giovedì, dicembre 11, 2025

RECENSIONE DI UNA VITA COME TANTE DI HANYA YANAGIHARA

Buon pomeriggio, Fantastics! Sono ancora profondamente scossa dal finale di questo libro, sebbene me lo fossi spoilerato (lo avevo fatto con lo scopo di stare meno male, ma anyway, sono stata male lo stesso tantissimo). Quindi quella di oggi sarà un recensione approfondita, sicuramente con qualche spoiler. E per questo vi avviso, ci saranno spoiler; perché parlare di certi argomenti porterà inevitabilmente agli spoiler. 
PREMESSA
Era da 1 ANNO che rimandavo la lettura di questo romanzo. Me ne avevano parlato male. Lo avevano definito pornografia del dolore. Mi avevano detto che l'autrice non crede nella terapia o nell'andare da uno psicologo. Mi avevano detto che per l'autrice le persone 'rotte' hanno una sola fine. Ecco, invece di farmi passare la voglia, mi hanno incuriosito ancora di più. Sapevo che fosse tornato in auge grazie al Booktok, ma non ne capivo il motivo. In realtà, avendolo finito, continuo a non capirne il motivo. Forse perché parla del trauma? Perché parla degli effetti del trauma sulle persone? Ecco, l'ho finito due giorni fa e ci sto ancora pensando. Per dirvi, mentre lo leggevo ho dovuto mettere in pausa From (una serie Paramount+ Sci-Fi/Horror) perché avevo bisogno di leggerezza. 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l’uno all’altro. Si sono trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England, e all'inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall'ambizione. Willem, dall'animo gentile, vuole fare l’attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell'arte. Malcolm è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità. Nei suoi riguardi l’affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la sua vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell’autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa una disamina, magnifica e perturbante, della crudeltà umana e del potere taumaturgico dell’amicizia.

RECENSIONE
Come premessa, oggi vi presento TUTTI I TW (Trigger Warning) che nessuno ha messo come avvertimento:
  • violenza su minori
  • abuso su minori
  • violenza fisica, psicologica e sessuale su minori
  • prostituzione minorile
  • stupro/stupro di gruppo
  • grooming (da parte di un predatore sessuale)
  • tentativo di suicidio
  • droga/uso di droga
  • ideazione suicida
  • autolesionismo (descritto nel dettaglio)
  • trauma/effetti del trauma sulla persona
  • PTSD/CPTSD (Disturbo post traumatico da stress)
  • altre forme di autolesionismo al di fuori dei tagli (lanciarsi contro i muri o dalle scale

Insomma, non è un romanzo per tutti gli stomaci. Vengo da una palestra di dark romance e dark contemporary, quindi per me questi argomenti non sono stati troppo 'duri' da digerire… però mi hanno fatto male ugualmente. Quindi, mi sembra doveroso avvertirvi. Se siete sensibili a una di queste tematiche, scappate da questo libro. Subito.

Jude St.Francis, che nelle trame che ho trovato online viene definito il protagonista del romanzo, è uno dei 4 protagonisti del libro. I protagonisti sono 4, infatti: Malcolm, Jude, Willem e JB Marion. La storia comincia con loro che vivono in una bettola a Lispenard Street, sognando di diventare dei pezzi grossi che fanno i big money. In qualche modo, fare i big money mi è sembrato il loro modo di compensare la vita difficile che ognuno di loro ha avuto. E questo è il coping mechanism che hanno in comune tutti loro: desiderare, bramare una vita in cui fanno i i big money, affinché il loro passato difficile venga come cancellato dalla ricchezza e dalle possibilità economiche che avranno. Abbiamo: Malcolm, architetto che fa modellini incompresibili, Willem che lavora all'Ortolan come cameriere ma sogna di fare l'attore, Jean-Baptiste (JB) Marion che sogna di fare l'artista, e infine Jude St. Francis, che sogna di diventare un avvocato di successo. Le loro backstories sono tutte difficili, bisogna riconoscerlo. Hanya non ha lesinato sulle sfighe che possono capitare a una persona (e qui mi riferisco in senso più generico, poi parleremo nello specifico di Jude): Willem è uno svedese che è scappato negli USA, abbandonando suo fratello Hemming, nato con una malformazione genetica che gli impedisce di camminare o di mangiare da solo, morto giovanissimo. Come i suoi due fratelli ancor più piccoli di cui ricordo solo Aksel, ci tengo a ricordare. Willem non ha alcun rapporto coi suoi genitori, infatti credo che siano i genitori più freddi e distaccati nei confronti dei loro figli di cui abbia mai letto in un romanzo. E, cavolo... non puoi giustificare ciò dicendo che è perché gli sono morti 3 figli. Cioè, Willem è comunque loro figlio e non si sono sbattuti più di tanto per dimostrargli affetto. Loro volevano solo che se ne andasse dalla Svezia a inseguire i suoi sogni di gloria. Jean-Baptiste Marion, l'artista strambo, viene da una famiglia sana e ricca (le due cose non sono necessariamente collegate), ma suo padre è morto e vive con sua madre e sua zia. Entrambe, lo viziano tantissimo. Poi c'è Malcolm, che viene da una famiglia ricca e di sani valori, gli Irvine, che viene sempre al secondo posto rispetto a sua sorella Flora la Favolosa. Questa aperta preferenza del Grande Capo nei confronti di Flora mi ha dato molto molto fastidio, sarò sincera. Non è bello che un genitore faccia così chiaramente le preferenze per un figlio rispetto a un altro. 

Infine c'è Jude St.Francis, il misterioso. L'enigmatico. Quello su cui JB fa sempre un sacco di congetture. La storia di Jude, il vero protagonista o il protagonista morale della storia, è molto dolorosa. Jude è un orfano, sin da quando è nato non si sa chi siano i suoi genitori. E' stato trovato da un gruppo di monaci e portato in un monastero nel South Dakota. I monaci non sono fatti per stare dietro a neonati, quindi non hanno mai mancato di fargli pesare quanto la sua presenza fosse un costo sia economico che materiale. E veniva picchiato, malmenato regolarmente con frusta o cinghia. Fino ai cinque anni, quando ha iniziato a venire abusato sessualmente da Fratello Gabriel e Fratello Peter, senza contare tutte le perquisizioni corporali che i monaci gli facevano due volte al giorno, oltre alle sevizie fisiche e mentali. Voglio dire, Jude inizia a fare la pipì a letto, insieme al sangue, dopo tutto ciò. 
E se questo è doloroso per voi, aspettate che arrivi ai 15 anni. 

Jude viene sottoposto a grooming da Fratello Luke, un monaco che non si sa per quale motivo si è unito all'ordine, che si guadagna prima la sua fiducia e poi scappa insieme a lui. Fratello Luke lo fa prostituire, e stuprare ripetutamente dai clienti con la scusa di guadagnare soldi per la loro fantomatica casetta nel bosco o nella prateria. E gli insegna ad autolesionarsi, a tagliarsi, fornendogli il primo kit. Quando finalmente Jude viene liberato dalle grinfie di Fratello Luke, questo si suicida. 

Pensavate che le sfighe fossero finite, ora che Jude è tutelato dagli assistenti sociali? I bet. 
Invece, l'ombra della violenza sessuale rincorre Jude ancora. E quindi, nella casa famiglia dove vive insieme ad altri ragazzi, definiti problematici, viene stuprato ancora dagli assistenti sociali. Nel fienile. E vediamo per la prima volta come Jude si distacchi dal proprio corpo, durante lo stupro, affinché ciò finisca il più in fretta possibile. Questa descrizione, sebbene molto cruda, l'ho trovata molto realistica. Il corpo, durante un momento di shock o di paura, ha due reazioni 'fight or flight', o semplicemente 'freeze'. E durante quel momento, la persona si distacca dal proprio corpo fisico per rendere meno doloroso ciò che sta accadendo. La reazione a ciò si ha in una vera e propria scissione della coscienza che avviene durante eventi traumatici. Ecco, per quanto faccia male, è così che accade. Ho studiato queste cose per un corso di neuromarketing, quindi non sto inventando nulla. 

Jude scappa anche dalla casa famiglia, attraversando i boschi e offrendosi come prostituto per pagarsi il passaggio dai camionisti. Purtroppo, si becca delle malattie sessualmente trasmissibili (come quando veniva stuprato continuamente dai clienti di Fratello Luke) e un giorno viene rapito dal Dottor Traylor. Il Dottr Traylor è uno psichiatra che prima lo salva e gli fa passare la malattia sessualmente trasmissibile, e poi lo rinchiude nel seminterrato dandogli sempre meno da mangiare. Fino a quando tenta di scappare, e iniziare a subire violenza sessuale molto più brutale di quanto non ne abbia subito fino ad ora. Poi, un giorno, il Dottor Traylor lo fa correre in mezzo ai campi ghiacciati, per poi passargli sopra con la macchina e provocandogli un danno spinale che condizionerà per sempre la sua vita.

