lunedì, settembre 02, 2024

RECENSIONE DI ESPIAZIONE DI IAN MCEWAN

Buon pomeriggio, Fantastics! Sono ancora un po' scossa, dal finale di questo libro. Mentirei... Mentirei se vi dicessi che non mi ha scombussolato nel profondo e non mi è entrato sottopelle. Proprio come il librino di Peter Cameron, tanto corto quanto intenso, Espiazione è stato un colpo al cuore. Oltre che la mia seconda, no terza (contando proprio Un giorno questo dolore ti sarà utile) incursione nel mondo della narrativa contemporanea introspettiva. 

PREMESSA
Mesi fa, in piena sacra fiamma della scrittura, ho visto questo film. In inglese lo trovate come Atonement, in italiano come Espiazione - e ha come protagonisti James McAvoy e Keira Knightly. Ecco, se il film mi ha distrutto, il libro mi ha ridotto a brandelli. E' stato molto molto più intenso e doloroso, nonostante io abbia apprezzato la stategia narrativa geniale e immersiva. O forse, proprio per questo. L'ho amato tanto quanto mi ha fatto male. E questo, per me, è un immenso punto a suo favore.

TRAMA (DA IBS.IT)
A tredici anni un amore che sboccia può sembrare un plagio. Una ragazzina che assiste a una violenza può convincersi di aver riconosciuto il responsabile e far condannare un innocente, rovinandolo e rovinandosi. Perché tutta la vita sarà segnata dalle conseguenze. La ragazzina crescerà, diventerà una scrittrice, ma non si libererà del peso dell'ingiustizia inferta a un innocente, alla propria sorella innamorata e in fin dei conti anche a se stessa.

«Un romanzo meraviglioso. Soltanto il geometrico, cristallino McEwan poteva trascinarci con tanta sapienza in tale vertiginoso labirinto» – la Repubblica

All'età di tredici anni, in un caldo giorno d'estate del 1935, Briony Tallis sente di essere diventata una scrittrice. La sera stessa, accusando di un crimine odioso un innocente, commette l'errore che la segnerà per tutta la vita. Eppure la giornata era iniziata sotto i migliori auspici. C'era la commedia da mettere in scena, i cugini arrivati dal nord per trascorrere qualche tempo in casa Tallis, e da Londra era atteso l'amatissimo fratello Leon con un amico, industriale della cioccolata. Soltanto la sorella maggiore Cecilia impensieriva Briony, con quel suo misterioso rapporto che la legava a Robbie Turner, il figlio della loro donna di servizio. Tutti i personaggi entrano in scena ma, nella commedia della vita, non ci sono prove prima della recita e ogni gesto assume un carattere definitivo. Presto, sarà troppo tardi per fermare la macchina dell'ingiustizia e la guerra arriverà a spazzare via il vecchio mondo con le sue raffinate ipocrisie.

RECENSIONE
Non so da dove cominciare questa recensione, sarò onesta. Questo libro, come vi dicevo, mi è arrivato dritto al cuore come pochi hanno fatto, negli ultimi anni. E ora penso di aver finalmente la maturità per apprezzare questo genere di narrativa che, in passato, avrei rifiutato trovandola troppo artificiosa o di difficile lettura. Se scrivo in modo strano o pieno di lirismi, sappiate che è tutta colpa della bookhangover che mi ha provocato questo libro lol

Ma partiamo dal principio. Briony Tallis è una ragazzina di tredici anni che viva in una lussuosa villa nella campagna londinese. Viene da una famiglia agiata, non ha mai conosciuto povertà, e ogni suo interesse è sempre stato soddisfatto senza alcuna remora. Briony non vede l'ora di rivedere i suoi cuginetti, i figli di sua zia Hermione, che arrivano dal nord a causa del divorzio dei suoi genitori. In poche parole, Hermione scarica i figli a sua sorella Emily, che per tutta l'estate dovrà prendersene cura. Briony però è anche una scrittrice in erba, arrogante e decisa a dimostrare alla sua famiglia quanto vale - sebbene sua madre, Emily, sia praticamente una figura assente dalla sua vita a causa delle sue costanti emicranie e suo padre, Jack, sia il Ministro della Difesa dell'interno dell'Inghilterra e non sia mai a casa. In poche parole, è molto più assente della madre - in questo contesto agreste, Briony arruola tutti i cugini per il suo spettacolo teatrale. Anche se loro non lo vogliono, e i due gemelli, i fratelli minori di Lola, Pierrot e Jackson, si contendono il ruolo migliore (il principe-dottore). 

La prima parte si trascina molto lenta, quasi noiosa, fino ad arrivare alla seconda dedicata totalmente alla guerra. Ma è proprio qui la bellezza di questo romanzo: ciò che tu credevi essere il romanzo stesso, in realtà è un romanzo nel romanzo, quindi è volutamente lento e noioso; senza contare che soltanto giunti alla fine si capisce ogni cosa. Nell'ultima parte, chiamata semplicemente 1999, tutto viene chiarito. Ed è questa caratteristica, il fatto che ogni parte - anche io divido i miei libri in parti, quando sono troppo lunghi, quindi ho apprezzato molto tutto ciò - sia uno strato di cipolla da togliere per arrivare al nocciolo della storia vera e propria. Perché quello che abbiamo letto non è un romanzo di fantasia, è la storia vera di Briony Tallis e di come un malinteso, e cioè aver visto ciò che voleva vedere nella sua gelosia infantile, in Robbie Turner lo stupratore di sua cugina, quando non è affatto così. 
E non si può fare a meno di odiare Briony, in ogni periodo della sua vita. Forse, si prova un po' di empatia per lei quando fa l'infermiera, ma il fastidioso e la rabbia nei confronti di questa ragazzina che, convinta, rovina la vita di un innocente e divide due innamorati non può che far molta rabbia.

Bello. Struggente. Potente.
Ian McEwan è uno scrittore lirico, capace nel creare strutture narrative che spingono il lettore a scoprire la vera storia passo dopo passo - in questo mi ha ricordato 4321, perché è strutturato nello stesso modo. Quindi penso proprio che leggerò altri suoi romanzi, perché ho amato troppo questo.

Vi saluto con una citazione tratta da questo magnifico romanzo:
"Briony imparò una cosa ovvia e semplicissima che aveva sempre saputo, come tutti: ogni persona è, tra le altre cose, un oggetto facile da rompere e difficile da rimparare."
(Briony Tallis)

xoxo,
Giada

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...