per mano di Sebastian/Jonathan Morgenstern. La morte del piccolo Max sarà sempre una ferita aperta non solo nei Lightwood, ma anche nei lettori stessi, perché è stato davvero crudele uccidere un bambino di soli 9 anni. La vita, per gli Shadowhunters e i loro amici, tuttavia prosegue. Abbiamo Luke Garroway che finalmente è uscito dalla friendzone con Jocelyn Fray e finalmente si sposa con lei, Simon che esce in contemporanea con Isabelle Lightwood e Maia (la licantropa), Alec e Magnus che bisticciano su questioni davvero molto serie. E, sinceramente, sono dalla parte di Alec. Tuttavia, il triangolo più inaspettato e più godurioso di cui leggere è stato senza ombra di dubbio quello tra Maia, Simon e Isabelle. Di sicuro non mi aspettavo che Isabelle fosse una girl's girls, ma è stato bellissimo leggere che invece lo era. Ma l'argomento principale su cui verte Città degli Angeli Caduti è il dolore fisico e mentale che prova Jace nel continuare a sognare, ripetutamente, di uccidere Clary. Jace non sa, però, di esser stato resuscitato quando Jonathan l'ha ucciso, e quindi non ha avuto quel che gli Shadowhunters chiamano 'riti', quando in realtà è una specie di battesimo affinché l'anima del nuovo venuto al mondo non venga influenzato dagli spiriti maligni o dai demoni. Ecco, alla fine, Jace è stato influenzato da un demone. E non un demone qualunque, ma da Lilith in persona.

Nella mia mente, Lilith era la bambina assassina di Supernatural lol Proprio come per il Marchio di Caino, io continuavo a vedere, nella mia mente, Dean che ce l'aveva - e ve lo ricordate quanto era bono Demon Dean, eh??? Insomma, un romanzo molto più maturo. Un romanzo che tratta temi più 'da grandi', se così si può definire, e che mette in scena ciò che Taylor Swift ci aveva insegnato nel 2020. 
No body no crime. Infatti, Jace non ha visto il corpo di Jonathan morire, quando è caduto nel lago. Era palese che fosse ancora vivo, e che influenzasse ancora Jace, ma QUEL FINALE! QUEL FINALE!
AAAH! CHE FINALE MAGNIFICO! ORA VOGLIO LEGGERE IL SEQUEL SUBITOOO!

(scusate, oggi non riesco a contenermi lol Ho amato davvero troppo questo libro)
Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo, mentre vado a prenotarmi nella Rete Bibliotecaria Padovana il sequel:
"Quel genere di amore che può ridurre il mondo in cenere o innalzarlo alla sua gloria."
(Lilith a Clary Fray)

xoxo,
Giada

venerdì, marzo 21, 2025

RECENSIONE DI INTERMEZZO DI SALLY ROONEY

Buon pomeriggio, Fantastics! Ieri sera ho, contro ogni aspettativa, finito il mio primo romanzo di Sally Rooney.  Ho intenzione di recuperare tanti altri suoi romanzi, ma come primo esperimento - primo contatto, è andata bene. E' stato un pugno nello stomaco, esattamente come mi aspettavo che fosse, però ehi... i liked it!

PREMESSA
Ho sentito parlare molto bene e anche molto male di questo romanzo. Era da un botto di tempo che ne rimandavo la lettura, perciò quando ho visto che mi stava per scadere il prestito della biblioteca (come mi sta per succedere con Città degli Angeli Caduti della Clare, che devo finire), ho deciso che l'avrei recuperato. Il problema era che la sua lettura, come gli ultimi 10 libri che ho preso in prestito da gennaio fino ad ora, è andata moltissimo a rilento a causa di ciò che chiameremo come Progetto Segreto 2. Una cosa per cui ho lavorato duramente negli ultimi mesi, ma di cui non dirò assolutamente nulla per scaramanzia. Ad ogni modo, tolto il bagolo di Progetto Segreto 2 (ma avrei anche PS3, PS4 e PS5) ho ricevuto la notizia che non volevo ricevere, ovvero quella della mia operazione. Quindi se sarò MIA dal 10 aprile in poi, sarà per questo motivo. Cercherò in ogni caso di far uscire le recensioni dei libri che leggo, in un modo o nell'altro.

TRAMA (DA EINAUDIEDITORE.IT)
A parte il fatto di essere fratelli, Peter e Ivan Koubek sembrano avere poco in comune. Peter è un avvocato di Dublino sui trent’anni – affermato, abile e apparentemente irreprensibile. Ma, ora che gli è morto il padre, prende farmaci per dormire e si barcamena con fatica fra due relazioni con donne molto diverse: il primo, imperituro amore, Sylvia, e Naomi, una studentessa universitaria per cui la vita è un’unica lunga barzelletta. Ivan è un campione di scacchi ventiduenne. Si è sempre considerato uno sfigato, un paria, l’antitesi del suo disinvolto fratello maggiore. Ora, nelle prime settimane dopo la perdita del padre, incontra Margaret, una donna piú grande che esce da un passato turbolento, e rapidamente e intensamente le loro vite si intrecciano. Per i due fratelli in lutto, e per le persone da loro amate, si apre un interludio, un periodo di desiderio, disperazione e nuove prospettive – l’opportunità di scoprire quante cose un’unica vita possa contenere senza per questo andare in pezzi.

