Buon pomeriggio, fantastics! Ho atteso molto questo momento, ma veramente tanto, perché volevo iniziare l'anno nuovo con la mia autrice preferita. E' incredibile come zia Maas lo sia diventata, nel giro di poco tempo, quando avevo così tante riserve nei suoi confronti e nei confronti dei suoi romanzi. Non sapevo che fossero così popolari sul BookTok - in quel periodo ero in fase totale di rifiuto nei confronti di quella piattaforma, ma I guess che sarà il momento di iniziare a postare seriamente pure lì. Ad ogni modo, ieri notte l'ho finito, e una parte di me non avrebbe mai voluto farlo, perché ho amato infinitamente questo romanzo. In (quasi) ogni suo aspetto <3
PREMESSA
E' strano, per me, amare una cosa quando tutti la amano. Di solito, e mi succede sempre così, quando una cosa è così popolare o la amo anche io o la odio terribilmente e con passione. Un odio bruciante. Avete presente gli hate-watch? Ecco, la stessa cosa. Non avrei mai potuto prevedere che l'avrei amata. Nemmeno Stephenie Meyer, ai tempi, l'avevo amata così tanto. E non so se questi romanzi siano arrivati al momento giusto per me, o semplicemente sono cambiata io. Riguardando le recensioni passate, specialmente quella di After e Cinquanta Sfumature, mi sono resa conto che se fossi stata più flessibile li avrei odiati con meno passione. Ma in questo io e Nesta siamo terribilmente uguali. Amiamo e odiamo con una passione bruciante. Una passione che divora tutto ciò che incontra. E, niente, questo mega preambolo per dirvi che questo è il mio secondo romanzo preferito di tutta la saga di ACOTAR <3
TRAMA (DA MONDADORI.IT)Nesta Archeron non è quel che si dice un tipo facile: fiera del suo carattere spigoloso, è particolarmente facile alla rabbia e poco incline al perdono. E da quando è stata costretta a entrare nel Calderone ed è diventata una Fae contro la sua volontà, ha cercato in ogni modo di allontanarsi dalla sorella e dalla corte della Notte per trovare un posto per sé all’interno dello strano mondo in cui è costretta a vivere. Quel che è peggio è che non sembra essere ancora riuscita a superare l’orrore della guerra con Hybern. Di certo non ha dimenticato tutto ciò che ha perso per colpa sua.
A rendere ancora più irritante la sua situazione, poi, ci pensa Cassian, apparentemente dotato di una naturale predisposizione a farle perdere il controllo. Ogni occasione è buona per stuzzicarla e provocarla, rendendo però allo stesso tempo evidente la natura del focoso legame che, loro malgrado, li unisce.
Nel frattempo, le quattro infide regine, che durante l’ultima guerra si erano rifugiate sul Continente, hanno siglato una nuova e pericolosa alleanza, una grave minaccia alla pace stabilita tra i regni. E la chiave per arrestare le loro mire potrebbe risiedere nella capacità di Cassian e Nesta di affrontare una volta per tutte il loro passato.
Sullo sfondo di un mondo marchiato dalla guerra e afflitto dall’incertezza, i due Fae tenteranno di venire a patti con i loro personali mostri, con la certezza di trovare, l’uno nell’altra, quel qualcuno che li accetta così come sono e che li può aiutare a lenire tutte le ferite.
RECENSIONE
Raga, wow! Ma wow veramente! Avete mai trovato un romanzo che parlasse di voi? Ma proprio di voi, voi, con tutti i vostri difetti e i vostri pregi? Ecco, se dovessi descrivermi con un romanzo, sarebbe La Corte di Fiamme e Argento di Sarah J. Maas. Mi sono rivista in Nesta già all'inizio di ACOTAR, ma qui, la sua evoluzione è stata totale. In un certo senso, ha rispecchiato la mia.
