mercoledì, dicembre 10, 2014

RECENSIONE de Il Grande Inverno di George R.R. Martin

Buona sera, bloggers e lettori! Questa sera, se Dio vorrà, recensirò "Il Grande Inverno" di George Martin, il secondo capitolo della saga cult dei nostri tempi. Ma come sempre andremo con ordine, perciò non posso far altro che augurarvi buona lettura.

Copertina italiana del libro
PREMESSA
C'è una frase che non riesco a togliermi dalla mente, ma non so chi l'abbia detta, perciò ve la riporto: "Se leggi libri che tutti stanno leggendo penserai le stesse cose che pensano gli altri", ecco partiamo da qui. Io non sono d'accordo con questa frase, perché bisogna essersi già fatti un'opinione, almeno in parte, di ciò che si andrà a leggere o vedere. A me non piaceva "Il Trono di Spade", ve l'ho detto quando ho scritto la prima recensione e vi ho già spiegato i motivi che mi spingevano a non voler nemmeno sentirne parlare, ma io ho cambiato idea da sola, non ho cominciato a leggerlo perché tutti lo leggevano, ho cominciato a leggerlo perché m'incuriosiva e perché volevo capire cos'aveva di tanto bello per piacere a tutti. Ad ogni modo, questo secondo libro mi ha entusiasmato tantissimo, tanto quanto il primo. E no, non la penso come tutto l'universo perché l'universo non ha i miei stessi gusti e non gli piacciono i miei stessi personaggi.

TRAMA (dalla quarta di copertina)
Nella terra dove le stagioni possono durare intere generazioni divampa la guerra tra la bella e corrotta regina Cersei Lannister e i lord dei Sette Regni fedeli ai coraggiosi signori di Grande Inverno. Intanto, nelle grandi pianure orientali, la principessa Daenerys Targaryen, ultima discendente della dinastia del Drago, si prepara con i suoi poteri straordinari alla riconquista del regno dei suoi avi. Ma la vera minaccia sono gli Estranei che avanzano da nord, esseri misteriosi, per secoli ritenuti a torto frutto della fantasia. Odiano la vita, il calore, il fuoco, l'estate, perché essi sono la morte, il freddo, il ghiaccio e il gelido inverno. La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre. Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie si intrecciano anche nel secondo romanzo della saga "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", avvincente e crudo come i più grandi poemi epici.