Volevo arrivare a questo punto perché ci sono un paio di argomenti che ci tengo a trattare. 
  • Il primo, senza ombra di dubbio, riguarda il pattern della vita di Jude. Per tutta la sua vita, Jude si è ritrovato subire violenza sessuale dalle persone di cui si fidava di più. Il suo pattern riguarda proprio questo: ricercare sempre una persona che gli farà del male, perché ha sempre conosciuto questo sin da bambino e non sa come sia amare o provare affetto in modo diverso.
  • Il secondo riguarda la determinazione di Jude nel non usare la sedia a rotelle, sebbene avesse un danno ai nervi della gamba, a causa di ciò che gli ha detto il Dottor Traylor e di come l'ha fatto sentire 'malato', 'disabile'. Questo, è il suo modo di ribellarsi alle definizioni che gli ha dato. 
  • Il terzo, invece, riguarda l'autolesionismo. Come vi ho raccontato, Jude inizia a lesionarsi dopo il sesso forzato con i clienti di Fratello Luke, quindi lui assocerà sempre il sesso al tagliarsi. Sono arrivata a questa riflessione poco fa, pensando a come spesso associamo una cosa a determinati eventi che ci sono successi o che abbiamo subito. Anche quando poi Jude farà sesso con Malcolm, si taglierà. E' il suo modo di sopportare il sesso. Il sesso che, come ha detto chiaramente in un monologo, non gli piace e non gli piacerà mai. 
  • Il quarto, riguarda il rapporto di Jude con il sesso. Avendolo subito sin da piccolo, piccolissimo, per me è naturale che lo eviti nell'età adulta. E' come se il bambino che era si fosse ribellato a una cosa che gli sia stata imposta, e adesso che è adulto è libero di evitarlo. 
  • Il quinto, riguarda lo stupro di Caleb a Jude. Uno stupro di cui non parla a nessuno dei suoi amici, ma durante il quale ha un blackout totale - lo dice lui stesso, che perde conoscenza e si risveglia quando è tutto finito. Questo è un altro dei modi del corpo di reagire a un evento traumatico.
  • Il sesto, riguarda come nell'età adulta, lui continui a tagliarsi. E' vero, prova rabbia. Ma penso che quella rabbia sia normale, considerato tutto ciò che ha sempre subito. E penso che il suo modo di tagliarsi altro non sia che un modo per riappropriarsi del proprio corpo, e non solo di purificarlo dalla monnezza che ha subito da altri, come dice lui.
  • Il settimo, e ci tengo a dirlo, Willem non era la persona adatta a occuparsi della psiche di Jude. Avrebbe dovuto dare retta a Andy e andare da uno psicologo o psichiatra, perché Willem non aveva gli strumenti per poter aiutare in modo empatico e concreto Jude. Senza contare che, secondo me, la loro storia è stata senza ombra di dubbio forzata al massimo. Quando lo assale e gli toglie tutti i vestiti per vedere se si è autolesionato, il suo compagno vittima di stupri sin dalla tenera età, ecco, questo è stato sbagliatissimo.
  • L'ottavo, e riguarda specialmente Willem: Jude non era una persona rotta da aggiustare (come ha detto lui) o una persona che doveva forzare a confidarsi con lui su eventi traumatici. Jude aveva ragione a dire che lui non era Hemming, e non doveva salvarlo. Perché questo sembra essere il tratto fondamentale di Willem, oltre alla sua Sindrome da Crocerossina. Il fatto che si ritenga il salvatore. Il suo cavolo di Complesso dell'Eroe mi è stato sul cazzo, ve lo dico. Una persona deve volersi salvare da sola, non la si può obbligare. E, allo stesso modo, penso che Harold abbia sbagliato a obbligarlo in questo. Voglio dire che, se una persona non vuole più vivere, non la puoi obbligare. Per quanto bene tu le voglia. Certe persone non vogliono essere salvate, tutto qua.
  • Il nono riguarda JB e la sua gelosia immotivata per il rapporto tra Willem e Jude. Okay, penso che qui entri in gioco proprio il fatto che Jude fosse geloso del loro rapporto perché avesse una cotta per Willem. E cercasse sempre di capire Jude e ne fosse affascinato, perché per lui rappresentava un bellissimo (è un bel ragazzo e poi un bell'uomo, Jude) mistero da svelare.
  • Il decimo punto riguarda il modo realistico in cui è stato descritto il trauma (PTSD/CPTSD) di Jude, derivante dal venire costantemente insultato sin da quando era piccolo. Per tutta la vita, nell'ambiente in cui avrebbe dovuto essere protetto, curato e amato, Jude è stato definito dagli altri (a partire dai monaci stessi): come nullità, puttanella, peso, prostituto, puttana, qualcuno che non valeva niente e non meritava niente nella vita. Qualcuno che sprecava solo ossigeno, in poche parole. Questo condizionamento ambientale, uno degli elementi base della psicologia, ha finito per influenzare inevitabilmente il Jude adulto, che non si ritiene meritevole di amore e di affetto. Si ritiene meritevole solo di violenza fisica, verbale e sessuale. Per questo provoca Harold, specialmente verso la fine del romanzo, a picchiarlo o stuprarlo. E si stupisce quando quest'ultimo non lo fa, perché Harold si comporta come il padre che avrebbe sempre dovuto avere. Questo punto sottolinea l'impatto del condizionamento ambientale e sociale nello sviluppo della psicologia e della psiche di una persona sin dalla tenera età fino all'età adulta. Perché Jude si porterà appresso quei traumi a partire dall'infanzia fino a quando non sarà un uomo adulto.

Quindi, cinque stelle.
Sono stata malissimo, ma il libro merita cinque stelle.

E vi consiglio di leggerlo quando siete di umore alto. Molto alto.
Certe scene sono dure da digerire, pur con la mia esperienza di lettrice dark romance.

xoxo,
Giada

martedì, novembre 18, 2025

RECENSIONE DI ORBITAL DI SAMANTHA HARVEY

Buon pomeriggio, Fantastics! E' una bella e fredda giornata di quasi fine novembre, ma per me è ancora un giorno molto triste, perché non riesco a smettere di pensare alla mia amata Luna, ch'è andata sotto una macchina. La mia amata Luna, la mia gattina nera dagli occhi verdi che amava esplorare il territorio attorno casa nostra, è stata investita quasi una settimana fa e io ne sento ancora tantissimo la mancanza… Motivo per cui non sono riuscita a farmi coinvolgere totalmente da questo romanzo breve, iniziato quando lei è morta :(

PREMESSA
Quando ho prenotato questo libro in biblioteca, pensavo che l'avrei letto presto. Poi sono successe tantissime cose, nel frattempo, e l'ho messo da parte. Quando l'ho iniziato, la mia gattina Luna è stata investita da una macchina, e leggere del pianeta Luna non è stato affatto il massimo. Quando ho iniziato questo libro stavo piangendo, piangendo tantissimo per la mia gattina, quindi non sono riuscita a farmi coinvolgere totalmente dal libro. Quindi sì, mi è piaciuto. Ma non tanto quanto mi sarei aspettata o mi aspettassi, perché sembrava un romanzo da cinque stelle e alla fine io gliene ho date solo 3,5.

TRAMA (DA LAFELTRINELLI.IT)
Libro vincitore del Booker Prize 2024

Orbital è un'elegia alla bellezza dell'universo e del nostro pianeta, una fotografia nitida e luminosa delle relazioni tra esseri umani in cerca di salvezza.

«Elegante ed essenziale, questo romanzo è una lettura che fa riflettere.» - Kirkus Review

«Il Moby Dick dei cieli.» - The New Yorker

«In Orbital, la scrittrice Samantha Harvey racconta la Terra vista da 400 chilometri di distanza con una voce lirica ma asciutta, appassionata, dolente.» - La Lettura

«Se i romanzi appaiono quando si ha bisogno di loro, questo un suo scopo lo ha: suggerire una prospettiva a un mondo che una prospettiva sembra non avercela più.» - Laura Pezzino, Tuttolibri


Sei astronauti viaggiano in orbita attorno alla terra, nell'ultima missione da compiere a bordo della stazione spaziale prima che venga smantellata. Vengono dall'America, dalla Russia, dall'Italia, dalla Gran Bretagna e dal Giappone, e hanno lasciato le loro vite dietro di sé per osservare la terra muoversi sotto di loro. Li vediamo nei brevi momenti di intimità in cui ricevono notizie da casa, contemplano le loro foto, preparano pasti disidratati, dormono a mezz'aria in assenza di gravità. E soprattutto, siamo con loro mentre studiano il silenzioso pianeta blu, su cui scorre intensa la vita da cui sono esclusi.

RECENSIONE
Ho già fatto le dovute premesse a questo romanzo, che non ribadisco di nuovo perché due volte penso siano sufficienti. In realtà, a me piace sperimentare nuovi generi letterari, ma penso che sia necessario essere anche nella disposizione d'animo adatta per poterne godere, e non fare come me. Insomma, forse era meglio se mi fossi buttata sul Marchio di Atena di Riordan lol

Altra premessa: ho già sperimentato uno space opera, e non è un genere che fa per me. Questo viene etichettato come space opera, ma su Goodreads le recensioni lo definiscono più come una creative nonfiction, e penso che ciò si adatti molto meglio al romanzo di per sé che non space opera. 

Orbital parla di sei astronauti che attraversano l'orbita spaziale per compiere degli esperimenti. Dal modulo, che ha come direzione la Luna, vedono il mondo e spicchi di mondo cambiare, mutare e trasformarsi sotto di loro, rendendoli degli spettatori silenziosi, passivi di ciò che accade. Come il tifone. Il tifone che è un ottimo device per parlare del clima, della natura e del cambiamento climatico globale. I sei astronauti si chiamano Shaun, Chie, Nell, Pietro e Roman, e provengono da Giappone, Italia, USA, Russia. 

Ho apprezzato molto come si toccassero dei temi importanti come la religione, la presenza/assenza di Dio stesso e dei cambiamenti climatici globali. Il tifone è un mezzo interessante per trattarli, ed è stato usato a dovere, cioè senza renderlo ovvio che fosse un device per trasmettere un messaggio.

Vorrei potervi dire che ho amato follemente questo romanzo, ma non è così. Ho amato, senza dubbio, le descrizioni della natura e del pianeta, il modo poetico e lirico di descriverlo... un modo che mi ha ricordato Discovery Channel (o Geo&Geo), però insomma, finisce lì. Proprio come finisce lì la descrizione dell'infanzia dei personaggi, troppo vaga e tutte troppo simili - ciò ha reso i personaggi piatti, più piatti di quanto fosse necessario, in realtà.

Sicuramente proverò a leggere qualcos'altro della Harvey, sperando che non sia un altro creative nonfiction/space opera.

xoxo,
Giada

giovedì, novembre 13, 2025

RECENSIONE DI PROVACI ANCORA = THE DO OVER DI LYNN PAINTER

Buona sera, Fantastics! A questo giro riesco a scrivere meglio ancora al pc, perché ieri mentre preparavo la cena mi si è rotta un'altra unghia, quindi sono più corte del solito lol Intendo molto molto corte, a livello ansia pre-operatoria ed è stranissimo per me, dopo aver passato 2 mesi con le unghie lunghissime stile strega lol Ad ogni modo, finalmente ho terminato di leggere Provaci ancora *rullo di tamburi*

PREMESSA
Quando ho letto il primo romanzo di Lynn Painter, non avevo aspettative. A dir la verità pensavo fosse un romanzo trashissimo senza arte né parte. Un romanzo senza una morale, fatto soltanto per intrattenere - il che, credetemi, non c'è nulla di male... ma con Lynn Painter mi sono abituata a tutt'altro. Sono romanzi-commedie d'amore molto divertenti, ma con un fondo sotto di insegnamenti che mi piace davvero tanto. 
Voglio dire che un romanzo non deve per forza fare la morale o insegnare qualcosa, va benissimo anche che sia solo per intrattenimento (è per questo che ci sono i romanzi trash), però vi confesso che amo tanto i libri di Lynn Painter. Nel giro di poco tempo è diventata una delle mie autrici preferite, dopo Emily Henry.

TRAMA (DA MONDADORI STORE)
Emilie Hornby è una figlia e studentessa modello, compila liste di pro e contro per ogni aspetto della sua vita, e ama avere tutto sotto controllo. Per questo, quando il giorno di San Valentino nulla va secondo i suoi piani, le crolla il mondo addosso. A darle il colpo di grazia ci pensa Josh, il ragazzo che, almeno sulla carta, sembrava il fidanzato perfetto. Bello, studioso, e affidabile... o così credeva Emilie, prima di scoprirlo a baciarsi con la sua ex nel parcheggio della scuola. Quella sera Emilie va a letto desiderando solo di lasciarsi alle spalle gli eventi catastrofici della giornata, ma al suo risveglio realizza che, per qualche strano scherzo del destino, è di nuovo la mattina del 14 febbraio. Si ritrova così intrappolata in un circolo vizioso temporale, che la costringe a rivivere all'infinito la festa degli innamorati più disastrosa di sempre. Un'unica costante sembra accompagnare ogni versione di quella terribile giornata, per quanto lei cerchi di evitarla: l'incontro-scontro con Nick Stark, il suo compagno di banco musone, che le rivolge a stento la parola. Che l'universo stia cercando di dirle qualcosa?

