venerdì, settembre 19, 2014

RECENSIONE de Il pianeta ostile di Federico Negri

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi vi recensirò l'ultimo (per il momento) libro della saga di Promise: "Il pianeta ostile". Questo libro mi ha davvero coinvolta tanto, forse più degli altri due; ma non voglio dilungarmi troppo in spiegazioni, perciò, cominciamo.

PREMESSA
Ricordo di aver letto il libro precedente, "Cuori d'acciaio" poco prima dei miei ultimi esami e che, anche se avevo il tempo per poter leggere il romanzo finale, ho preferito aspettare. Bene, ho fatto un'ottima scelta. Sono felice di aver aspettato e di essermelo gustato dalla prima pagina all'ultima.

TRAMA (da Goodreads)
Promise è l'unico pianeta colonizzato al di fuori del sistema solare, ma è precipitato in un'era pre-industriale e non ha più collegamenti con la madre Terra. Un'astronave terrestre atterra sul pianeta dopo secoli di oblio, carica di enigmi. Le fazioni opposte dei promisiani se ne contendono la tecnologia, mentre Haria, una giovane professoressa universitaria dedita all’abuso di stupefacenti, cerca di scoprirne i misteri e di dominarne le forze devastanti, camminando sulla sottile linea della contesa. Sino a scoprire che un'orribile verità si cela in quel messaggero, giunto dal loro passato.

RECENSIONE
"Il pianeta ostile" riprende da dove era stata interrotta l'ultima scena di "Cuori d'acciaio", ovvero dalla fuga di Haria, Fineri e Galla dal villaggio dei Nordarni con il tubo cartolizzatore. Il loro scopo era quello di riportarlo al Direttorio con lo scopo di consegnarlo nelle mani sicure del Consiglio, ma durante il viaggio si sono imbattuti in una tempesta di sabbia che li ha ridotti malamente. Haria si sveglia nella tenda del comandante Gianhosi e viene trattata con i guanti da tutti per via delle sue recenti scoperte sul tubo. Gianhosi le chiede scusa per ciò che è avvenuto nel libro precedente, ovvero per il Cancello che le ha dato il tribunale della Città. Per chi non lo sapesse, il Cancello è l'esilio che viene dato a coloro che hanno tradito il Direttorio o che hanno fatto qualcosa che andava contro le leggi della Città o che hanno contrabbandato metanfetamine dai selvaggi. Gianhosi chiede ad Haria di entrare a far parte del suo team, di essere la scienziata che riuscirà a riportare l'energia elettrica su Promise, facendo tornare il pianeta nell'era moderna e allontanandolo per sempre dal medioevo in cui è finito. In realtà, Gianhosi vuole il suo aiuto anche per un altro motivo, ben più importante: se il tubo finisse nelle mani del Direttorio, i membri del Consiglio lo userebbero per far fuori tutti i selvaggi, invece se lui entrasse a far parte delle alte sfere, farebbe in modo che il tubo venga usato per il bene comune: far ripartire il reattore dell'Antenna e riportare tutto ciò che c'è di moderno nel pianeta, come l'elettricità e l'acqua calda (considerato un bene prezioso). Tutto ciò che segue questa spiegazione da parte del video all'interno della navicella da parte della scienziata, avviene con grande, grandissima rapidità. L'Antenna fa il suo lavoro, convogliando l'energia e da una massa scura e lattiginosa esce un uomo, che in realtà non è un uomo, ma un ultra-uomo (scusate la ripetizione, ma questa scena mi ha colpito molto) che comincia ad ammazzare tutti quelli che si trova davanti. La soldatessa Gallajio nel frattempo spiega ad Haria che per Fineri, andare a letto con lei era solo lavoro, che lui è il suo uomo e che non le va a genio che ci vada a letto insieme. Delusa, Haria decide di concentrarsi su altro e questo altro è il tubo che devono staccare dall'Antenna e portare il più distante possibile dall'ultra-uomo. Haria riesce a ritardare l'attacco dell'ultra-uomo facendo esplodere la materia nera presente nel tubo, ma ciò serve a poco e i Teschi (così sono chiamati i soldati e i membri dell'esercito) attaccano a mani nude e con spade. Dopo questo scontro, Haria è ridotta molto male e viene salvata da Sariso e dagli altri selvaggi. Per un momento pondera l'idea di lasciarsi morire, prendendo la psicocola che ha ricevuto da Khalio (sì, proprio così, Khalio finalmente è apparso!L'Angelo Malvagio, chiamiamolo così) ma alla fine decide di non farlo. Cosa succederà ora che gli ulta-umani hanno invaso Promise? Haria riuscirà a salvare il pianeta dalla loro invasione oppure fallirà? Il ricordo di ciò che aveva detto la scienziata Harris continua a tormentarla, c'erano state due missioni e gli ulta-umani erano riusciti ad infiltrarsi in ogni sfera della vita cittadina. Fineri si salverà? 