RECENSIONE
Ma l'apparenza esteriore di una persona non definisce i confini delle sue sensazioni interiori, Ivan questo lo sa. Persone scialbe, poco seducenti, non sono affatto immuni dal provare forti passioni.
(Ivan Koubek)
Intermezzo: 1. a. Intervallo, spazio di tempo che serve di pausa tra un atto e l’altro d’una rappresentazione teatrale o d’uno spettacolo in genere. b. non com. Con sign. più generico, pausa, intervallo in un’azione: Né riposato o fatto altro intermezzo Aveano alle percosse furibonde Questi guerrier (Ariosto; cioè: «né questi guerrieri aveano riposato o fatto ecc.»). 2. Breve spettacolo o azione scenica, di carattere leggero e vario, che serve a riempire gli intervalli fra un atto e l’altro o fra due quadri successivi di una rappresentazione drammatica o di un’opera lirica, soprattutto in uso dal sec. 16° al sec. 18°; analogam., nell’uso odierno, i. radiofonico, i. televisivo. In partic., in musica, il termine indicò dapprima un brano comico o farsesco in 2 o 3 parti inserito tra un atto e l’altrodi un’opera seria, che, acquistando in seguito una propria autonomia rappresentativa con caratteri simili al dramma giocoso e all’opera comica, ebbe un ruolo importante nella genesi dell’opera buffa italiana; dal sec. 19° in poi, esso divenne anche sinon. di interludio, solitamente posto fra due atti o fra due quadri di un’opera lirica: l’i. della «Cavalleria rusticana».

Intermezzo è un romanzo contemporaneo crudo, duro, esplicito tanto nei contenuti quanto nel modo in cui vengono trattati i sentimenti dei personaggi stessi. Ivan e Peter Koubek sono due fratelli, ma è come se non lo fossero. O meglio, lo sono solo di nome. Tra di loro ci sono 10 anni di differenza d'età, e si sentono tutti: Ivan ha 22 anni, mentre Peter 32. Il divario generazionale tra i due, appartenenti rispettivamente alla Gen Z e ai Millenial (mi sento chiamata in causa dalla Rooney, tanto perché lo sappiate lol) si sente tutto. Forte e chiaro. 

Questi due fratelli, dopo la morte per leucemia del loro amato padre - beh, amato soprattutto da parte di Ivan, non molto da parte di Peter - dapprima si allontanano e poi si avvicinano l'uno all'altro. Ivan e Peter non sono diversi solo a livello caratteriale, nel lavoro o nelle donne che scelgono di frequentare, ma lo sono anche a livello proprio umano. Ivan è autistico - chiaramente autistico, vorrei precisare - e la cosa si vede bene nei suoi atteggiamenti, nel suo modo di fare con gli altri, e nella sua fissazione con gli scacchi. Gli scacchi, di cui è un prodigio da quando aveva appena 16 anni. Peter invece è un avvocato, che dopo la notizia del cancro del padre, ha perso tutti i punti cardine della sua vita, a partire proprio dalla donna che amava: Sylvia. Sylvia, a causa di un non precisato incidente (che non viene mai spiegato nel romanzo, è solo un incidente) soffre di dolori fortissimi, vomito e non riesce a camminare. Ora, Sally, avrei preferito che mi spiegassi cos'è sto cazzo di incidente, perché nonostante io abbia finito il romanzo non sono ancora riuscita a capirlo. Tuttavia, Sylvia e Peter sono rimasti amici. 'Amici' per modo di dire, perché lui è sottone all'ennesima potenza per lei. E lei ne è perfettamente consapevole. Allo stesso modo, Peter frequenta Naomi, una scapestrata ragazzina di 21 anni senzatetto, che sopravvive grazie ai soldi che le dà. Naomi, aperta di mente e anche un po' frivola, dimostra una profondità d'animo inaspettata verso la fine del libro.

Ivan, invece, dopo una dimostrazione di scacchi comincia a frequentare una donna di 36 anni divorziata, Margaret. La loro storia d'amore è molto dolce, ma ho trovato un po' bleah le loro scene di sesso. Quelle di Peter erano un po' meh, ma le loro erano bleah. Non saprei in che altro modo descriverle. Non erano per niente sensuali o attraenti. O che ti facessero desiderare di essere al posto dei personaggi, come qualche volta capita. 

Il rapporto tra Ivan e Peter, già pessimo prima della notizia di Ivan di frequentare una donna più anziana di lui; peggiora notevolmente quando lo dice al fratello. Da lì in poi, il climax mostra come Peter, in realtà, abbia sempre tenuto al fratello minore. A modo suo, chiaramente. 