RECENSIONE
Copertina americana del libro
Il normale ordine delle cose muta improvvisamente quando Robert Baratheon, Re dei Sette Regni, muore a causa di una ferita provocatagli da un cinghiale (o comunque da un animale dei boschi con le corna), e gli avvenimenti su susseguono velocemente uno dietro l'altro, dal testamento che quest'ultimo fa fare a Ned Stark dicendogli che avrebbe consegnato il Trono a suo figlio Joffrey non appena sarebbe morto, il fatto però è che Ned non dice che Joffrey è suo figlio, ma con un sotterfugio scrive nel testamento che è semplicemente il suo erede. Joffrey sale al trono avendo come reggente sua madre la regina Cersei, che sembra quasi compiaciuta dalla morte di Robert e felice di poter influenzare suo figlio per quanto riguarda le decisioni da prendere per governare il Regno, una cosa che ho notato però, è che Cersei è stata profondamente ferita di Robert in più di un'occasione, non solo perché lui la picchiava e le ordinava di fare determinate cose con un cipiglio veramente cattivo, ma perché la prima notte di nozze, mentre facevano sesso, l'ha chiamata Lyanna, colei che era la sua promessa sposa e che era anche la sorella di Ned. Cersei questo non glie l'ha mai perdonato, in quanto lei era la seconda scelta di Robert e non la prima. Ma tralasciamo questo particolare e riprendiamo la storia. Quando Joffrey è salito al potere, ha preso delle pessime decisioni per quanto riguarda la gestione dei suoi doveri, e la prima cosa che fa è licenziare la più onorevole Guardia cittadina e dice a tutti che se gli altri Regni e tutte le persone in essi non gli giureranno fedeltà e lealtà, li ammazzerà tutti. Alcuni degli scagnozzi di Joffrey cercano di catturare Arya, ma lei grazie agli insegnamenti di Syrio Forel riesce a scappare e fingendosi un ragazzino ha salva la pelle. Diversa è la sorte che tocca al resto degli Stark: Sansa è tenuta in ostaggio dalla Regina Cersei, che le fa mille moine e la costringe a scrivere una lettera in cui fa in modo che lei dica loro che se non si alleeranno con i Baratheon-Lannister dovranno dichiarare loro guerra. Robb, dopo aver saputo della morte del loro padre, prende in mano il comando e insieme alla madre va' da Walder Frey che inizialmente non gli permette di attraversare le Torri Gemelle propone a Catelyn di dare in sposa suo figlio a Robb e Robb accetta. E' chiaro che la conseguente morte di Ned Stark ordinata da Re Joffrey abbia gettato tutto il Regno nel caos più totale, specialmente la guerra che Joffrey ha iniziato contro gli Stark. Nel frattempo, nelle pianure delle Terre Libere Khal Drogo cade da cavallo e si ferisce, Daenerys salva dallo stupro una giovane ragazza che diventerà la sua serva e si fa aiutare da una strega, una maegi per salvare il suo sole-e-stelle. La maegi fa morire il bambino che portava in grembo, e Daenerys prende la difficile decisione di rendere meno dolorosa la dipartita del suo amato mettendogli un cuscino sulla faccia e soffocandolo. Alla fine del libro, Daenerys mostra il suo vero potere: va in mezzo alle spirali di fuoco tra le quali c'è un ormai morto Drogo e una strega urlante e dimostra di essere una vera discendente del sangue di drago; il fuoco non solo non la brucia, ma le da' conforto, la fa' sentire al sicuro. Daenerys prenderà il comando del Khalasar e andrà a liberare altri popoli. Ah, dimenticavo di dirvi che Ned, prima di venire ucciso e impalato da Joffrey, riceverà la confessione da parte di Cersei del suo incesto con il fratello gemello Jaime e che Ned la stava ricattando affinché dicesse al suo amico la verità. E stavo anche dimenticando di dirvi quanto insopportabile e idiota è Lysa Arryn, che costringe la sorella Catelyn a scalare Nido dell'Aquila tutta la notte e prende il suo prigioniero, Tyrion Lannister e siccome suo figlio malaticcio Robert Arryn vuole "vederlo volare" non esita, ma per fortuna Tyrion riesce a salvarsi la pelle grazie a Bronn, il mercenario e che finalmente conosciamo Tywin Lannister, lord di Castel Granito, che solo perché un giullare gli aveva fatto una battuta sul fatto che perfino la sua merda era d'oro come i suoi occhi, le sue armature e quelle dei suoi figli e i suoi occhi con venature d'oro. E ci stavamo dimenticando anche di Lord Renly Baratheon, che improvvisamente decide di sposare Margaery Tyrell e di Jon Snow che salva la vita al Vecchio Orso da un attentato alla sua vita da parte di un Estraneo, padre di Jorah Mormont e che tenta di fuggire per andare ad aiutare Robb nella guerra contro i Lannister. E non dimentichiamo anche che Stannis Baratheon è chissà dove e non aiuta suo fratello nella guerra. E l'arrivo dell'insopportabile prostituta Shae, la quale non compiace soltanto i bisogni fisici di Tyrion ma anche l'occhio e l'immaginazione del lettore con le scene di sesso che riguardano lei e Tyrion.

La scrittura di Martin, come sapete dalla precedente recensione mi piace perché è diretta, sembra scarna, ma non lo è perché a modo suo è ricca di descrizioni e di dettagli. Sì, mi piacciono molto le descrizioni delle scene di sesso della serie (scritta), ma non mi dispiacevano nemmeno quelle della serie tv. Lo so che a voi maschietti piace vedere le donne così, ma neanche a noi donne dispiace vedere gli uomini in tutta la loro nuda bellezza.

Comunque, io aspetto con ansia che arrivi il momento in cui Joffrey scoprirà di essere il prodotto dell'incesto tra sua madre Cersei e suo zio Jaime Lannister, con il permesso della pagina Facebook "L'immane disgusto di Varys nei confronti dell'umanità" (https://www.facebook.com/disgustodivarys?fref=ts) ecco qua quello che non vedo l'ora che accada:


Vi lascio con alcune citazioni tratte da questo emozionante e avvincente romanzo che scommetto molti di voi hanno già letto: "Quando si gioca al gioco del trono, o si vince o si muore" (Cersei Lannister a Ned Stark)

"A volte gli dei sanno essere misericordiosi."
" I Lannister no."
(Lord Renly Baratheon a Ned Stark)

Giada

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