Ho centellinato le pagine per non finirlo. Era da un bel po' che non mi capitava di farlo, ma avrei dovuto aspettarmelo (nonostante la traduzione faccia acqua da tante parti) che SJM avrebbe fatto centro di nuovo.
PREMESSA
Avevo prenotato questo romanzo a fine gennaio, nella mia fase di relax post scrittura. Come saprete, la vita ha esatto (part.passato del verbo esigere) il suo scotto, per me. E visto che non riesco a stare seduta tante ore per scrivere, grazie alla mia operazione di aprile, rieccomi qua. Crescent City non solo ha rispettato le mie aspettative, le ha addirittura superate! E, onestamente, dopo aver saputo del Maasverso tante cose dette qui hanno MOLTO senso! Ci ho visto parallelismi con personaggi di ACOTAR. Il Trono di Ghiaccio di manca da leggere, e so che sono tipo 10 romanzi (non so semmai riuscirò a leggerli tutti), ma arriverò preparata al momento in cui gli Universi di zia Maas convergeranno in un unico romanzo!
TRAMA (DA AMAZON.IT)
Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d'arte e di notte passa da una festa all'altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l'imputato è finalmente dietro le sbarre ma i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all'unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l'assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà. Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero. Il dolore della perdita, il prezzo della libertà e il potere dell'amore sono i temi principali de "La casa di terra e sangue", il primo romanzo di questa serie fantasy di Sarah J. Maas, che mescola romanticismo e suspense.RECENSIONE
Zia Maas, tu non deludi mai! Ma proprio mai! Crescent City mi è piaciuto molto, moltissimo! Ho dato 5 stelle nonostante la traduzione mi abbia irritato più e più volte (sempre per le stesse cose, btw), ma ho cercato di non farmi condizionare troppo da questi erroraracci. Cioè, ho dato 5 stelle ma con riserva - quindi, tecnicamente, sarebbe un 5-. A essere gentili, voglio dire. Perché il romanzo l'ho adorato.
Ma partiamo dal principio. Bryce Quinlan è una mezzo sangue, mezza umana e mezza Fae, che lavora nella Galleria Griffin. La Galleria che, di fatto, è una sorta di museo pieno di reperti storici e antichi gestiti dall'inclemente strega Jesiba Roga - la quale, si dice, abbia trasformato tutti i suoi nemici e colleghi antagonisti in animali che tiene nelle teche di vetro, nella parte inferiore della Galleria. La parte inferiore che, di fatto, contiene libri talmente potenti e pericolosi da necessitare di esser sorvegliata da un folletto del fuoco, Lehabah. Ah, Lehabah! Ho amato tantissimo la dolcezza di questo folletto del fuoco che, per quanto piccolo, svolge un ruolo fondamentale nella trama del romanzo! Bryce vive alla giornata, è una festaiola che ama bere e sballarsi con le droghe presenti in Crescent City (chiamata così per ordine del nuovo Governatore, l'arcangelo Micah) e le cui amiche sono molto, ma molto diverse da lei, che si sente una semplice e inutile umana: Danika Fendyr, un lupo molto potente che diventerò il prossimo Alfa e che è odiata da Sabine, sua madre, perché la Spada ha scelto lei invece di Sabine; Fury Axatar, una killer spietata che viaggia per il mondo a svolgere missioni di cui nessuno sa niente; Juniper la (non mi viene il nome di che creatura sia) aggraziata e delicata come pochi.
Tutto cambia la notte in cui Danika, misteriosamente, muore. Muore lasciando un vuoto, sia interiore sia fisico, nel cuore di Bryce. Bryce che, da quel momento, rifiuta non solo di fare ciò che amava e che ha sempre amato fare - danzare, nonostante tutti le dicessero che non avesse il fisico per farlo - divertirsi, sballarsi. Da quel momento viene affiancata da Hunt Athalar, un angelo schiavo della Repubblica (una Repubblica fantoccio, comandata dagli Asteri. Asteri che qui, di fatto, ricordano i dittatori nazisti degli anni '30 del 1900) con cui ha un rapporto di astio e odio sin dal primo momento. Hunt Athalar è un uomo spezzato, il cui grande amore è morto per mano di Sandriel. E, in un certo senso, è sempre legato al suo passato. Perché non riesce a liberarsene o ad accettarlo come andato. Perché gli provoca ancora dolore, nonostante siano passati secoli e secoli.
Il romanzo stesso rappresenta i 5 stadi del dolore: da un iniziale shock si passa attraverso il dolore, la rabbia e infine l'accettazione. L'evoluzione di Bryce non è solo fisica, a livello di poteri, ma anche emotiva. La sua vulnerabilità è ciò che la rende un personaggio con cui è semplice empatizzare. Anche con Hunt è la stessa cosa. In un certo senso, i pezzi rotti dell'anima di Hunt sembrano combaciare perfettamente con quelli di Bryce. Bryce che, alla fine, si ritroverà ad affrontare tutti i suoi demoni - metaforici e non. Ritrovandosi faccia a faccia con la morte più e più volte - non un plot armor, ma quasi. E, insieme ad Hunt, a salvare Crescent City - che tanti personaggi ancora chiamano con il suo vecchio nome, Lunathion.
Devo dire che in Crescent City ci sono elementi che rimandano alla cultura romana - i Campi di Asfodelo, che io continuavo ad associare a Il Gladiatore, ma ho appena scoperto che in realtà sono associati alla cultura greca. E altri elementi propri della cultura greca. La commistione di personaggi fantastici provenienti da tanti altri 'universi' (non saprei in che altro modo definirli) qui, a differenza di Crave, sono resi bene. Ci sono lupi, mer (sirene), vampiri, streghe e maghi. Ma vedete, come viene resa una cosa fa la differenza tra un pessimo romanzo e un romanzo bellissimo ed emozionante. Per Crescent City, è stato così. La commistione di personaggi così diversi non ha stonato, anzi. Si mescolavano bene l'uno all'altro, forse anche grazie alla divisione di quartieri della città - cosa che ha aiutato moltissimo. Ps. I capitoli che finiscono coi cliffhanger mi faranno morire, una volta di queste!
I see what you did here, Sarah!
Niente, raga. Io ve lo consiglio di cuore. L'ho amato alla follia e muoio dalla voglia di leggere il sequel, specie sapendo che nel 2024 uscirà il terzo. Devo arrivare preparata all'anno prossimo e, dato che non farò reread (quando capita è un evento MOLTO raro), farò affidamento sulla mia buona memoria.
Vi saluto con una citazione tratta da questo splendido romanzo:
"Odorava di paradiso. Di casa, eternità e del posto in cui desiderava trovarsi."
(Hunt Athalar)
xoxo,
Giada