RECENSIONE
aaaaaaah aaaaaah aaaaah

*respiro profondo*
*riprende la concentrazione*

Iniziare a recensire Lynn Painter mi fa sempre questo effetto, perché mi gasa proprio. Il che mi sarà utile, visto che tra poco finirò la quinta stagione di Blackish e spero che sia di una tacca più divertente di quella precedente, visto che era triste da morire. Ad ogni modo, Lynn Painter si riconferma la grande scrittrice che è: capace di mixare elementi da commedia romantica a elementi che donano profondità ai personaggi, senza tuttavia rendere il romanzo noioso. E non è una cosa da poco, voglio dire, pure le rom-com che vediamo in tv sono noiose se non sono fatte come si deve.

Dovete sapere che la cosa che mi ha attratta di più in assoluto, di questo libro, è stato il time loop. Io ho i film con questo device, questo mezzo narrativo, diciamo. Quindi, quando ho letto nella trama che c'era, mi ci sono fiondata subito. Subitissimo! Comunque se amate questo genere di film, vi consiglio Totally Killer e Auguri per la tua morte (sì, sono entrambi horror comedies)

Emilie Hornby (ho colto il riferimento a Simonetta Agnello Hornby, è stata la prima cosa a cui ho pensato leggendo il suo cognome) è un'eterna romantica, ma allo stesso tempo è una maniaca del controllo. Deve avere tutta la sua vita sotto controllo, specialmente la parte romantica - ecco perché ha un file excel con gli elementi che deve avere un ragazzo affinché la loro storia (o pre-storia) possa funzionare alla grande. Un elenco di caselline da spuntare, ecco cosa. Emilie deve passare il giorno di San Valentino, a scuola, insieme al suo ragazzo: Josh. Josh è, sulla carta, il ragazzo perfetto: gestisce tutti i gruppi di dibattito, è intelligente, gentile, generoso e bla bla. Noioso, a mio avviso. Il suo compagno di laboratorio, Nick Stark, è tutt'altro: alto, buio, tenebroso e uno che sta decisamente sulle sue. Non gli piace, o almeno così pare, stare insieme agli altri. 

I San Valentini ripetuti avvicineranno e riavvicineranno Emilie e Nick più e più volte, fino a quando entrambi non s'innamoreranno perdutamente l'uno dell'altro. Il fatto è che Emilie e Nick sono fatti per stare insieme, sono la coppia perfetta (stavolta non sulla carta) e quindi non potranno mai funzionare. Ma Nick si comporta così perché nasconde un segreto doloroso. Un segreto che ha nascosto a tutti, da quanto male gli fa. Un segreto che lo ha isolato dal mondo intero. 

Come sempre, Lynn Painter fa centro. E' un romanzo divertente, pieno di riferimenti e reference a Taylor Swift, e allo stesso tempo è un romanzo molto profondo, doloroso perfino, che mostra quanto i personaggi siano rotondi e stratificati. Also, sono convinta che il catalizzatore che ha portato Emilie nel time loop sia stato la pepiera vecchia di 50 anni di sua nonna.

Ho amato tutto. Tutto. 
Dall'inizio alla fine. Un romanzo da super cinque stelle.

Off to the next one (Lynn ti prego scrivi altri libri, che li voglio leggere tutti)

xoxo,
Giada

venerdì, novembre 07, 2025

RECENSIONE DI CECITA' DI JOSE' SARAMAGO

Buon pomeriggio, Fantastics! Recensione necessaria, oggi, anche se non sto molto bene soltanto per 'espellere' i miei pensieri riguardo questo capolavoro. Non preoccupatevi, non è un'espressione nuova per me; quando scrivo i miei libri e devo affrontare scene pesanti a livello emotivo le definisco allo stesso modo: in un certo qual modo restano nel tuo 'sistema nervoso', finché non te ne liberi e puoi passare oltre. 

PREMESSA
Come vi ho già detto su Instagram, José Saramago era l'autore che avevo scelto ai tempi dell'università per la tesi di laurea di letteratura portoghese… fino a quando non ho trovato Jorge Amado e me ne sono innamorata. Quindi, il pensiero di leggere i suoi romanzi è sempre stato nel retro della mia mente, ma la vita succede, e poi alla fine mi è passato di mente. Sono felice di averlo recuperato, finalmente. Vediamo se riuscirò anche a leggere Una vita come tante e Rayuela. 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.

RECENSIONE
Homo homini lupus (Thomas Hobbes)
Voglio esordire con questa premessa, sia perché ho letto che Ensaio sobre a cegueira (titolo originale portoghese) è ispirato a questa massima; sia perché mi ha ricordato cosa ho scritto nella recensione de La Ballata dell'Usignolo e del Serpente della Collins. Come vi ho parlato, lungamente, di come secondo me il libro mettesse in scena i condizionamenti del luogo in cui una persona vive e che lo conducono a compiere scelte, a compiere certe evoluzioni personali che li portano nella direzione condizionata dalla società. Il Presidente Snow è, infatti, un prodotto della società di Capitol.

Cecità è un romanzo disturbante. Non è per stomaci leggeri. Infatti, da amante del dark romance e del dark fantasy, sono stata colpita dalla profondità dei temi trattati, e anche del modo in cui sono stati trattati, come piace a me: senza fronzoli, direttamente. Insomma, non leggetelo se volete avere sonni tranquilli o non volete sentirvi inquieti e agitati durante il giorno - avevo dimenticato che è questo l'effetto che fanno i romanzi che trattano temi pesanti, specialmente a livello emotivo.

In una metropoli qualsiasi, che potrebbe davvero essere una qualsiasi città del mondo, scoppia un'epidemia di cecità. Si comincia col paziente zero, il primo cieco. E poi il medico, la moglie del primo cieco, una donna che fa la prostituta che diventa cieca mentre è con un cliente. La cosa significativa è che nessuno di questi personaggi, a parte le poche descrizioni fisiche - in questo caso non me ne sono lamentata, perché sapete quanto io ami le descrizioni fisiche dei personaggi - sono caratterizzati da pochi elementi: una benda su un occhio, un occhiale, un odore pungente. Tutto ciò ha reso i personaggi universali, sulla stessa linea della città, in fondo. Cosa rende universale una cosa se non la mancanza di descrizioni specifiche che ne sottolineano l'individualità? 

Tutte queste persone vengono portate in un ex manicomio abbandonato, lercio, senza servizi igienici funzionati. Lasciati a sé stessi da un governo che ha troppa paura di prendersene la responsabilità e che li tratta come lebbrosi - tanto da mettere in appostamento anche l'esercito con l'ordine di sparare a vista. La cosa che mi ha fatto stare male - ecco, magari non leggetelo in preciclo o col ciclo imminente - è stato come l'esercito si sia augurato di uccidere i ciechi imprigionati nel manicomio, quando alla fine essi stessi sono diventati ciechi. E', in fondo, ciò che sento le persone dire riguardo ai migranti: si augurano che i migranti col barcone affondino affinché il governo non debba prendersene la responsabilità. E tutto ciò non vi fa paura? Cioè, questo romanzo è stato scritto nel 1995, e già allora Saramago aveva evidenziato come un essere umano può diventare crudele, anche a parole, con un altro essere umano quando si trova in una posizione di potere elevata rispetto a lui. Come lo percepisca come un nemico, fino a diventare uguale a chi definiva nemico. 

L'epidemia di cecità - hello, Covid-19 - colpisce tutto lo Stato, e i ciechi che vivono nel manicomio vengono dimenticati. Non ricevono più cibo. E il cibo che hanno ricevuto viene mantenuto dalla Camerata due, che costringe prima le persone a dare i pochi beni di valore rimasti loro e poi esprime violenza sessuale nei confronti delle donne. La richiesta delle donne come metodo di pagamento per poter mangiare mi ha ricordato i grandi conflitti del mondo - al momento, ricordo con estrema chiarezza le foto della guerra in Sudan che mi hanno fatto stare male per giorni e giorni - dove le donne vengono usate come merce di scambio o vengono semplicemente considerate dei giocattoli da usare a proprio piacimento dai soldati. Qui, è stata la stessa cosa. Il manicomio diventa un luogo di violenza di ogni genere. Un luogo di pura crudeltà. Un luogo dove, in assenza di uno dei cinque sensi, gli istinti più beceri dell'essere umano vengono a galla; rendendolo poco diverso dagli animali. L'essere umano, spogliato della sua umanità, diventa un animale. 

La moglie del medico, l'unica la cui vista ancora funziona è costretta ad assistere a tutto ciò. Al degrado ambientale e sociale (l'isolamento provoca anche questo - oh, guardate il film sull'esperimento di Zimbardo). Fino a quando scoppia un incendio e finalmente i carcerati possono scappare, guidati proprio dalla moglie del medico. Cosa succede alla società, quando non c'è più nessuno a guidarla? Saramago ci mostra come l'anarchia iniziale, basata sulla legge di Darwin e sul principio che solo il più forte prevale, i gruppi di ciechi cominciano ad organizzarsi e sopravvivere come meglio possono. Certo, muore un sacco di gente. Le strade sono luride. Non c'è più acqua. Non c'è quasi più nulla. Vogliamo parlare della scena del magazzino del supermercato, dove tutti i ciechi sono precipitati giù per la scala ripida e sono morti chiusi in quella scatola putrescente? Credo di non aver mai letto una cosa più scioccante di questa, e credetemi, ne ho lette di molto scioccante nel corso di questi 11 anni di blogging. 

Alla fine, proprio com'era arrivata, l'epidemia di cecità se ne va. 

Voglio parlarvi di un altro tema trattato da questo romanzo: la cecità stessa. Sì, perché è la protagonista essenziale di questo libro. E' una protagonista anch'essa, non è solo una conseguenza. La cecità, più volte descritta nel libro, non è una cecità solo fisica. Siamo ciechi quando lasciamo l'umanità spegnersi. Siamo ciechi quando lasciamo che la violenza abbia la meglio sul nostro senso civico e senso di condivisione. Siamo ciechi quando non aiutiamo il prossimo. Siamo ciechi quando decidiamo di voltarci dall'altra parte, invece di aiutare. Siamo ciechi quando ci lasciamo guidare dagli istinti animali, dimenticando che c'è un altro essere umano di fronte a noi, e che come tale merita rispetto.

La cecità non è solo fisica. La cecità è morale. In un certo senso, definisco questo romanzo anche una cautionary tale su ciò che ci rende umani; su cosa evitare che, in situazioni di grande crisi, la nostra umanità di spegna e ci metta uno contro l'altro. 

Spero che guardiate anche il film - io devo finirlo, oggi. Avevo iniziato ieri sera, ma non mi sembrava il caso di guardarlo all'1 di notte considerato che dopo, ne sono sicura, avrei fatto gli incubi. 