Ciò che mi ha colpito molto è che nessuno parlasse dei pensieri suicidi di Peter. NESSUNO.
Ora, io non ho problemi a riguardo. Ma se al mio posto ci fosse stata una persona più sensibile o che magari sta attraversando un brutto periodo (più brutto del mio, voglio specificare), questo ANDAVA DETTO. I pensieri suicidi e l'ideazione suicida di Peter sono un gran brutto pugno nello stomaco, e i lettori devono esserne preparati a riguardo.

Va bene che il romanzo è ambientato nella Dublino post-pandemia. Va bene che è tutto calato ai giorni d'oggi. Ma questo va detto.

Vi lascio con una citazione (finallyyyyyy) tratta da questo romanzo che vi consiglio, con le dovute precauzioni, di leggere:
"Questa è la vita, l'esperienza, questo è tutto ciò che c'è mai stato. Mettere a confronto questo momento con la sua esistenza ordinaria non fa che rivelare quanto siano state limitanti e distorte fino ad allora le sue idee sulla vita."
(Ivan Koubek)

xoxo,
Giada

martedì, febbraio 25, 2025

RECENSIONE DI PERCY JACKSON E GLI EROI DELL'OLIMPO - IL FIGLIO DI NETTUNO (THE HEROES OF OLYMPUS #2) DI RICK RIORDAN

Buona sera, Fantastics! Oggi è stata una giornata bella piena, e ho un po' nostalgia di com'era la mia vita l'anno scorso - quando credevo di aver trovato il posto di lavoro della vita, in cui credevo avrei fatto carriera e in cui sarei cresciuta insieme a quell'azienda. Insomma, mi dispiace un po' di non poter esser rimasta lì quanto invece avrei voluto. Ad ogni modo, ci ho messo più di venti giorni, ma alla fine l'ho finito! Ho finito il secondo magnifico libro della serie Eroi dell'Olimpo di Percy Jackson *--*

PREMESSA
Mi sono innamorata dei libri di Rick Riordan fin dall'inizio, e leggere il secondo libro della seconda quadrilogia (o pentalogia?) me l'ha confermato. Solo zio Rick è capace di trattare temi profondi come la vita e la morte, il sacrificio per un bene superiore e la lealtà ferrea, in un libro per ragazzi. Dovrò esplorare altri romanzi simili a questi, perché mi piace molto il messaggio che mandano. Ad ogni modo, è stato un viaggio intenso. Doloroso, a tratti. Ma decisamente ne è valsa la pena.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Percy si risveglia da un lungo sonno e non ricorda nulla di sé, a parte il proprio nome. Perfino il Campo Mezzosangue gli sembra un luogo estraneo, e l'unica traccia che riesce a evocare dal passato è una ragazza: Annabeth. Hazel dovrebbe essere morta, ma è più viva che mai. Ora, a causa di un terribile errore commesso nella sua vita precedente, il futuro del mondo è in pericolo. Frank discende da un dio, secondo i racconti di sua madre, eppure lui non ne è affatto convinto: quando si guarda allo specchio vede un ragazzo goffo e paffuto. Ma ora che si ritroverà coinvolto nella nuova missione di Percy Jackson e dovrà spingersi fino ai ghiacci dell'Alaska per salvare il mondo dall'ira della divina Gea, dovrà credere in se stesso più che mai. Percy Jackson torna con una nuova avventura, in cui i semidei della mitologia greca e romana dovranno unirsi per difendere la Terra e risolvere la misteriosa Profezia dei Sette. Età di lettura: da 12 anni.

RECENSIONE
Bello. Bello. Bello.
Devo dire che dalla prima quadrilogia, la qualità è decisamente alzata. Oltretutto, mi piace come le tematiche siano diventate ancor più 'da grandi', come si parli di argomenti dolorosi, come la vita, la morte, la perdita di una persona cara. Questa trilogia, ch'era già partita col botto, sta proseguendo meglio ancora!

Percy Jackson ha perso la memoria: dopo un sonno durato 7 mesi, si è risvegliato vicino al Campo Giove. E, mentre combatte contro le gorgoni, conosce quelli che saranno i suoi più grandi alleati e amici: Hazel Levesque e Frank Zhang. Allurrra, Hazel Levesque, con questo cognome e la madre che si chiamava Regina Marie Levesque, mi ha ricordato troppo la Voo Doo Queen di New Orleands, che ho conosciuto grazie ad American Horror Story: Coven. La Regina del Vood Doo. E poi Frank Zhang, ch'è Jake Long (se siete dei Millnials come me, vi ricordate di quella serie di cartoni animati su un ragazzino di 12-13 anni che può cambiare forma), ed è tale e quale a Jake Long, giuro! Insomma, spero che alla fine Hazel e Frank si mettano insieme. 

Un romanzo davvero molto bello, sia per tematiche, che per come vengono affrontate quelle tematiche.
Molto molto consigliato, non solo ai grandi. Ma anche ai piccini.

