martedì, settembre 24, 2024

RECENSIONE DE LA SVASTICA SUL SOLE DI PHILIP K. DICK

Buona sera, Fantastics! Sono un pochino rincoglionita, ma quando trovo testi forti da leggere sento sempre il bisogno di riposare la mente. Mi capita spesso anche quando scrivo scene forti emotivamente, o che presentano una struttura più lunga e dettagliata. E' proprio la mente a richiedere una pausa. E, dopo averla fatta, sono qui per parlavi di quel capolavoro che è La svastica sul sole <3

PREMESSA
Sono anni, ormai, che rimando la visione de L'uomo nell'alto del castello. Da quando ho saputo che è tratto da questo romanzo ucronico, non ho fatto altro che pensarci - come Westworld, insomma, che ho saputo è stato ispirato da un non ben identificato romanzo di Michael Crichton. Alla fine, finalmente, mi sono decisa a leggerlo. L'ho usato come un palate cleanser dopo l'ultimo romanzo - il cui titolo ora non mi viene in mente, btw. Quindi, alla fine quest'anno sono riuscita a spuntare uno dei romanzi che aspettavo di recuperare da una vita di leggere, dalla lista :)

TRAMA (DA IBS.IT)
Stati Uniti d'America, 1962. La schiavitù è di nuovo legale, i pochi ebrei sopravvissuti si nascondono dietro falsi nomi, la California è asservita al Giappone. Vent'anni prima l'asse ha vinto la seconda guerra mondiale, e si è spartito l'America. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana ha soffocato ogni volontà o possibilità di riscatto. L'Africa è ridotta a deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio, mentre l'Italia ha ottenuto solo le briciole dell'immenso potere dell'Europa.

RECENSIONE
Wow. Cavolo, wow. Questo romanzo è un capolavoro, in tutto e per tutto. E' così ricco di significati, spesso sottili, che bisogna prestare molta attenzione alla minima variazione nei dettagli - Manifest mi ha insegnato molto bene, tutto ciò - perciò non è un libro che va letto alla leggera. E' corto, ma l'ho trovato molto pesante. Molto impegnativo, ecco. Non è il tipo di romanzo per staccare la mente, ma a mio avviso rientrare tra i romanzi che spesso definisco 'intellettuali'

Spesso mi sono chiesta cosa sarebbe successo, all'Europa e al Mondo, se la Germania avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale? 
Voi non ve lo siete mai chiesto? In quale stato verserebbero le persone a noi vicine? Come vivremmo, noi, se la Germania avesse vinto?

Da questa premessa fondamentale, parte La svastica sul sole: la Germania ha vinto la Seconda Guerra Mondiale, sconfiggendo l'Asse e conquistando tutto ciò su cui poteva mettere gli artigli. Gli ebrei, quelli che sono riusciti a scappare, ora vivono negli USA divisi tra giapponesi e americani, un confine deciso come il Muro di Berlino, che taglia in due gli USA in modo netto. I giapponesi sono razzisti nei confronti dei bianchi, i bianchi lo sono nei confronti dei giapponesi, i cinesi deridono entrambi, mentre i tedeschi pensano solo a conquistare Marte e Venere; mentre hanno sterminato sistematicamente la popolazione dell'Africa facendo test genetici (a tal proposito, voglio ricordare che il Dottor Morte, Mengele, conduceva esperimenti sugli esseri umani contro il loro volere, a scopi eugenetici) fino a sterminare tutta la popolazione africana. Gli ebrei che sono riusciti a scappare vivono negli USA sotto falso nome, ma se vengono trovati, sono costretti a esser spediti a Berlino col primo razzo della Lufthansa per finire nei forni crematori o nei campi di concentramento. In questo terrificante contesto politico, vivono: Frank Frink, ebreo che si è licenziato dal suo lavoro con le auto e di falsificatore di opere folcloristiche americane; Juliana Frink, la sua ex moglie, una donna focosa alla ricerca della verità; Tagomi, un console giapponese della Costa Est degli USA che ha una formazione buddista e si approccia alla vita con spiritualismo; Bayner, uno svedese che è arrivato nella Costa Est degli USA per stringere degli accordi commerciali; infine Robert Childan, un uomo che sinceramente mi è stato sulle palle col suo finto perbenismo; e alla fine ha lasciato perdere quella facciata per mostrare apertamente il suo razzismo nei confronti dei giapponesi. Oh, il razzismo è onnipresente in questo romanzo; e non mi aspettavo nulla di diverso, a esser sincera, perché parla comunque di un regime totalitario.

Allo sfondo politico, che ci mostra l'Inghilterra che ha ingaggiato una Guerra Fredda con la Germania - rispecchiando ciò ch'è successo nella Realtà, con gli USA e la Russia - il fil rouge di questo romanzo sono alti due romanzi: l'I Ching, o Libro del Mutamento, una sorta di Oracolo costantemente usato dal popolo giapponese per conoscere gli eventi futuri tramite quelle che io considero delle rune - si chiamano bastoncini millefoglie, e ciò mi faceva pensare alla torta millefoglie lol. E La cavalletta, scritta da Abendsen, ovvero L'uomo nell'alto del castello. 

Un romanzo arguto, sottile. Un romanzo che parla di ciò che sarebbe potuto succedere, e per farlo l'autore si è basato su elementi reali che ha studiato, per renderlo verosimile. 

Siccome ho tanti brani da trascrivere, e molto lunghi , vi lascio con un pezzetto del brano che mi ha colpito di più:
"(...) Quello che non comprendono è l'impotenza dell'uomo. Io sono debole, piccolo, senza la minima importanza per l'universo. L'universo non si accorge di me, e io vivo senza essere visto. Ma perché questo dovrebbe essere un male? Non è meglio così? Gli dèi distruggono coloro di cui si accorgono. Se sei piccolo potrai scampare alla gelosia di chi è grande."
(H. Wegener)

xoxo,
Giada

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