Bello. Bellissimo.
Un romanzo da recuperare assolutamente.

xoxo,
Giada

lunedì, ottobre 27, 2025

RECENSIONE DI CITTA' DELLE ANIME PERDUTE (THE MORTAL INSTRUMENTS #5) DI CASSANDRA CLARE

Buona sera, Fantastics! Non era nel mio bingo scrivere questa recensione stasera - spoiler: non ne avevo voglia, lo ammetto. Ultimamente ho solo voglia di guardare serie tv e leggere libri... credo che studiare per tutti questi concorsi mi abbia stancato mentalmente e fisicamente più di quanto credessi - ma visto che sono dovuta venire al pc per altre cose, tanto vale toglierci il pensiero. 

PREMESSA
Oh, io recupero sempre tardi i romanzi cult, MA LI RECUPERO. Perdonate alcuni errori, ma sono passata da non avere unghie ad avere unghie lunghissime, quindi mi si incastrano nei tasti lol Ad ogni modo, recupero sempre tardi, MA LI RECUPERO. E visto quanto ho amato finora la saga, non potevo non proseguire la lettura della seconda trilogia. Già il quarto romanzo presentava temi più maturi, adulti e oscuri - i loved it! - ma questo, ancora di più, li tratta. E li tratta davvero molto bene. In un modo che mi ha tenuta incollata alla sue pagine per settimane...fino a quando non è arrivato La montagna sei tu e ho dovuto finirlo al più presto possibile. 
I am such a sucker for Jace's love declarations <3

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Lilith, madre di tutti i demoni, è stata distrutta. Ma quando gli Shadowhunters arrivano a liberare Jace, che lei teneva prigioniero, trovano soltanto sangue e vetri fracassati. E non è scomparso solo il ragazzo che Clary ama, ma anche quello che odia, suo fratello Sebastian, il figlio di Valentine. Un figlio determinato a riuscire dove il padre ha fallito e pronto a tutto per annientare gli Shadowhunters. La potente magia del Conclave non riesce a localizzare né l'uno né l'altro, ma Jace non può stare lontano da Clary. Quando si ritrovano, però, Clary scopre che il ragazzo non è più la persona di cui si era innamorata: in punto di morte Lilith lo ha legato per sempre a Sebastian, rendendolo un fedele servitore del male. Purtroppo non è possibile uccidere uno senza distruggere anche l'altro. A chi spetterà il compito di preservare il futuro degli Shadowhunters, mentre Clary sprofonda in un'oscura furia che mira a scongiurare a ogni costo la morte di Jace?
Amore. Peccato. Salvezza. Morte.
Quale prezzo è troppo alto per l'amore? Di chi ci si può fidare, quando peccato e salvezza coincidono? Ma soprattutto: si possono reclamare le anime perdute?

RECENSIONE
Come sempre, la Clare non sbaglia un colpo. E come sempre, io mi ritrovo sempre molto emozionata ad arrivare alla fine. Questo libro non fa alcuna differenza, se non che i temi più maturi e l'amore di Jace e Clary, insieme all'evoluzione della mia ship prediletta, i Sizzy *--* me l'hanno reso ancor più piacevole, una lettura che non mi ha stancata affatto - anche perché sono quasi 600 pagine.

Jace è controllato da Sebastian/Jonathan Morgenstern. Una runa scarlatta lega le loro vite a doppio filo, facendo in modo che se si fa de male a Jace, lo si fa anche a Jonathan e viceversa. L'incantesimo di sangue che li lega influenza sia il comportamento che il modo di porsi di Jace nei confronti di Clary, tanto che quando lui riesce a spezzare, temporaneamente il marchio di Lilith, si riferisce al Jace-sotto-controllo-di-Jonathan come 'all'altro'. Clary è ancora follemente innamorata di Jace, ed è disposta a tutto pur di salvarlo, anche fingersi alleata di Sebastian. 

L'incesto/quasi incesto è decisamente uno dei temi preferiti della Clare, perché Sebastian chiarisce quanto si sente attratto sessualmente da sua sorella, sebbene la cosa disgusti profondamente Clary (e noi lettori con lei). Il fatto poi che Sebastian abbia bisogno di Jace e Clary come alleati perché, fondamentalmente, si sente solo e ha bisogno di alleati lo rende una persona fragile e allo stesso tempo tremendamente potente. Un nemico serio con cui fare i conti. 

Ho apprezzato molto l'evolversi della storia di Simon e Isabelle, che restano la mia quasi-coppia preferita. Dopo di loro ci sono Maia e Jordan, di cui non credevo di apprezzare i POV, ma invece eccomi qui ad apprezzarli - e ad apprezzarli come coppia, anche se non avrei dato un cents a loro. Ma vogliamo parlare di quanto sia geloso e fragile Alec Lightwood quando si tratta di Magnus? Quanto si senta insicuro, quando si tratta di lui? Non lo credevo capace di arrivare a tentare di accorciare la vita di Magnus, ma ehi... per essersi ridotto a chiedere aiuto a Camille Belcourt ce ne vuole, eh. 

Su un'altra nota: Maureen! Maureen! OMG OMG OMG 
Questo è stato un plot twist decisamente inaspettato! 

Comunque io amo le dichiarazioni d'amore di Jace a Clary alla fine di ogni romanzo.
Le orecchie che faccio al libro lo attestano. 

Cassandra Clare è la scrittrice a cui desidero somigliare, quando pubblicherò i miei romanzi. Perché riuscire a mantenere un fandom interessato, nonostante siano passati più di 15 anni... Cazzo, ci vuole talento per farlo! Non è solo questione di fortuna, ma di puro talento!

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 26, 2025

RECENSIONE DE LA MONTAGNA SEI TU: TRASFORMARE L'AUTOSABOTAGGIO IN AUTOCONTROLLO DI BRIANNA WIEST

Buona sera, Fantastics! Dubito che riuscirò a scrivere entrambe le recensioni questa sera - orario anomalo anche per me, btw - ma devo assolutamente togliermi questo pensiero, altrimenti non riuscirò affatto a iniziare uno dei millemila libri che ho preso in prestito in biblioteca lol

PREMESSA
Mi sono sentita attratta da questo libro sin dal primo momento che l'ho visto. Era un momento di crisi, per me. Non avevo passato, nonostante le due operazioni e lo studio continuo durante esse, il concorso per il cpi ed ero davvero molto giù di morale. Il mio coping mechanism, ora, è leggere libri self-help. Devo dire che finora, nei momenti difficili, oltre alla scrittura dei miei romanzi che è sempre servita come catarsi per espellere i miei problemi personali attraverso i miei personaggi; ora ho anche questo metodo. Dopo Atomic Habits, che vi consiglio ancora vivamente di leggere, specialmente se siete in un periodo di crisi nera e avete bisogno di consigli pratici per costruire abitudini durevoli o consolidare le vostre (nel mio caso, era la seconda opzione). Questo, è utile a modo suo. Diciamo che è come parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta che ti parla dritto in faccia senza mezzi termini, spronandoti e spingendoti a uscire dalla tua zona comfort per darti da fare e uscire dal torpore in cui sei finito.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo trovati di fronte a una montagna apparentemente insormontabile: una sfida così complicata da convincerci di non poterla superare, un problema a prima vista irrisolvibile – che spesso siamo stati noi stessi a creare. Brianna Wiest ci accompagna nella scalata verso la vetta dell’autoconsapevolezza, insegnandoci a riconoscere le opportunità nascoste dietro gli ostacoli che incontriamo lungo il cammino. Ma è davvero possibile arrivare in cima? Il segreto è procedere a piccoli passi: smettere di autosabotarci, coltivando l’intelligenza emotiva e avvicinandoci alla nostra parte più autentica; provare a guardare la realtà da un’altra prospettiva; ascoltare e assecondare le effettive necessità del corpo e della mente; lasciarci alle spalle gli errori del passato e i comportamenti autolesionistici.

RECENSIONE
E' sempre un po' difficile recensire testi di nonfiction, molto più difficile dei fantasy e dei romance. Questo, ancor più dei romanzi, è influenzato dal nostro giudizio personale e dal nostro vissuto personale che ci spinge a goderne o non sopportarne la lettura. 

La montagna sei tu, la prima volta che l'ho trovato nella Rete Bibliotecaria aveva 50 persone in coda. Ho aspettato 4 mesi per averlo, e siccome stavo studiando come un pazza e il mio tempo era quello che era; non sono nemmeno riuscito a finirlo. Non so se rientri tra le novità della biblioteca di provenienza, non ho guardato, ma per questo libro non è previsto il doppio rinnovo quindi ho dovuto mettere Città delle anime perdute della Clare in pausa per riprendere da dove avevo mollato 2 mesi fa e finirlo subito. Quindi sì, l'ho finito in due volte. Mi sa che mi ci vorranno tre rinnovi per finire Una vita come tante lol Non sono più allenata a leggere libri così lunghi, ma a scriverli sì hahahaha

Questo libro è stato il conforto di cui avevo bisogno in quel momento difficile. Sapete, mi sono rotta, rimanendo seduta troppo, la parte alta del sedere dove avevo i punti e mi ha fatto davvero molto male quando è successo. Ho passato un giorno intero a letto a piangere, non tanto dal male; quanto anche dal fatto che ho buttato via tre mesi di studio folle per un concorso in una asp perché non ero mentalmente lucida a causa di quello ch'era successo. Quindi ho eliminato il mio amato sushi e il cibo piccante, sono rimasta seduta pochissimo - da qui il motivo per cui continuo a leggere, invece di scrivere (o meglio, riprendere a scrivere il mio romanzo) e ancora continuo a stare stesa di pancia per evitare di fare troppa pressione. Vi giuro, uscirà la mia storia su questa storia. Voi non avete idea di quanti anni sono che vado avanti con silus pilonidalis e compagnia bella. Spoiler: 10 anni. Dal 2015. 

Questo libro è stato una coccola e un pugno in faccia, allo stesso tempo. Spronata da questo e dai miei, sono andata a fare la seconda parte di un altro concorso. E adesso si vedrà. Questo è tutto ciò che saprete da me, per il momento. 

Credo anche che smetterò con le citazioni scritte qui, perché onestamente non ne ho più voglia. 
A voi com'è andato il cambio dell'ora? Io ho un sonno atroce lol

xoxo,
Giada

venerdì, ottobre 10, 2025

RECENSIONE DI FOURTH WING (THE EMPYREAN #1) DI REBECCA YARROS

Buona sera, Fantastics! Alla fine, dopo molto rimandare, eccomi qui! Sono reduce da una lesione superficiale alla pelle provocata dal troppo stare seduta, e siccome non posso stare seduta molto cercherò di essere il meno dispersiva possibile con la recensione di Fourth Wing. Posso già dirvi che l'ho amato, l'ho amato moltissimo, e ho già prenotato il sequel nella Rete Bibliotecaria perché io devo sapere. Io devo assolutamente sapere. Voglio dire, sto scalpitando da quando ho letto quel finale!