Ora, dovrei trascrivere la cit., ma visto che non sono al mio computer e che ho tutto in camera mia... anche stavolta va così.

xoxo,
Giada

sabato, febbraio 08, 2025

RECENSIONE DI FATTORE & DI CHIARA FRANCHI

Buona sera, lettori! Era da tempo immemore che non scrivevo una recensione alle otto di sera. E' passato così tanto tempo da quando l'ho fatto l'ultima volta che sembra passato un secolo lol Ad ogni modo, cavalcando l'onda della mia SELF-HELP BOOKS ERA, eccoci qui con il secondo (o terzo?) libro di nonfiction self-help che ho letto <3

PREMESSA
Mentirei se non vi dicessi che Le coordinate della felicità di Gianluca Gotto non ha cambiato la mia prospettiva di vita. Mentire se non vi dicessi che è stato proprio questo libro, quello che mi ha cambiato la vita. Ed è stato proprio grazie a questo libro che finalmente ho fatto una cosa che rimandavo da anni, di fare: leggere libri di nonfiction che fossero di self-help. Quello che mi frenava sempre era il fatto che questi libri non mi fossero di alcun aiuto, che fosse tutto tempo sprecato e che fosse meglio impiegarlo a leggere il mio amato fantasy. In questo specifico caso, era meglio se leggevo la Armentrout.

TRAMA (DA LIBRIMONDADORI.IT)
“Sei buona o cattiva? Impulsiva o razionale? Scegli la famiglia o la carriera?” Sono solo alcune delle domande che ci sentiamo rivolgere o rivolgiamo a noi stesse quando avvertiamo l’esigenza di definirci. Del resto, per orientarci nel mondo abbiamo spesso bisogno di dividerlo in categorie: questo o quello, bianco o nero.

Eppure, tutte queste “o” non fanno che imporre al nostro cervello una scelta e in questo modo ci limitano. E se provassimo a liberarci di alcune “o” e a sostituirle con qualche “e”?

Unendo la sua esperienza personale e professionale a studi sul linguaggio e sulle interazioni umane, Chiara Franchi ci accompagna in un vero e proprio percorso di ridefinizione della nostra persona. Pagina dopo pagina, esercizio dopo esercizio, ci mostrerà come molte delle nostre idee, delle nostre opinioni su noi stesse e sul nostro modo di essere siano in realtà condizionate da etichette, convinzioni, aspettative.

Ma bastano piccoli aggiustamenti, qualche “o” in meno e qualche “e” in più, perché davanti ai nostri occhi si apra una vita più ricca, piena e completa. Dove siamo buone e cattive, dove abbiamo a cuore la famiglia e il nostro lavoro, dove pancia e cervello dialogano tra loro, dove l’utile e il dilettevole, il dovere e il piacere sono categorie obsolete sostituite da “interi”più nutrienti e ricchi.

Perché integrare esperienze diverse e soprattutto opposte è fondamentale: ci arricchisce dal punto di vista emotivo e neurofisiologico, allenando il nostro cervello e trasformandoci interiormente. Vivere esperienze integrate ci cambia, ci plasma, ci porta dritto verso la nostra evoluzione personale.

Con Fattore Chiara Franchi ci regala un punto di vista nuovo sulla nostra vita, insegnandoci che possiamo essere tutto ciò che vogliamo, senza rinunce. Un nuovo modo di intendere la vita. Un nuovo modo di lavorare. Un nuovo modo di essere felici.

RECENSIONE
Sono solo al mio secondo (o terzo?) libro di self-help, e già mi sembrano tutti uguali. Su per giù, si ha questa l'impressione quando si leggono tanti libri che trattano stessi identici argomenti, ma in questo caso si può dire che questo libro sia la versione rosa del libro che vi ho già recensito qui, di Bozacchiello.

Fattore & è un libro schietto, diretto, senza fronzoli. Chiara parla direttamente alla giovane donna di trent'anni (e per questo pensavo che mi sarebbe piaciuto, visto che rientro nel target di riferimento), e in particolar modo alle donne che sentono di dover sempre scegliere tra una cosa e l'altra. Sebbene il concetto di base sia veramente buono, l'esecuzione non è delle migliori. Nel tentativo di empatizzare col suo pubblico di donne, raccontando le sue esperienze di prima mano, Chiara fa delle affermazioni che poi si affretta a 'sistemare' tra le parentesi: quando parla di Cracco, oppure quando parla di altre cose. A volte il suo tono è paternalistico. A volte, invece, sembra paraculistico (non esiste questo termine, ovviamente. Me lo sono appena inventato io) per giustificare alcune sue azioni o alcune sue affermazioni. Altre volte ancora, si rivolge al lettore con un'aria da saccente so-tutto-io e se la tira.

Tentativo di empatizzare col pubblico? Almeno per me, fallito miseramente. 
Si vede che tenta, e tenta davvero, si rendersi easy e accessibile col pubblico. Ma non ci riesce.
Risulta artefatta.