Non posso non parlarvi a grandi linee di me, di quel che successe quell'infausto giorno del 2019 che mi ha cambiata per sempre. Perché, in fondo, io e Nesta siamo simili. Troppo simili in tante cose. In tanti atteggiamenti, e per scrivere questa recensione devo necessariamente parlare di me. Dopotutto, entrambe abbiamo avuto un trascorso familiare non molto idilliaco, e la Nesta ch'è in me ha agito, in un certo senso, come lei. In modo decisamente identico a lei.
Nesta sapeva bene quanto potessero essere invisibili certe ferite. Quanto potessero incidere nel profondo e dolorosamente proprio come quelle fisiche.
(Nesta a proposito di Gwyn)
La Corte di Fiamme e Argento riprende dal finale de La Corte di Ali e Rovina: una volta sconfitto il Re di Hybern e la sua flotta, una volta che Nesta ha ucciso il Re di Hybern e ha "festeggiato" portando la sua testa mozzata in giro come trofeo, Nesta si ritrova a fare i conti con il dolore. Un dolore sordo, accecante. Talmente accecante da attutire qualsiasi senso. Un dolore che ha come origine nella morte di suo padre, quando Hybern gli ha spezzato il collo davanti a lei. Proprio quando, finalmente, le aveva detto che le voleva bene. Lei, infatti, non se l'era mai sentito dire di persona. O a voce alta.
Nesta cade in depressione, una depressione che lei affronta andando nelle taverne a bere e ubriacarsi (cosa ch'era già successa nella novella, btw) e portarsi a letto qualsiasi Fae. I Fae che avvertono quanto lei, in fondo, sia diversa. Quanto lei non sia una Fae qualunque. Perché Nesta, così come Elain e Feyre, è stata Creata. Feyre in modo decisamente diverso. Ma lei ed Elain sono state Create dal Calderone, l'Origine di Tutto (e anche, in un certo senso, l'Occhio di Mordor lol). Nesta ha passato gli ultimi mesi a soffocare il suo potere, e anche a soffocare il suo dolore in ogni modo possibile e immaginabile. Ha tentato di silenziare il dolore che le agitava il cuore, fino a quando Feyre e Rhys non hanno preso la situazione in mano e hanno deciso di agire di conseguenza: l'hanno obbligata a seguire gli addestramenti di Cassian, a lavorare nella biblioteca con le sacerdotesse e a trovare una passione. Una qualsiasi che le scaldasse il cuore. Ma per scaldare un cuore congelato, non basta tutto ciò.
Aveva fallito in ogni aspetto della sua vita. Aveva fallito del tutto in modo incredibile, e impedire agli altri di accorgersene era stato il suo scopo principale. Li aveva allontanati, si era allontanata, perché il peso di tutti quei fallimenti rischiava di mandarla in mille pezzi.
(Nesta)
Affrontare il dolore, di una perdita o di una situazione traumatica, è molto difficile. Io ci sono passata in prima persona, quella settimana nel 2019. E non è stato facile. Perciò, quando Nesta desiderava sparire, morire, l'ho compresa bene. Ci sarebbero andati dei Trigger Warning, ma l'importante è che sappiate che ci sono dei pensieri suicidi. E dovete leggerlo con attenzione. Nesta non voleva più sentire nulla. Poi ha iniziato a fare sesso con Cassian, e il suo scudo, la sua corazza ha iniziato a crollare. A quel tempo, ciò che mi salvò fu la scrittura. La scrittura, perché l'amica che avevo accanto non si era rivelata una vera amica. E anche l'altra. Quindi capisco il dolore e la solitudine di Nesta. In un certo senso, io ormai ci sono abituata. So che nessun amico sarà qui per restare, che qualcosa lo allontanerà da me. Senza che io faccia niente - perché l'ultima volta è andata così. Ma io sono una persona ambiversa, e ho trovato pace nello stare da sola. So che chiunque vi entrerà dovrà portarmi qualcosa di importante, altrimenti può anche starsene fuori. Non aprirò mai più la mia vita o il mio cuore a chi non sia disposto a rimanere. Questo per dire che sì, io e Nesta siamo molto simili. Simili in un modo che fa bene e male, allo stesso tempo. In parti uguali.
Era sopravvissuta, ma era stata impotente e spaventata.