PREMESSA
Ormai lo sapete: quando la gente parla tanto di un libro famoso che ha odiato, sono due le cose che mi possono succedere: o lo amo alla follia o mi unisco al coro degli hate-read. Premesso che molta gente attorno a me l'ha trovato uno schifo, a me invece è piaciuto molto. Come vi dicevo sopra, l'ho amato. E l'ho amato molto. In fondo, credo che certi libri vadano letti quando ci sentiamo pronti. Se lo leggiamo insieme a tutti gli altri, ci sentiremo in dovere di uniformarci alla massa in un bias di conferma incredibile e inconscio che sviluppiamo senza rendercene conto. Quindi eccomi qui, contro ogni pronostico e circondata da gente che lo odiava nel mio feed, a dirvi che l'ho amato. E, oltretutto, ha molto meno spicy di quel che mi aspettavo. Quindi una nota a suo (s)favore?

TRAMA (DALLA RETE OPAC DI PADOVA)
Violet Sorrengail già si immaginava a passare i prossimi anni circondata dai suoi amati libri e immersa nel silenzio della biblioteca. Nulla di più lontano da ciò che le sta per accadere. Quella generalessa di sua madre le ha ordinato di unirsi alle centinaia di candidati disposti a qualunque sacrificio pur di diventare parte dell'élite di Navarra: i cavalieri di draghi. Ma Violet ha solo vent'anni e un corpo ancora poco allenato alla battaglia: la morte per lei potrebbe arrivare in un lampo. I draghi, infatti, non si legano agli umani «fragili», ma li inceneriscono. E la maggior parte degli studenti non si farebbe scrupoli nell'eliminare Violet pur di migliorare le proprie possibilità di successo. Senza contare che tutti gli altri la farebbero fuori volentieri pur di punire la temibile e potente madre, compreso Xaden Riorson, il cavaliere più forte e spietato del Quadrante. E così Violet ogni sera va a dormire con la sfida di riuscire a vedere l'alba del giorno dopo.

RECENSIONE
Quando l'ho iniziato, pensavo che la protagonista fosse na pulce insopportabile come Mare Barrow. Eh, lo ammetto. Ho finito la serie de La Regina Rossa nonostante Mare come protagonista, perché ero curiosa di vedere come finiva, anche se lei non la tolleravo proprio. Ad ogni modo, Violet Sorrengail mi è piaciuta tanto. Fragile e consapevole, fin troppo, delle sue fragilità e decisa a vincere su chi la vuole morte - i see you, Jack. 

Una precisazione che mi sembra doverosa fare è che l'ho letto in inglese, quindi se alcuni termini non vi tornando è per questo. Non avevo voglia di prenderlo prestito in italiano, perciò l'ho letto direttamente in lingua.

Violet Sorrengail è la figlia della Generalessa Sorrengail, una donna fredda e senza cuore che, contro le sue volontà, la iscrive al Riders Quadrant. Violet, invece, amante dei libri da parte di padre, si aspettava di diventare uno Scribe. Quindi deve sottoporsi alla prima mortale prova, ovvero il Parapet. Il Parapet, famoso per dimezzare tantissimo i concorrenti al ruolo di Riders. Qui Violet aiuta Rhiannon, e insieme le due riescono a superare le prime difficili e dure prove, dure non solo fisicamente ma anche mentalmente. Dal canto suo, Violet si sente terribilmente attratta da Dain Aetos, il suo childhood bestfriend, ma quando un bacio non le dice niente, si rende conto che funzionano meglio come amici. Diversa storia è per Xaden Riorson, figlio de The Betrayer, Fen Riorson e nemico giurato di sua madre. Xaden è una montagna di muscoli, sexy e decisamente iper protettivo. Un giovane uomo che nasconde molte sfacettature, sfacettature che non fa vedere a nessuno, perché si devono stringere alleanze nel Riders Quadrant e non amicizie... dato che potrebbero essere morti il giorno dopo. 

La loro attrazione tra loro toccherà il culmine quando al Threshing Day, Jack e compari tentano di uccidere un draghetto luccicoso dorato e cuccioloso, e Violet corre a difenderlo. Sarà proprio Adarna, insieme a Tairn, a scegliere Violet come sua Rider. Cogliendo di sorpresa tutti, professori compresi. 

Un libro che parla molto di politica - e di eugenetica, a modo suo - e che ho trovato interessante per la divisione del mondo. Una sorta di distopia, o almeno così l'ho considerata... ma posso aver anche proiettato, dato che avevo appena finito SOTR della Collins quindi non lo escluderei.

Violet è fragile. Sa di essere fragile. Ma non lascerà che il suo essere fragile le impedisca di sopravvivere, giorno dopo giorno. Alleanza dopo alleanza. Lotta dopo lotta.

Perché, citandola:
"I will not die today"

Bello. Bello. Bello.
Ho prenotato Iron Flame, spero che arrivi presto giovedì prossimo per andare a prenderlo.

Come sempre, le cit sono rimandate a quando starò completamente bene.

xoxo,
Giada

sabato, settembre 20, 2025

RECENSIONE DE L'ALBA SULLA MIETITURA (THE HUNGER GAMES #0.5) DI SUZANNE COLLINS

Buon giorno e buon sabato, Fantastics! Oggi è la mia mezza giornata di libertà - mezza, voglio precisare, perché sono stata presa con le bombe a studiare per gli ultimi concorsi e sono abbastanza stanchina. Quindi, dato che sono arrivata all'ultima parte di ciò che mi è rimasto per questo, di concorso e che ieri ne ho fatto un altro, direi che posso prendermela con calma. (lo sappiamo che non accadrà, perché sono una persona molto ansiosa che ha bisogno di avere tutto sotto controllo, lol)

PREMESSA
Sono sempre stata una fan dei libri di Hunger Games, da amante del distopico e delle ucronie quale sono. Mi ha sempre appassionato vedere il mondo del what if? Sto anche guardando la serie tv de L'uomo nell'Alto del Castello, btw. Tuttavia, mi avevano avvertito che SOTR mi avrebbe fatto soffrire, e molto. Ma sapete anche quanto io ami i libri che mi distruggono emotivamente, quindi eccoci qui. Ero in post terza operazione dell'anno, quando ho deciso di leggerlo quindi ero già abbastanza emotiva di mio... diciamo che questo libro mi ha fatto piangere. Piangere davvero. Perché questo libro ti farà pentire di aver shippato Snow e Lucy Gray nella Ballata e lo odierete, garantito. Io, d'altro canto, non riesco più a vedere il figo giovane Snow come un innocente. Tutto il male che ha fatto ad Haymitch l'ha fatto più che consapevolmente. E non è più un antieroe, è proprio un villain a tutto tondo, in questo romanzo. Grab a tissue, please!

TRAMA (DA GOODREADS)
All’alba dei cinquantesimi Hunger Games, i distretti di Panem sono in preda al panico. Quest’anno, infatti, per l’Edizione della Memoria, verrà sottratto alle famiglie un numero doppio di tributi rispetto al solito. Intanto, nel Distretto 12, Haymitch Abernathy cerca di non pensarci troppo, l’unica cosa che gli interessa è arrivare vivo a fine giornata e stare con la ragazza che ama. Quando viene chiamato il suo nome, però, il ragazzo vede infrangersi tutti i suoi sogni. Strappato alla sua famiglia e ai suoi affetti, viene portato a Capitol City con gli altri tre tributi del Distretto 12: una ragazza che per lui è quasi una sorella, un esperto in scommesse e la ragazza più presuntuosa della città. Non appena gli Hunger Games hanno inizio, Haymitch comprende che tutto è stato predisposto per farlo fallire. Eppure qualcosa in lui preme per combattere... e far sì che la lotta si estenda ben oltre l’arena.


RECENSIONE
Sapevamo tutti che la storia di Haymitch Abernathy avrebbe fatto male. Molto male. Insomma, sappiamo com'è nel Distretto 12: un ubriacone solo. Ma nessuno sa che è così perché ha perso tutto, e ha dovuto allontanare da sé tutti i suoi amici per proteggerli dalla furia vendicativa di Snow. 

All'alba del 50esimi Hunger Games, Haymitch viene svegliato dal suo amato fratellino Sid. Il suo compleanno, lo stesso della Mietitura, è il 4 luglio (i see what u did here, Suzie). La storia di Haymitch è simile a quelle di tutti del Distretto 12: mogli e madri sole, mariti morti in miniera. Lo stesso vale per Hyamitch e Sid. Haymitch, ch'è anche un contrabbandiere di liquori, lui che non beve mai. Eh già, a inizio romanzo, oltre a essere sobrio è un ragazzo a cui semplicemente non piace l'alcol. E' solo una merce di scambio per poter portare a casa cibo per i suoi famigliari.

Ma quando, per proteggere la sua amata Lenore Dove Baird, pronipote di Lucy Gracy, interviene nel bel mezzo della Mietitura, alla fine viene scelto al posto di Chance. Chance, dal canto suo, si becca una pallottola in testa. E così, i tributi del Distretto 12 sono Haymitch Abernathy, Wyatt Callow, Masilee Donner (la stronzetta ricca del Distretto 12), Louella McCoy. 

Ho trovato questo romanzo molto più pieno di violenza rispetto alla Ballata, quasi a livello dei primi 3 Hunger Games. Molto cruento, violento e che ti fa star male. Non saprei in che altro modo descriverlo. Dove gli altri hanno trovato forzati i riferimenti ai libri originali della trilogia, io li ho amati. Dove gli altri hanno trovato di pessimo gusto il fatto che fosse proprio Effie la stilista di Haymitch o non chiunque altro, io ho amato ciò. Dove gli altri hanno storto il naso per la doppia presenza di Mags e Wiress, che io ho ADORATO - un po' meno ciò che Snow ha fatto loro dopo gli Hunger Games.

Una cosa, su tutte, mi è rimasta impressa. Il modo della gente di Capitol di trattare i tributi, specialmente quelli del Distretto 12, come animali. Una cosa ch'era già stata fatta con la Ballata, quando c'era Lucy Gray, ma che qui è ancor più accentuata. E chi si dimentica l'ASMR delle manette dei deportati che sono scappati dal Messico da parte di Trump? O di come tutta l'ideologia MAGA parli proprio degli extracomunitari o immigrati come animali?

Insomma, ho colto il sottotesto e la critica sociale. E' sottile in certi punti, ma c'è. 
Per quanto mi riguarda, Suzanne ha fatto centro anche stavolta.

Chissà quando riuscirò a tornare a scrivere le cit qui, per il momento vi dovrete accontentare della chiusura di post senza cit. (ma almeno adesso sto scrivendo DA SEDUTA dopo mesi e mesi e mesi passati inginocchiata a causa dei punti nel sedere, quindi la considero una vittoria)

xoxo,
Giada 

martedì, agosto 26, 2025

RECENSIONE DI BETTER THAN THE MOVIES - MEGLIO CHE NEI FILM (BETTER THAN THE MOVIES #1) DI LYNN PAINTER

Buona sera, Fantastics! E' passato *un secolo* da quando ho postato nel blog l'ultima volta, ma onestamente mi sono successe così tante cose nell'ultimo periodo che non ho avuto il tempo materiale di venire qui ad aggiornarvi sui miei progressi letterari e sulle mie ultime letture. Sono stata operata di nuovo, come se ciò non fosse sufficiente, e quindi ho dovuto dare la precedenza alla preparazione dei concorsi e mettere da parte alcune cose per potermi portare abbastanza avanti prima degli inevitabili 3 giorni di stop forzato che ho avuto.