Quindi, vi consiglio questo libro di nonfiction?
No. Ce ne sono di migliori in commercio, specialmente quelli di Bozacchiello e Luca Stella (se mi seguite su Instagram sapete che sono tra i libri presenti nella mia infinita tbr)

5/10 would not recommend.

Niente citazioni, stasera.
Ho The Vampire Diaries da guardare, oltre a dover fare altre cose.

xoxo,
Giada

martedì, gennaio 28, 2025

RECENSIONE DI DEEPER (THE WOLVES OF MERCY FALLS #2) DI MAGGIE STIEFVATER

Buona sera, Fantastics! Oggi, nel primo pomeriggio, ho finito finalmente Deeper di Maggie Stiefvater. E posso dire anche che, finalmente, è avvenuto ciò che tutti stavano aspettando da ben 2 romanzi? Avete capito, su. Praticamente tutto questo romanzo si basava su questo, senza considerare che Linger (il titolo originale di Deeper, btw) significa aleggiare, trattenersi, rimanere ed era molto più calzante di Deeper.

PREMESSA
Otto anni. Sono passati ben otto anni, da quando ho letto il primo romanzo della trilogia di The Wolves of Mercy Falls. Poi non ricordo perché io ne abbia accantonato la lettura, sono una lettrice umorale - una mood reader - quindi i miei desideri cambiano in base al gusto o alla voglia del momento. Non mi è passata la voglia di continuare a recensire libri di self-help, eh. L'ho solo messa in pausa. Sentivo la necessità di leggere qualcosa di fantastico, e quale modo migliore era tornare a una delle saghe che avevo lasciate appese per così tanto? Insomma, è stato un viaggio lento all'inizio, e poi kaboom! Tutto in una volta. Ma la Stiefvater è così, perché ho il netto ricordo che anche il primo fosse strutturato così.

TRAMA (DAMONDADORISTORE.IT)
Il sole della primavera illumina e scalda l'amore di Grace e Sam. Dopo tanti anni a guardarsi da lontano, lui nel bosco insieme al branco, lei ossessionata da quel branco, finalmente sono insieme, certi del loro amore e del fatto che niente e nessuno potrà mai separarli. Ma la serenità sembra destinata a durare poco. Mercy Falls è ancora scossa dalla scomparsa di Olivia. L'arrivo di Cole, un nuovo ragazzo-lupo, aggiunge solo altro scompiglio. E qualcosa - o qualcuno - si intromette tra Grace e Sam. Lui è solo, senza guide né amici: saprà lottare per salvare il suo amore?

RECENSIONE
OMIODDIO. OMIODDIO. OMIODDIO.
Sembro una ragazzina, ma questo libro mi ha fatta tornare una ragazzina, per la miseria!


Erano belli i tempi del primi anni 2010s, in cui gli YA erano YA e non erano espliciti in tutto. Questo è proprio un romanzo che consiglierei a una ragazzina profonda, un po' persa e alla ricerca di se stessa. 
Ma con dei SE grandi come una casa.

Allora. Io avevo pochi ricordi di Shiver, se non una caratteristica principale: che era un libro triste, emo. Depresso. E che mi dava tanto le vibes da 'copia di Twilight'. Considerato l'anno d'uscita, il 2010, e che Twilight è uscito nel 2007, ci potrebbe anche stare. Era la peak era dei paranormal romance YA, quella. Tuttavia, durante la lettura di questo romanzo io ho anche guardato The Vampire Diaries, nello specifico sono alla quinta stagione, e ormai la mia mente associa i personaggi di The Vampire Diaries a quelli di Shiver. Senza contare che pure la città ha un nome simile Mercy Falls = Mystic Falls.

Sam Roth, il ragazzo 'guarito' dalla licantropia. Sì, perché in questo romanzo si viene infettati dalla licantropia, che è come una malattia terminale peggiore del cancro. Okay, è questo ciò che dicono. I personaggi ti fanno capire chiaramente che essere o diventare licantropo è una sorte peggiore della morte stessa. E' una visione molto pessimistica e depressiva, a esser sincera. Senza contare che qui l'esser licantropo è condizionato dai fattori esterni, come il caldo o il freddo. E visto che ci troviamo in Minnesota (non la Virginia di Mystic Falls), i lupi popolano quella cittadina sperduta, sebbene vivano ai margini della società. Quindi, per 6 mesi l'anno, le persone che si trasformano in lupi sono costretti a vivere un'esistenza alternativa. Vivono a metà, per dirlo con le parole di Sam. Ora, Sam è un ragazzo delicato, fragile, ma dà golden retriver vibes. E' tenero, dolce, innamoratissimo della sua Grace. Grace, dal canto suo, è una Katherine Pierce incarnata: una bugiarda patologica che è stufa di vivere alle condizioni dei suoi genitori assenti, perché si è sempre presa cura di sé da sola, dato che loro non c'erano mai, che dà black cat vibes

Sam, dopo la scomparsa di Beck, vive in questa bolla di normalità. Una specie di normalità che viene spezzata dall'arrivo di Cole St. Clair, un ex rockstar con tendenze suicide ed ex drogato. Cole è, senza ombra di dubbio, l'aggiunta più interessante a tutta la gang, e mi è piaciuto fin da subito. E' una componente che bilancia bene il buonismo di Sam, perché è una persona diretta e schietta, senza peli sulla lingua, che ha scelto di venire infettato dalla saliva del lupo insieme al suo migliore amico, Victor. 