(Nesta)
Uscire dalla depressione è difficile per Nesta, ma al suo fianco ha persone che le vogliono bene. Persone che ho scoperto di avere. Purtroppo i miei veri amici sono lontani, e li vedo raramente. Le persone accanto non le considero più molto affidabili, tranne una. E Nesta inizia, insieme a Gwyn, la sacerdotessa ed Emerie, la ragazza che crea abiti per gli Illyrian. Insieme, trovano un manuale delle Valchierie e iniziano ad allenarsi come loro. Davvero come loro. Oh, e parlano anche della Caccia Spietata - solo che io l'avrei chiamata Caccia Selvaggia, visto che è la Wild Hunt. E questa piega del romanzo mi è piaciuta ancora di più, come a riprova del mio legame con Nesta. La passione per la mitologia celtica. Una cosa che non mi sarei mai aspettata di trovare in un fantasy su un mondo immaginario, specie poi localizzato in un modo retrogrado culturalmente come l'Illyria (che mi ricorda troppo il play di Shakespeare, scusatemi lol). Questo, e Nesta che fa meditazione. Meditazione, capite?
E' come se questo romanzo fosse stato scritto per me! Come se io, prima o poi, avessi dovuto leggere questo romanzo per rivedere me stessa in lei! Ps. E sì, anche io faccio meditazione e manifesting. E, da stasera, si fa manifesting forte. Molto forte.
Ma una delle Regine, le infami Regine che hanno venduto Vassa al Signore della Morte del Lago (anche qui, la reference all'Incantesimo del Lago è troppo on point) vuole il potere di Nesta. Il potere del Calderone stesso, e per controllarlo vuole tre oggetti: l'Arpa, la Corona e la Maschera. Davvero, top! Il top, ovvero la classica ricerca dell'elemento magico, parte necessaria de Il viaggio dell'Eroe di Vogler.
Era come se l'avessero finalmente liberata da una gabbia nella quale non sia nemmeno resa conto di esser stata rinchiusa. A ogni passo risentiva le parole. Mai più.
(Nesta)
Il processo di Nesta di accettazione del dolore, attraverso la meditazione e lo sport è qualcosa di bello e doloroso. Lo so che mi continuo a ripetere, ma non c'è altro modo per definirlo. E l'ho amato anche per questo. Perché i suoi intrusive thoughts (i pensieri intrusivi a seguito di un evento traumatico o di una morte) hanno rispecchiato i miei di quell'anno. Io ho trovato nella scrittura la mia ancora di salvezza. Lei, in un certo senso, anche nei romanzi porno che legge. Ma Nesta ha anche la mia stessa vena erotica, voglio dire... Siamo davvero simili!
"Nesta è come un lupo costretto in gabbia da tutta la vita."
(Feyre a Cassian)
E mentre l'amore tra Nesta e Cassian sboccia, insperato e inaspettato, Rhys deve salvare Feyre dal parto. Perché la Signora Suprema è incinta da un bel po', ma il suo bimbo rischia di ucciderla quando partorirà a causa delle ali.
Un romanzo che presenta un doppio POV, quello di Nesta e Cassian. Sempre terza persona focalizzata interna. E per fortuna, perché in prima sarebbe stata dura digerire tutto ciò che capita nel romanzo. La terza persona ha facilitato i cambi di POV da un paragrafo all'altro, rendendo chiara la suddivisione delle scene per personaggio.
Beh, raga. Un romanzo meraviglioso. Doloroso. Terribile. Super hot. Bollente. Molto molto bollente. Pieno di sesso. Pieno di amore. Ha tutto ciò che amo in un romanzo, quindi 5 stelle per me son pure sprecate. Se potessi ne darei ventimila.
Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi straconsiglio di leggere.
"Non è facile perdonare."
"No, ma è una cosa che solo noi possiamo concederci. Io posso star qui a parlare finché queste montagne non si sgretoleranno tutte intorno a noi. Ma se tu non vuoi smettere di sentirti così, non smetterai."
(Cassian a Nesta)
xoxo,
Giada