PREMESSA
Era da tanto tempo che avevo voglia di provare a leggere qualcosa di Lynn Painter, ma non avrei mai creduto che avrei amato così tanto un suo romanzo. E' stato facile identificarmi in Liz Buxbaum, anche io come lei sono sempre stata quella strana, quella isolata e messa da parte, perché troppo diversa da quelli della sua età… quindi sì, è stato facile immedesimarmi in Liz. Non mi aspettavo di certo di trovarmi in una rom-com sulle rom-com, come dice giustamente la quarta di copertina del romanzo...e le reference! Mi ha fatto venire voglia di riguardare tutti quei film d'amore che, onestamente ho già visto e di cui alcuni non ho ancora visto, quindi devo rimediare! Mi sono rivista davvero molto in Liz, e questo mi ha fatto amare ancora di più il romanzo solo che...dove accidenti è il mio Wes??

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Se l’amore fosse un film, per Liz sarebbe una commedia romantica. Il suo lieto fine, però, è ancora tutto da scrivere. 

Sin da quando era bambina, Liz sogna un amore da film. Grazie a una passione smisurata per le commedie romantiche, nella sua testa il copione è già scritto: un giorno incontrerà il ragazzo perfetto e insieme vivranno per sempre felici e contenti. Perciò, quando la sua cotta storica torna in città, Liz non può che interpretarlo come un segno del destino: il lieto fine è in arrivo, è lui quello giusto. Il primo passo per mettere le basi del loro eterno amore è convincerlo a invitarla al ballo di fine anno. Per farlo, Liz ha bisogno di un piccolo aiuto. E anche se controvoglia, è costretta a chiederlo a Wes, il suo vicino di casa nonché nemico giurato, lo stesso che le ha infilato una rana nella casa di Barbie. Più tempo passano insieme, però, più Liz si rende conto che Wes non è più il bambino dispettoso di un tempo. Adora provocarla e sa essere una discreta spina nel fianco, ma è anche capace di farla ridere, la ascolta e sembra capirla sul serio. All’improvviso Liz è costretta a riesaminare tutto quello che credeva di sapere sull’amore. Perché nel mondo reale il gran finale non è sempre quello che ci si aspetta.

RECENSIONE
AAAAAA AAAAA AAAAAH!
Questo libro mi ha fatta kicking e giggling per lo yearning di certe scene, davvero! Ho scalciato sul letto come una ragazzina di quattordici anni che legge i suoi primi romanzi rosa, mentre leggevo questo libro! Qui lo dico e qui lo nego, nel caso dovessero usarlo contro di me lol 

Come dicevo più su, è stato facile entrare in empatia con i personaggi. A partire da Liz, ma anche quelli di cornice non sono stati da meno. Ma partiamo dal principio: Liz Buxbaum è una ragazza di 17 anni che non vuole andare al Senior Prom insieme alla sua migliore amica, Jocelyn. Non vuole andarci principalmente perché sente la mancanza della sua mamma, morta quando era ancora piccola e teme di cancellare il suo ricordo se dovesse vivere quelle esperienze dell'ultimo anno di liceo senza di lei. Le cose cambiano quando Michael, il suo amore di quando era bambina, ritorna nella loro città dopo un periodo passato in Texas. Liz, amante da sempre dei film d'amore e sognatrice romantica, lo vede come un segno del destino: è il ragazzo che le ha mandato la sua mamma per realizzare il suo desiderio, ciò che le ha sempre insegnato da sceneggiatrice quale era: i bravi ragazzi vincono sempre, quelli cattivi no. Dal suo punto di vista, Wes è un cattivo ragazzo, un Hardin un po' più sportivo, in poche parole. Tuttavia, quando vede che Wes e Michael sono ancora amici come quando tutti loro erano piccoli, decide di andare da lui e usare il trope del fake dating con Wes, per rendersi interessante agli occhi di Michael e, in questo modo, mettersi tra lui e Laney. 

Le citazioni ai film romantici si sprecano qui, così come le citazioni a cantanti - cioè, poteva mancare Taylor Swift? Io credo proprio di no. E la cosa bella è che, da cinefila quale sono io, ho colto tutti i riferimenti xD Quindi Wes e Liz fingono di uscire insieme, attirando finalmente l'attenzione di Michael. Ma quando finalmente Liz ha ottenuto ciò che voleva, ovvero andare al Senior Prom insieme a Michael... si rende conto che non è lui che vuole davvero. E' Wes. E' sempre stato Wes.

In una rocambolesca quanto goffa messa in scena di promposal, le strade di Wes e Liz si incroceranno di nuovo. E stavolta, non da fake dating o enemies to lovers, ma proprio da fidanzati. E il mio cuoricino si è sciolto nel vederli finalmente realizzare ciò che entrambi hanno sempre desiderato (cioè l'un l'altra) <3

Un romanzo dolce, tenero.
E' proprio un romanzo coccola, non saprei in che altro modo descriverlo.

Bellissimo. Dolcissimo. Tenero.
Lo consiglio assolutamente con tutto il cuore.

Come sempre, da quando sono operata, le citazioni sono rimandate a quando non avrò più i punti nel didietro. Speriamo non troppo tardi, che ho troppe cose da fare!

xoxo,
Giada

mercoledì, luglio 30, 2025

RECENSIONE DE L'ESTATE DEI SEGRETI PERDUTI DI E. LOCKHART

Buon pomeriggio, Fantastics! Oggi non è per niente un buon giorno, dato che ho appena avuto la data della prossima operazione chirurgica - sono giorni che sono di cattivo umore, di umore down, per questo...e faccio molta fatica a studiare - e sinceramente mi sento ancor più di pessimo umore rispetto ai giorni passati, ora che ho la data. Non posso permettermi di non passare un altro concorso per colpa dell'operazione, onestamente non so più dove sbattere la testa per cercare lavoro e mi sento male all'idea di operarmi di nuovo. Anyway... questo libro mi ha finito!

PREMESSA
Ho appena scoperto che avevo messo questo libro, We were liars, nello scaffale 'want-to-read' di Goodreads nel 2014. Nel 2014, ci rendiamo conto? Ho avuto bisogno di guardare la serie tv tratta dal libro, prima di leggere il libro stesso. E nel frattempo sono passati 11 anni. Mio Dio. Nel 2014 avevo appena aperto il blog e i blog qui sopra, nel web, erano super quotati anche se tanti, come me, restavano nell'ombra anche a causa dei big. Sapevo che questo libro avrebbe fatto male. Ha fatto male… Ma, cavoli... non credevo di stare così tanto male. Mi ha distrutta. Completamente.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Una famiglia ricca e potente. Una vacanza dorata. Un ragazzo e una ragazza. Un amore sbagliato. Un incidente. E un segreto. Che non può essere rivelato.

Da sempre la famiglia Sinclair si riunisce per le vacanze estive a Beechwood, una piccola isola privata al largo delle coste del Massachussets. I Sinclair sono belli, ricchi, potenti, spensierati. E Cady Sinclair, l'erede dell'isola, del patrimonio e di tutte le speranze, non fa eccezione. Ma l'estate in cui la ragazzina compie quindici anni le cose cambiano. Cady si innamora del ragazzo sbagliato, l'unico che la sua famiglia non potrebbe mai accettare, e ha un incidente. Un incidente di cui crede di sapere tutto, ma di cui in realtà non sa niente. Finché, due anni dopo, torna sull'isola e scopre che nulla è come sembra nella bellissima famiglia Sinclair. E che, a volte, ci sono segreti che sarebbe meglio non rivelare mai.

Un romanzo in cui amore e suspense si mescolano alla perfezione, una storia che non vi lascerà più, e ora un'attesissima serie Prime Video.

RECENSIONE
Forse, considerato come sto emotivamente, non avrei dovuto leggere questo libro. Forse, col senno di poi, avrei proprio dovuto evitarlo. Ma sono andata in hype per la serie. E la serie mi è piaciuta davvero tanto, quindi ero sicura che il plot twist dei fantasmi mi avrebbe fatta stare meno male. E invece. E invece... Mi sbagliavo alla grande. (Era una cosa prevedibile, se me lo chiedete)

La storia comincia con l'Estate Numero 17, quando Cadence Sinclair ha 17 anni e ancora non è riuscita a riprendersi dal misterioso incidente che le ha provocato un'amnesia selettiva, per la quale ha cancellato gli eventi dell'Estate Numero 15, l'estate fatale, e che le provoca delle emicranie che a loro volta le provocano vomito. Cadence è la figlia primogenita della più piccola delle tre sorelle Sinclair, figlie di un magnate di non si sa che cosa, ma che mi ha dato old money vibes. Cadence è una ragazzina che ama la letteratura, passare l'estate nell'isola di famiglia insieme ai nonni e ai cugini che adora, Johnny e Mirren. Qui la traduttrice evidentemente non aveva chiaro come rendere il nome Mirren, perché vi giuro, nella prima pagina c'è scritto Miriam, tre pagine dopo Mirrem e subito dopo rimane Mirren. La cosa mi ha dato molto fastidio, se devo essere onesta. In questo libro ho trovato parecchi refusi. Tuttavia, questo non ha impedito al libro di finirmi lol

L'amore e l'affetto che lega Cadence ai suoi cugini è palpabile, così come è palpabile l'amore adolescenziale che prova per Gat. Gat, il figlio del fratello dell'amante di sua zia Bess. Gat, che è cresciuto con loro in quell'isola fuori dal mondo, l'isola dei Sinclair, e che spinge Cady a migliorare se stessa. Ad andare contro il mondo. Mirren è una ragazzina peperina, alla ricerca della vera sé, che ama l'arte - esattamente come Johnny. Insomma, se si cresce circondati dall'arte, alla fine penso sia inevitabile venirne attratti o coinvolti in un modo o nell'altro.

Ma le zie bisticciano a fuoco per l'eredità, competono attraverso i loro figli per attrarsi la benevolenza di Harris Sinclair. E alla fine, i tre ragazzi, si stufano di questi continui litigi, questi continui battibecchi che hanno come unico scopo chi si accaparra più oggetti degli altri o chi merita più oggetti degli altri. 

Una sera dell'estate 15, decidono di dare fuori a Cuddledown House. Una delle 3 case che Harris ha fatto costruire per le sue figlie e i suoi nipoti quando ha comprato l'isola. Ma le cose non vanno come i tre hanno progettato. E anche se l'incendio è reso in modo molto diverso dalla serie tv, è stato comunque doloroso. 

Questo libro fa male. Fa un male cane.
L'emotional damage è reale. Voglio che lo sappiate, perché io già ero di umore down di mio e ora lo sono ancora di più. E questo doveva essere il mio giorno libero dallo studio, ma da quando ho finito questo libro non faccio altro che avere il magone addosso e le lacrime che minacciano di scendermi sulle guance.