Una storia triste, molto dolorosa. Non leggetela se siete di pessimo umore o, semplicemente, se siete giù di morale. Si trattano temi delicati, come il suicidio, l'autolesionismo, il tentativo di omicidio a un bambino. E sì, nonostante i POV siano tutti (Cole, Isabel, Sam, Grace) in prima persona, sono resi in modo talmente fluido che non si nota nemmeno la differenza, credetemi.

L'unico appunto che mi sento di fare è che si vede che è stato tradotto nei primi anni 2010s, perché è stato TUTTO italianizzato. Mi ha urtato i nervi leggere finesettimana, invece di weekend. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi consiglio caldamente:
"E' curioso ciò che l'amore sa insegnarci sui nostri difetti."
(Samuel Roth)

xoxo,
Giada

giovedì, gennaio 16, 2025

RECENSIONE DI CHIEDI BENE E TI SARA' DATO DI PAOLO BORZACCHIELLO

Buona sera, Fantastics! Sebbene la mia giornata sia iniziata relativamente tardi, da un paio di giorni a questa parte è così, ma saprete tutto a tempo debito... almeno ieri sera sono riuscita a finire Chiedi bene e ti sarà dato, perché ho bisogno di fiction fantastica, e ho Deeper della Stiefvater che mi aspetta lol

PREMESSA
E' stato un lungo mese, quello passato. Mi sentivo in crisi, per la cosa che sto facendo, e avevo bisogno di un libro di nonfiction che mi desse la carica, la spinta giusta a spingere, appunto, a continuare ciò che sto facendo. Non vi nego che oggi mi sento piuttosto stanca e umorale, quindi penso che sia il caso di dare la colpa di ciò al mio preciclo lol Scelta migliore in ogni caso, comunque

TRAMA (DA IBSLIBRI.IT)
«Ecco cosa mi piacerebbe che tu imparassi leggendo questo libro: che puoi sempre vedere le cose in modo diverso se sai porti le domande giuste, perché le domande giuste hanno il potere di cambiarti la vita, e di cambiarla a tutti coloro che ti stanno intorno. Perciò, ricorda: chiedi bene e ti sarà dato.»

La vita, a volte, cambia anche solo cambiando le domande che poniamo a noi stessi. Passare da: "Perché sto sempre così male?" a: "Che cosa posso fare per stare finalmente bene?" è un modo semplice per iniziare a vedere le cose in maniera diversa e, quindi, a renderle diverse, perché la realtà altro non è se non la somma delle idee che abbiamo in testa al riguardo. Con le parole, ci spiega Paolo Borzacchiello, uno dei massimi esperti di intelligenza linguistica, possiamo definire in molti modi differenti la realtà che ci circonda, modificando di conseguenza ciò che pensiamo e proviamo rispetto a quanto ci accade. Ma è nelle domande, che ci poniamo o facciamo agli altri, che è nascosto il vero segreto per il cambiamento. Ogni affermazione potenzialmente dannosa per il nostro cervello può essere infatti trasformata in una domanda virtuosa che ci pone su un cammino differente, verso la scoperta di soluzioni che ci cambiano la vita anziché lasciarci sprofondare nel pantano delle nostre sofferenze. A partire dai suoi studi nell'ambito della linguistica cognitiva e della fisiologia del comportamento umano e utilizzando uno stile narrativo innovativo che va a toccare le nostre corde più profonde, con questo libro Paolo Borzacchiello ci indica quali sono le domande giuste da porci, in grado di scardinare gli schemi mentali a cui siamo abituati e di cambiare il corso dei pensieri che abbiamo in testa, per sviluppare nuovi punti di vista e nuove visioni. E aprire così nuovi mondi che ci conducono verso la realizzazione dei nostri desideri più alti.

RECENSIONE
Sapete quando un libro vi piace così tanto che avreste un miliardo di cose da dire, ma non riuscite a trovare il modo di dirne neanche una? Ecco, Chiedi e ti sarà dato è esattamente quel tipo di libro.

Quando non sappiamo cosa fare, quando ci sentiamo sopraffatti dai problemi - che, tante volte, ci creiamo noi stessi - alla fine l'unica cosa da fare è una sola: prendere un bel respiro profondo, inspirare ed espirare, e spezzettare il problema in parti più piccole. Dopotutto, un problema di risolve dalle piccole cose, per poi arrivare a quelle più grandi. Un piccolo passo, per arrivare a quello più grande. 

