domenica, settembre 08, 2024

RECENSIONE DI MIDDLE-GAME (ALCHEMICAL JOURNEYS #1) DI SEANAN MCGUIRE

Buon pomeriggio, Fantastics! Buon pomeriggio piovoso a tutti voi, miei cari lettori. L'intro in stile Lady Whistledown non era contemplato, ma anyway eccoci qui. Finalmente oggi pomeriggio, prima della pioggia - mi sono impuntata di finirlo prima che piovesse solo per scattare la foto per l'insta - sono riuscita a finirlo, e ho delle sensazioni contrastanti riguardo questo romanzo. 

PREMESSA
Se mi seguite dall'anno scorso, su Instagram, sapete che Middle-game rientra tra i miei romanzi da leggere per sfoltire la tbr. Sempre complice l'ansia pre-operatoria, e rimandare il ritiro dell'esito della risonanza magnetica sta avendo solo come risultato quello di mettermi ancora più in ansia - alla fine l'ho preso in mano. Devo dire che mi ha lasciata perplessa questo mix di generi diversi - fantasy, sci-fi, horror - e da nessuna parte c'era scritto che questo era una sorta di retelling del Mostro di Frankenstein. Perché questo è, a modo suo e con le dovute modifiche, ma lo è. Lo so perché ho studiato Frankeinstein all'università. Ad ogni modo, devo dire che ho apprezzato il meticoloso lavoro sotto, i concetti tutti concatenati e il fatto che due forze che governino l'universo siano incarnate in due esseri all'apparenza umani. Ma ciò che ho apprezzato di più sono stati i loop temporali e le diverse linee temporali - you don't say, è proprio ciò che mi ha fatto innamorare perdutamente di The Umbrella Academy. 

TRAMA (DA OSCARMONDADORI.IT)
Ecco Roger. Ha un vero dono per le parole, comprende istintivamente ogni linguaggio e sa che è il potere delle storie a regolare i meccanismi dell’universo.

Ed ecco Dodger. È la sorella di Roger, la sua gemella per la precisione. Anche lei ha un dono, per i numeri: sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualunque cosa le si presenti alla mente, Dodger la elabora con il potere della matematica.

I due fratelli non sono propriamente umani, anche se non lo sanno. Non sono neanche propriamente divini. Non del tutto… non ancora.

E poi c’è Reed, esperto alchimista, come la sua progenitrice. È stato lui a dare vita ai gemelli. Non si potrebbe definirlo il loro “padre”. Non proprio. Ma come tutti i genitori, per i due ragazzi ha un piano ambizioso: far sì che raggiungano il potere assoluto, e poi reclamarlo per sé.

Diventare “dei in Terra” è una cosa possibile. Pregate soltanto che non accada.

RECENSIONE
A volte la mossa vincente per nascondere qualcosa è piazzarla sotto gli occhi di tutti. Quel che si trova senza doverlo cercare, in fondo, non può in alcun modo essere pericoloso.
(Asphodel Baker)
Così comincia questo lungo lunghissimo romanzo dalle diverse linee temporali: dal principio di tutto. Asphodel Baker era una alchimista, donna, vissuta in un periodo storico in cui le donne venivano considerate alla stregua di vacche da riproduzione e una donna intelligente, come lei, non è stata accettata - neanche di fronte alle evidenti scoperte alchemiche - dalla Congrega degli Alchimisti. Così ha creato James Reed, il mostro di Frankenstein, e una sua collega ha creato Leigh Barrow, una donna algida e malvagia che è stata riportata in vita con la necromanzia - o una sorta di necromanzia. Reed vuole conquistare il mondo, e per farlo ha bisogno delle manifestazioni del linguaggio e della matematica, che ha reincarnato nei cuculi, in molti cuculi, ma nello specifico in Dodger Cheswich e Roger. Scusate, ho appena finito il romanzo e ho già rimosso il suo cognome lol 

Dodger possiede la matematica, è l'essenza stessa della matematica e in quanto tale riesce a vedere il tempo stesso che si muove e scorre, avanti e indietro. Roger, dal canto suo, possedendo il linguaggio è capace di vedere la storia di ogni cosa. Nonostante i numerosi tira e molla e il quasi incest - non potrò mai dimenticarlo, penso - perché c'era una confusione tale nel definire la loro relazione che si è capito che sono fratelli, ma avrebbero potuto esser qualcosa di più. Insieme, con l'aiuto di Erin, devono fermare Reed. Devono fermarlo, prima che sia troppo tardi. E per farlo, devono manifestarsi.

Ho apprezzato il fatto che ogni elemento fosse concatenato all'altro: l'amore per la matematica di Dodger, il legame quantico, l'amore per la letteratura di Roger, i loro modi così diversi di vedere il mondo ma anche così simili. I loop temporali e le linee del tempo diverse che si sovrappongono e poi si dividono, come un multiverso che è e non è un multiverso. E' tutto e niente insieme. Per loro, il mondo invisibile diventa visibile, e tutto è questo è super cervellotico e intellettuale e allo stesso tempo stra prolisso.

Perché è questo l'unico difetto, a parte i termini scientifici e letterari che non conoscevo - il scientific e literary mumble jumble - è che è estremamente prolisso. Sono tre giorni che praticamente mi costringo a finirlo, solo perché ero curiosa di vedere dove sarebbe andata a parare la storia. Ho amato i riferimenti a Il mondo di Oz, che devo recuperare assolutamente. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, e ben presto dovrò fare una lista perché la mia biblioteca deve possedere tutte le nuove uscite Oscar Mondadori:
"(...), ma ha già capito che Dodger non racconta un bel niente se non è obbligata. E' una che i segreti se li tiene stretti, perché quello è l'unico modo di sopravvivere per chi è così tanto sveglio di quanto dovrebbe e così tanto più fragile di quanto non sembri."
(Roger Middleton)

xoxo,
Giada 

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