Insomma, leggetelo consapevoli del male che vi farete.
Ed è esattamente così che voglio far stare i miei lettori quando leggeranno i miei libri ;)


Niente cit., dato che come ogni volta che studio non posso mettermi a trascrivere subito.
Giuro che riprenderò a farlo, prima o poi.
Prima devo assicurarmi una sedia (vedete lavoro) sotto al culo e poi potrò pensare a poterlo fare di nuovo.
Ma riprenderò, promesso.
xoxo,
Giada

giovedì, luglio 24, 2025

RECENSIONE DI ATOMIC HABITS - PICCOLE ABITUDINI PER GRANDI CAMBIAMENTI DI JAMES CLEAR

Buona sera, Fantastics! Ho finito questo libro quattro giorni fa, eppure ci ho messo più del previsto per tornare qui, perché la mia vita è diventata un caos incredibile - grazie all'ennesima operazione di sutura, piccola, ma sempre un'operazione resta che mi si prospetta a breve - quindi sto cercando di studiare il più possibile per i concorsi. Ecco svelato l'arcano: i miei progetti segreti sono tutti concorsi. Non vi dico di cosa, ma sono concorsi.

PREMESSA
Gli ultimi due concorsi non mi sono andati come speravo, ma con due operazioni chirurgiche nel mezzo non potevo aspettarmi altrimenti. Mi sarei considerata un genio se li avessi passati entrambi. E invece l'onda lunga - emotiva e, soprattutto psicologica - di queste due operazioni si è fatta sentire alla grande e ho perso tanti, troppi giorni al pronto soccorso. Due volte in 15gg, voglio dire. Quindi fa male, brucia. Ma riconosco anche ciò che ho passato a livello fisico, emotivo e psicologico e riconosco che meglio di quel che ho fatto non potevo fare. Quindi mi sono fatta un piantino. Sono andata in crisi. E se dapprima la crisi significava libro fantasy, libro mmf o mfm, ora significa libro di nonfiction. Perché se c'è una cosa che Chatgpt ci ha visto giusto su di me, l'anno scorso, è che ho iniziato a leggere i libri di self-help... lo faccio perché ne sento il bisogno. Li leggo perché mi danno una mano a ritrovare la motivazione persa. Da qui, il motivo per cui sono finalmente riuscita a recuperare Atomic Habits di James Clear.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Mental coach, formatori, guru motivazionali: tanti dicono che nella vita è fondamentale porsi obiettivi ambiziosi, decidere dove si vuole arrivare e fare di tutto per arrivarci. Ma è davvero questa la chiave del successo? Perché allora è così difficile fare quello che continuamente diciamo di voler fare? Per quale motivo non riusciamo a dimagrire, ricominciamo a fumare, perdiamo ore incollati a uno smartphone? Perché non costruiamo davvero relazioni più salutari, carriere più soddisfacenti? James Clear, uno degli esperti di crescita personale più innovativi e seguiti in America, non ha dubbi: stiamo semplicemente sbagliando bersaglio. L'ossessione per gli obiettivi, invece di aiutarci a migliorare, rischia di diventare un'ulteriore fonte di stress, e perfino di farci fallire. Noi non siamo i nostri obiettivi: siamo la somma delle nostre abitudini. Per questo, secondo Clear, è proprio dalle piccole abitudini di ogni giorno che dobbiamo partire per dare alla nostra vita una nuova direzione. Il vero cambiamento non nasce da una singola grande svolta, ma dalla combinazione di tanti miglioramenti quasi impercettibili: un piccolo passo alla volta, un progresso quotidiano dell'uno per cento. Questo manuale brillante e dettagliato ci accompagna, passo dopo passo, sulla strada del cambiamento sostenibile, attraverso un metodo chiaro e facile da mettere in pratica per creare buone abitudini, per liberarci da quelle cattive, e per rimanere felicemente fedeli alle nostre scelte. Perché soltanto concentrandoci su ciò che abbiamo il potere di cambiare - ciò che ogni giorno decidiamo di fare o non fare - potremo ottenere una trasformazione profonda e duratura.

«Un libro estremamente utile e concreto, che vi aiuterà a ottenere risultati migliori riducendo gli sforzi» - Mark Manson, autore del bestseller di La sottile arte di fare quello che c***o ti pare

RECENSIONE
Quando ho letto l'introduzione, la storia medica di James e tutto il suo percorso medico, ho subito capito che questo libro mi avrebbe colpito a livello emotivo. Ho capito che mi avrebbe rincuorato e dato una mano a ritrovare la motivazione e, soprattutto, la passione che ho scoperto di avere per le varie sfumature del diritto, da due annetti ad ora. 

Ho letto svariati manuali di self-help, scritti da persone con background diversi e che provengono da storie di vita familiare e personale molto diverse, ma il libro di James è stato il secondo, dopo quello di Paolo Borzacchiello, a fornire degli esempi pratici e a dare dei consigli concreti su come attuare ciò di cui parlava. Questo è anche il motivo per cui Fattore & non mi è piaciuto. Quando il narratore è distante da noi e dal nostro vissuto personale, è difficile empatizzare e cogliere le sfumature di ciò che dice. James ha reso molto semplice questo, per me. 

Ho iniziato a seguire i suoi consigli. Ho iniziato a misurare i miei progressi giorno per giorno - vedremo quando mi stancherò o quando mi dimenticherò di farlo, ieri è già successo. Vi racconto una cosa: ieri mattina sono stata all'Azienda Ospedaliera di Padova con 5h di sonno in corpo, perché ero agitata per la visita medica. Il mio decorso post seconda operazione sta andando relativamente bene, ma ci sto mettendo molto a chiudermi nella parte finale della ferita, dato che è in un punto ostico e rognoso. Dopo che mi hanno dato la notizia, oltre al mal di testa atroce che mi è venuto su e al sonno che avevo addosso, mi sono messa a piangere. Sì, l'idea di un'altra operazione non mi fa fare i salti di gioia, ma non posso nemmeno aspettare 2 anni perché si chiuda la ferita - così mi ha prospettato il medico di chirurgia plastica. E se devo scegliere se stare ferma, metti 4gg per riprendermi dalla sedazione ad altri 2 anni così, dopo gli 11 che ho passato... anche no. Preferisco stare ferma quei 4gg, e ho già pensato a come organizzarmi con lo studio e il ripasso, che non 'vivere' come ho vissuto finora. E quindi, tornata a casa ho dormito almeno 2h, perché avevo un mal di testa talmente forte da farmi venire la nausea e ho pensato: non ho voglia di andare avanti a ripassare. Ma, d'altro canto, cosa mi ha insegnato Atomic Habits? Un piccolo progresso è sempre meglio di nessun progresso. Così, nell'oretta e venti che ho passato dopo essermi svegliata e con ancora il mal di testa - credetemi, mi è passato solo andando a letto presto. E ho dormito un sacco, ieri notte - mi sono messa a ripassare. Oggi ho ripassato quello che ho riassunto, perché non si sa mai, ma comunque un progresso dell'1% è molto meglio di nessun progresso.

Il libro di James è senza dubbio il migliore del 2025, per quanto riguarda la nonfiction.
Il primo vero libro, dai tempi di Detox your thoughts, a cambiarmi davvero la vita.

Io sono una persona molto precisina, organizzata. Chi sa come organizzo le mie giornate per scrivere il mio romanzo lo sa. Sa come funziona la mia mente. Sa già come mi sono organizzata per quando pubblicherò, come misurare i progressi che farò. 

Questo libro mi ha solo aiutato a migliorare il tiro con lo studio per i concorsi, perché diciamocelo: lo studio per i concorsi non per niente uguale allo studio per gli esami universitari, è molto molto peggio. E' un sacrificio che fai con uno scopo ben preciso. Ed è per questo che lo faccio.

Vi consiglio di seguire James su Instagram e di andare nel suo sito, dove ci sono tutti i tracker di cui parla in Atomic Habits.

xoxo,
Giada

giovedì, giugno 26, 2025

RECENSIONE DE PERCHE' IL RE DEGLI ELFI ODIAVA LE STORIE (THE FOLK OF THE AIR #3.5) DI HOLLY BLACK

Buon pomeriggio, Fantastics! Sembra passato un secolo da quando ho scritto qui l'ultima volta, e anche se sono passate solo 3 settimane a me sembra tantissimo lol Penso che sia normale quando la vita esige lo scotto da te, no? Ad ogni modo, finalmente sono riuscita a recuperare un altro libro della mia amata Holly Black, ed è stata una gran bella lettura :)

PREMESSA 
Ero molto curiosa di leggere questa sorta di prequel - sequel della trilogia originale dedicata a Jude e Cardan. Essendo la Black un'autrice molto brava, non mi aspettavo niente di diverso. I racconti presenti in questo libro, per quanto brevi, sono carichi delle stesse vibes, le stesse atmosfere dei precedenti 3 libri... ed è stato bello ritrovare personaggi vecchi e nuovi, vedere come certi rancori sono nati e come altri sono stati placati. In particolare, è stato bello vedere come Locke sia sempre stato il solito stronzo, come perfino quando era 'amico' di Cardan, fingeva solo di essergli amico e di sfruttarlo per tutto ciò che voleva.
Questo libro mi ha accompagnata durante il post seconda operazione, e proprio come Deeper della Stiefvater, è ormai legato a me da questa (dis)avventura.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Prima di essere un principe crudele o un re malvagio, Cardan è stato un bambino e poi un ragazzo con un cuore di pietra. Attraverso le pagine di questo libro si getterà luce sulla vita drammatica dell'enigmatico Sommo Re del Regno degli Elfi. Si ricorderanno momenti fondamentali della sua storia, che in certi casi suoneranno familiari ai lettori della trilogia "The Folk of the Air", raccontati tutti dal punto di vista di Cardan. Ci sarà spazio per una storia d'amore che fa battere il cuore, per avventure spericolate, ma anche per lo humour, ingredienti di una saga che ha incantato i lettori di ogni dove. Ad arricchire il tutto, poi, le illustrazioni a colori di Rovina Cai, che rendono questo libro un oggetto prezioso da collezionare, che piacerà agli appassionati dei romanzi della serie, ma anche ai nuovi lettori.

RECENSIONE
Avrei tante, ma veramente tante cose da dire su questa raccolta di racconti, le orecchie che ho fatto al libro lo dimostrano. Ma, da un paio di mesi a questa parte e specialmente ora che non posso stare seduta per via dei punti, mi è difficile trascrivere a mano tutte le citazioni tratte dai libri - per questo faccio le foto con il cell. Allo stesso modo, io ho bisogno di avere il mio set organizzato per poter scrivere il mio romanzo e poter scrivere, man a mano che si sviluppano, i capitoli. Per farlo devo chiaramente stare seduta sul letto e per poter scrivere devo necessariamente stare seduta sulla sedia, e credetemi... scrivere da sopra il letto con le ginocchia sopra ad un cuscino perché i punti si devono asciugare per bene, dato che sono molto in basso... avete capito, lì vicino, insomma... non è il massimo. Quindi si fa quel che si può, non ciò che si vuole. Questo duro periodo mi ha temprato molto, nello spirito e nell'animo. Ma io sono dura, ci vuole ben altro per buttarmi giù.