Mi serviva un cambio di prospettiva, un modo di guardare le cose da un punto di vista che non fosse solo il mio -  anche se ogni situazione è a sè, è soggettiva, vedere le cose da un'altra angolazione aiuta anche a distaccarsene e a trovare la soluzione. Poi sta a noi, mettere in atto quella soluzione. 

Insomma, è il libro perfetto se state cercando una sprone, un aiuto che vi spinga a guardare oltre. A guardare in modo diverso una cosa che di soluzioni non ne ha. 

Naturalmente, non posso mettervi tutti i brani che mi hanno colpito. Vi basti sapere che ho fotografato tutto il libro, praticamente. C'erano troppi insegnamenti di vita e non potevo fare le orecchie a tutte le pagine, oltre a non essere utile o pratico, era un problema dopo trascrivere tutto a mano - cosa che non farò, perché ho creato la cartella apposita nel cell. Quindi, anche se le cit de Le notti bianche di Doestvskij mi guardano male perché è da una settimana che devo finire di trascriverle, penso che lo farò quando avrò tempo e voglia. Al momento, in questo specifico momento, non sono pervenute.

Ve lo consiglio con tutto il cuore,

xoxo,
Giada

venerdì, gennaio 10, 2025

LE MORTI PIU' STRAZIANTI DELLA PRIMA TRILOGIA DI SHADOWHUNTERS: CITTA' DI OSSA, CITTA' DI CENERE, CITTA' DI VETRO DI CASSANDRA CLARE

Buona sera, Fantastics! Ce n'è voluto di tempo, ma finalmente eccomi qui con una nuova edizione di un post che vi è piaciuto molto, tempo fa. La mia personale classifica delle morti che mi hanno più sconvolto della PRIMA TRILOGIA DI SHADOWHUNTERS.


1. MAX LIGHTWOOD
Nella serie tv non è presente, la sua morte. Tuttavia, mentirei se non vi dicessi che la sua morte mi ha davvero sconvolta. E, per di più, è avvenuta per mano del falso Sebastian Verlac, ovvero Jonathan Morgenstern. Davvero, poche morti nei romanzi mi hanno sconvolta come la morte di Max. Non credo che riuscirò mai a superarla, nemmeno proseguendo la lettura della seconda trilogia, perché fa davvero tanto, tantissimo male ancora a pensarci.


2. Imogen Herondale

E' un personaggio caustico, la nonna di Jace. Un personaggio che o si ama o si odia, ma personalmente ho trovato la sua morte tremendamente d'impatto. Una cosa terribile, considerato che non ha nemmeno potuto conoscere davvero suo nipote, o perlomeno trattarlo come tale neanche dopo averlo conosciuto e trattato di merda - perché lo considerava il figlio di Valentine Morgenstern.


3. Stephen Herondale
Non sarebbe una lista completa, senza mettere anche il vero padre di Jace. Un personaggio che compare solo per sentito dire, attraverso le lettere dei contenuti extra alla fine dell'ultimo romanzo della trilogia, ma che rappresenta a mio avviso un vero e proprio anti-eroe. Un personaggio fragile, influenzabile, il cagnolino di Valentine Morgenstern. Dopotutto, penso che Valentine abbia fatto bene ad affidare la cura dell'istruzione e della vita stessa ai Lightwood.


MENZIONI D'ONORE
Personaggi che non definirei buoni o cattivi, ma che meritano un posto d'onore in questa classifica pe l'effetto domino che hanno avuto nei romanzi

1. Simon Lewis
Simon muore, letteralmente, nel secondo romanzo. E' stato riportato in vita, come vampiro, grazie al mio softie Raphael, che l'ha preso sotto la sua ala. Ma lui era, in fin dei conti, una pedina nel grande piano di Valentine Morgenstern. E sì, ci piace il nuovo Simon vampiro molto più sexy e sicuro di sé.

2. Jonathan Morgenstern

Avendo visto la serie tv, so già che Jonathan non è morto davvero nel terzo romanzo della trilogia. Eppure, è dato per morto. Eppure, il che è strano dato che Jace vive secondo la regola 'no body no crime': ovvero se non c'è il corpo, siamo sicuri che il cattivone sia morto sul serio? Premesso che lo AMAVO quando era biondo, coi capelli neri così sembra ancora più un baddie. Okay sì, ho un debole per Will Tudor, non c'è nulla da fare. Lo AMO quel biondino lol

3. Valentine Morgenstern
Per me Valentine Morgenstern sarà sempre e solo Jonathan Rhys Meyers, rendeva perfettamente l'idea del leader figo e carismatico. Tuttavia, anche questo attore - di cui non ricordo il nome - ha delivered very well, quindi dai, i call it a win. La morte di Valentine è impressionante, ma se l'è cercata, no? 
In fondo sappiamo tutti che Valentine è come Jonathan, è una piattola di cui non ti liberi mai veramente lol Sono troppo influenzata dalla serie tv per questo lol

Cosa ne pensate?
Quali sono state le morti della prima trilogia di Shadowhunters  che vi hanno colpito?
Per quali avete esultato, invece?

xoxo,
Giada

mercoledì, gennaio 08, 2025

RECENSIONE DE LE NOTTI BIANCHE - LA CRONACA DI PIETROBURGO DI FEDOR DOSTOEVSKIJ

Buona sera, Fantastics! Sono ancora un pochino malaticcia, ma sto già meglio rispetto a una settimana fa. Finalmente ho letto - e recuperato - Le notti bianche di Fedor Dostoevskij. Lo ritengo un romanzo breve molto intenso e molto particolare, malinconico, quasi depressivo. 