Com'è diventato prima Il Principe Malvagio e poi il Re Crudele, Cardan? Qual è la sua backstory? Cosa lo ha reso uno stronzo patentato? Questa raccolta di racconti risponde a tutte queste domande. 
Vediamo il Cardan bambino, dai sei ai nove anni... Fino a vedere il Cardan adolescente, ribelle, orgoglioso di far parte della corte di Balekin e del suo modo di vivere dissoluto e totalmente scevro di regole o pudore. Vediamo Cardan dal cuore spezzato, il suo primo amore, Nicasia, che l'ha tradito con Locke. E come, grazie a Balekin, ha superato tutto ciò: indurendo il suo cuore, ridendo e deridendo le persone per non mostrarsi debole o sentirsi fragile... perché nel Mondo Magico, essere fragili e vulnerabili non è solo una debolezza. Potrebbe mettere a rischio la tua posizione a corte e la tua stessa vita. In questa cornice si inseriscono le sorelle Duarte, e iniziano gli screzi tra Jude e Cardan.

Un bel libro. Davvero molto bello, mi è piaciuto moltissimo :)
Adesso pausa con un libro diverso di un autore o un'autrice diversa, e poi si torna da Farnia :)

xoxo,
Giada

domenica, giugno 15, 2025

RECENSIONE DE LA REGINA DEL NULLA (THE FOLK OF THE AIR #3) DI HOLLY BLACK

Buon giorno, Fantastics! Dopo 4 giorni che rimando, finalmente sono riuscita ad andare al pc a fare qualcosa che non fosse solo studiare lol A mia discolpa posso dire che sono stati giorni estenuati fisicamente, dato che questa operazione di rimozione della vac mi ha provata molto a livello psicologico e intestinale - motivo per cui ci ho messo 2 mesi a finire un romanzo di 260 pg

PREMESSA
Non è stato facile superare questi 15gg coi punti, localizzati dove avevo la vac prima. Se non avessi avuto la S3 di Ginny & Georgia e Jude & Cardan, probabilmente sarei impazzita subito dopo l'anestesia totale che mi è stata fatta - non la consiglio, sinceramente. Ma per il mio specifico caso medico, non c'era altro modo di poter fare tutto. Ad ogni modo, è stato bello vedere Jude ammettere di provare finalmente qualcosa per Cardan. E Cardan, oh, la dichiarazione di Cardan sarà qualcosa di difficilmente battibile da questo momento in avanti... believe me. Una conclusione a bomba, di una trilogia molto cruda e crudele, proprio come viene descritta. Un enemies to lovers veramente ben costruito <3

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Lui porterà la corona e il trono alla distruzione. Il potere è più facile conquistarlo che mantenerlo: un'amara lezione che Jude ha dovuto imparare sulla propria pelle dopo aver accettato di liberare dal suo controllo Cardan, il re malvagio, in cambio di un potere sconfinato. Ora la ragazza, Regina degli Elfi esiliata e mortale, ancora sconvolta dal tradimento di Cardan, attende solo il momento in cui potrà riprendersi ciò che lui le ha sottratto. L'occasione propizia si presenta grazie a Taryn, la sua gemella, la cui vita mortale è in pericolo. Per salvarla Jude sarà infatti costretta a fare ritorno alla corte del re e a fare i conti con i sentimenti che prova per lui. Ma nulla è come lo ha lasciato. Una guerra feroce è in arrivo e Jude finisce per esserne coinvolta. Quando poi un maleficio potente e fino a quel momento silente si diffonde, generando il panico ovunque, sarà costretta a scegliere tra la sua ambizione e la sua umanità.

RECENSIONE
Questo è un enemies to lovers fatto come si deve. E' così che dovrebbe essere: due personaggi che si odiano a morte e che tentano di uccidersi l'un l'altro, ma che in fondo in fondo si amano alla follia. E sarebbero disposti a bruciare il mondo per le persone che amano.

Cardan ha esiliato Jude nel mondo dei mortali, dove Jude fatica a vivere e, per questo motivo, fa dei lavoretti per tirare avanti come mercenaria. E' un'abile stratega, di questo avevamo già avuto la dimostrazione nel romanzo precedente. E, proprio perché ha vissuto tutta la vita nel Mondo Fatato, sa che le creature magiche sono dei pezzi di merda mascherati da unicorni. Taryn si presenta nel suo appartamento, quello che condivide con Vivi e Heather, la sua ragazza, e Farnia. E dice a Jude che deve spacciarsi per lei, in quanto alla Corte degli Elfi verrà processata per aver ucciso suo marito, Locke. In un susseguirsi di eventi, alla fine Jude si ritroverà rapita da Madoc e condotta al suo accampamento, solo per scampare per un pelo all'uccisione da parte del suo patrigno.

L'elemento portante di questo romanzo è, senza ombra di dubbio, l'amore. L'amore e la devozione sincera, sia da parte di Cardan verso Jude che dal Popolo verso Cardan. Cardan che, suo malgrado, si ritrova a realizzare la maledizione che gravava sulla sua testa sin dal giorno in cui è venuto al mondo: si tramuta in un serpente enorme e velenoso, che avvelena la Terra. La Terra, che qui rappresenta un personaggio a sé, anche se muto e latente, che ha modo di portare equilibrio e donare potere - cosa che fa anche con Jude, che anche se umana, viene ritenuta degna di essere la Regina del Popolo Fatato. 

Bello, bello, bello.
La mia giornata è partita da schifo, oggi. Ma non potevo non dirvi quanto bello fosse questo libro. E' la degna, epica conclusione della trilogia. Ho amato l'evoluzione sia di Cardan che di Jude, ma anche di tutto il cast di personaggi attorno a loro, a partire anche da Taryn e Vivienne.

Ps. Ho già il prequel dedicato a Cardan sul mobiletto che mi aspetta, chissà che riesca a cominciare a leggerlo, stasera!

Niente citazione, perché onestamente non voglio anticiparvi nulla. 
Dovete scoprire tutto ciò da soli.

xoxo,
Giada

martedì, maggio 06, 2025

RECENSIONE DI FOREVER (THE WOLVES OF MERCY FALLS #3) DI MAGGIE STIEFVATER

Buon pomeriggio, Fantastics! About damn time! Sono stati 10 giorni molto molto intensi da quando ho messo su la VAC e onestamente il mio unico altro pensiero è solo lo studio per Progetto Segreto 4, una cosa che vi dirò a tempo debito. L'ultimo capitolo della trilogia è decisamente il miglior il peggiore, seppur con tutte le sue pecche :) con troppe cose che non mi sono piaciute completamente lol

PREMESSA
La prima volta che dovevo essere operata in Chirurgia Platica, mi sono portata dietro questo libro. Come ormai avrete capito, quando studio molto non riesco a leggere i libri (per svago) veloce come vorrei, quindi me lo sono portato dietro. Ho passato 12h senza mangiare e bere, quella volta. Ma, ehi, almeno ho letto più di 60-70 pagine lol Ad ogni modo, questo libro mi ha fatto compagnia per gran parte di questo processo pre-durante-post operatorio, quindi in qualche modo ne sono molto legata. Lo trovo migliore dei precedenti, anche se certi personaggi continuo a non sopportarli - non riesco a capire cosa ci sia di bello in Samuel Roth, a distanza di quasi 15 giorni, davvero. Se era infantile e ingenuo nei primi due, l'ho trovato piuttosto rintronato in questo romanzo. Ecco, diciamo che Cole St. Clair ha portato tutta la trama e i seguenti eventi del romanzo sulle sue spalle. THE REAL MVP OF FOREVER <3

TRAMA (DA AMAZON.IT)
È arrivata una nuova primavera a Mercy Falls. Grace, che per sopravvivere ha dovuto cedere al suo animo di lupo, continua a mutare forma. Sam, saldo nella sua pelle di umano, la cerca. Perché la ama e conosce il dolore delle metamorfosi. Quando nel bosco viene ritrovato il cadavere di una ragazza la situazione precipita: il branco è in pericolo, Grace è in pericolo, e Sam deve tentare di salvarli, deve salvare Grace, a qualunque costo...

RECENSIONE
Forever è un romanzo carino, partiamo dicendo questo. Non c'è bisogno di molto altro con cui iniziare. Non uno dei migliori che abbia mai letto, chiaramente. Non lo trovo migliore di nessuno letto finora, però è carino. Si lascia leggere con facilità... anche se a volte diventa noioso (sì, colpa di Sam)

Il romanzo riprende da dov'era terminato l'altro: Grace è diventata finalmente un lupo, attivando l'infezione che i suoi genitori avevano 'eliminato' lasciandola cuocere tutto il pomeriggio al sole chiusa in macchina. Ma che razza di genitore farebbe questo a sua figlia??? Cioè, nonostante le precedenti litigate e il fatto che i genitori di Grace fossero davvero negligenti e assenti completamente dalla sua vita, cioè... non possono pretendere di gestire la sua vita come se loro ne avessero fatto parte. In questo sono stata molto d'accordo con Grace, anche se non mi è piaciuto come ha cercato un compromesso con loro verso la fine. Spoiler: non lo meritavano e non lo meritano. Il premio peggiori genitori del Bookmondo va a quelli di Grace, seguito a ruota da quelli di Isabel. Isabel, la nostra bella stronza sta cercando di aiutare i suoi amici, e per farlo è disposta a fare qualsiasi cosa. Isabel, l'unica sveglia abbastanza da intuire il pericolo quando c'è: le minacce di suo padre contro il branco, dove sono presenti sia Grace che Cole, sono reali. Ed è l'unica a pensare ad una soluzione vera e propria. Quando Grace torna umana, vive in una bolla con Sam. E Sam, che sta già in una bolla di per sé, sembra ancor più rintronato in questo libro. Posso capire l'ingenuità, posso capire la fragilità emotiva, ma andiamo... Svegliati, idiota! Svegliati! Svegliati che ti accorgi del pericolo solo quando è troppo tardi per fare qualcosa per poter sistemare le cose!

Devo dire che ho apprezzato il plot twist riguardante la finta amica ingenua (sorry, ho rimosso il suo nome) che funge da mediatore tra Grace e i suoi genitori, la prima del non branco a venire a sapere della licantropia e dell'infezione (spoiler: il battere della meningite) a provocarla. E il poliziotto che diventata la sidekick più inaspettata possibile. 

Ma, insomma... è un romanzo molto molto lento. Il ritmo narrativo è distribuito male come negli altri due romanzi. I personaggi dovrebbero essere più approfonditi, ma si ha sempre l'impressione che siano superficiali e non a tutto tondo. Okay, vado a togliere una stellina su Goodreads, adesso che mi sono ricordata le cose che non mi sono piaciute lol Isabel e Cole St.Claire (o St. Claire, a seconda di come girava alla traduttrice) sono i veri MVP del romanzo, senza alcun dubbio.

Niente citazione, perché non so se riuscirò a star seduta per tutto il tempo che mi servirà per trascrivermele nel quadernetto rosa.

Ad ogni modo, la lettura di questo romanzo mi ha fatto capire che i romanzi depressetti della Stiefvater non fanno per me. Almeno, non al 100%.

xoxo,
Giada
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