PREMESSA
Per chi mi segue su Instagram, sa che Le notti bianche rientravano tra i 10 libri che avrei voluto leggere prima che finisse il 2024. Era palese che non ci sarei riuscita, ma sapete quanto amo fare liste su liste lol Questo, in particolare, l'avevo scelto perché corto. E corto è stato, solo che non è stato letto nel 2024. Ma nella prima settimana del 2025. I call it a win.

TRAMA (DA LAFELTRINELLI.IT)
«Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che forse possono esistere solo quando si è giovani.»

Un giovane sognatore, nella magia vagamente inquieta delle nordiche notti bianche, incontra una misteriosa fanciulla e vive la sua "educazione sentimentale", segnata da un brusco risveglio con conseguente ritorno alla realtà. Un Dostoevskij lirico, ispirato, comincia a riflettere sulle disillusioni dell'esistenza e dell'amore nell'ultima opera pubblicata prima dell'arresto e della deportazione, esperienze che modificheranno in maniera radicale e definitiva la sua concezione dell'uomo e dell'arte. In questa edizione, al celebre racconto viene affiancata la visione "diurna" di Pietroburgo contenuta nei feuilletons che compongono la Cronaca di Pietroburgo, vero e proprio laboratorio per la scrittura dostoevskiana. Lo stretto legame tra pubblicistica e letteratura, che accompagnerà Dostoevskij negli anni della maturità, viene così a manifestarsi fin quasi dal suo esordio. Il racconto Le notti bianche ha ispirato il film omonimo di Luchino Visconti (1957), con Marcello Mastroianni e Maria Schell, e il film Quattro notti di un sognatore di Robert Bresson (1971).

RECENSIONE
Leggere Le notti bianche mi ha ricordato perché mi sono allontanata dalla letteratura russa, in generale: sono tutti testi tragici, bellissimi ma tragici, che parlano di morte e dolore. Questo, tuttavia, è stato leggermente diverso, anche se le vibes erano le stesse. Cioè la sensazione che mi ha lasciato, a pelle, era esattamente quella di quelle vibes. Credo che gli scrittori russi fossero tutti un po' depressi - e questa è la mia umilissima opinione personale, ma da sempre quando tento con la loro letteratura, ho quest'impressione.

Le notti bianche è un romanzo breve che parla dell'incontro, per quattro notti di fila, del Sognatore e di Nastenka. Il Sognatore è un giovane uomo di ventisei anni disilluso dalla vita, depresso - ve lo dicevo! -ma anche desideroso di scoprire l'amore. L'amore di cui parlano i grandi romanzi della sua epoca - siamo nel 1830 circa, quindi i romanzi di quell'epoca ora non li ricordo, ma è ad essi che fa riferimento. Nastenka è una ragazzina di diciannove anni che vive in una baracca con la nonna cieca, che si occupa della sua virtù sia fisica che morale, e che teme possa rovinarsi la vita con un uomo che la farebbe innamorare di lui e poi scapperebbe via, nel nulla. Non sappiamo nulla del Sognatore, a parte l'età e il fatto che non si sia mai innamorato una volta nella vita. Di Nastenska, invece, sappiamo che desidera scoprire il mondo, l'amore, la vita e invece è costretta a vivere appiccicata alla nonna. La nonna che ama, ma dalla quale si distaccherebbe più che volentieri. 

Un condensato di tristezza e malinconia. Davvero, vi consiglio di leggerlo solo se siete di umore alto o non siete reduci dal finale di un alto romanzo intenso, com'è stato per me Dio di illusioni, perché è difficile da digerire. Ammetto di aver letto le note del traduttore, per curiosità accademica e anche la spiegazione dei topos presenti, e tante cose non le ho comprese perché, in fondo, la letteratura dell'Est non ha mai fatto propriamente parte del mio percorso di studi. Sapete quanto io ami il realismo magico, la letteratura sudamericana, tuttavia ritengo che ognuno di noi dovrebbe sforzarsi per andare oltre la propria comfort zone letteraria anche per trovare cose nuove, che possono piacere o non piacere.
I gusti letterari cambiano nel corso degli anni, e io ne sono la prova.

Niente citazioni, perché i brani sono troppo lunghi e non ho voglia di trascriverveli qui.
The Vampire Diaries mi sta aspettando.

xoxo,
Giada
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