Questo romanzo è stato il più emozionante in assoluto della saga di Promise, c'è stato davvero un colpo di scena in ogni capitolo e io ho letto gli ultimi capitoli praticamente a bocca aperta. Non mi aspettavo che Fineri e Galla stessero ancora insieme, men che meno mi aspettavo che lui stesse usando Haria. No, non mi è piaciuto il suo comportamento in quel caso. Io tiferò sempre per Haria e Fineri, ma devo ammettere che Fineri e Galla sono proprio fatti l'uno per l'altra. I colpi di scena mi hanno tenuta incollata attaccata al libro, non c'era mai un attimo di pausa. Grandioso. Gli altri due libri mi sono piaciuti, ma questo l'ho davvero adorato. 

Come sempre, l'ambientazione è sapientemente descritta in ogni scena, sia gli interni che gli esterni sono ben descritti. La caratterizzazione dei personaggi è ben fatta, a mio avviso sono ben costruiti, perciò spero che quando uscirà il quinto capitolo della saga, Haria sia più sicura di se stessa e non abbia più bisogno di prendere le psicocole per far sparire il nervosismo o la paura. Khalio, oh mio Dio! Che meraviglia di ragazzo! E' stata dura scegliere chi mi piacesse di più tra lui e Fineri, ma sono arrivata ad un pareggio. Khalio rappresenta il cattivo ragazzo, Fineri invece quello bravo che esegue gli ordini (non a caso è un soldato) e si comporta bene. 

Io mi chiedo davvero cosa succederà ora, e sono stra-curiosa di saperlo. Leggete questi libri! Su! 

Vi lascio con una citazione tratta da questo libro: "Io e te eravamo due ingranaggi della stessa macchina. Non tutte le macchine sono buone, alcune sono nate per portare sofferenza. Però funzionavamo bene." 
(Khalio ad Haria)

Giada

domenica, settembre 14, 2014

RECENSIONE di Frozen- Il regno di ghiaccio

Buona sera, bloggers e lettori! Stasera vi parlerò di un film d'animazione della Disney che ho amato fin dal primo momento che è uscito nelle sale dei cinema: "Frozen- Il regno di ghiaccio".

Titolo originale: Frozen
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 2013
Durata: 120'
Colore: colore
Sonoro: sonoro
Genere: animazione, avventura, commedia, musical
Regia: Chris Bruck, Jennifer Lee
Soggetto: Hans Christian Andersen
Sceneggiatura: Chris Buck, Jennifer Lee, Shane Morris
Casa di produzione: Walt Disney Animation Studios
Doppiatori originali (metto solo i principali): Kristen Bell (Anna), Idina Menzel (Elsa), Jonathan Groff (Kristoff), Josh Gad (Olaf), Santino Fontana (Hans).

TRAMA (da Wikipedia)
La principessa Elsa è la primogenita della famiglia reale di Arendelle, un regno medievale indipendente (ma forse ambientato nell'Ottocento) situato su un fiordo della penisola scandinava, ed è nata con un particolare potere magico: può infatti creare e manipolare il ghiaccio e la neve. Finché è bambina, questo particolare dono sembra una simpatica magia, tanto che lei lo usa per giocare insieme con la sua sorellina Anna. Un giorno, tuttavia, Elsa finisce per colpire involontariamente Anna alla testa con un getto di ghiaccio, che la lascia priva di sensi e completamente gelata. Il re e la regina di Arendelle chiedono aiuto ai Troll, il cui Gran Papà spiega che, nonostante il potere di Elsa sia un bellissimo dono, è anche una tremenda maledizione: racchiude in sé una grande bellezza, ma è difficilissimo da gestire. Il Troll suggerisce quindi di rimuovere dalla mente di Anna il ricordo dei poteri della sorella, lasciando comunque il divertimento, e i regnanti promettono che Elsa imparerà a controllarli prima che diventino troppo pericolosi. Dunque da quel giorno decidono di tenere la figlia maggiore nascosta al mondo e addirittura ad Anna che, immemore di questi avvenimenti, non riuscirà a capire l'improvviso abbandono della sorella e continuerà a cercarla fino all'età adulta senza perdere mai la speranza di riavvicinarla. Elsa si rende invece conto che, col passare del tempo, i suoi poteri diventano sempre più forti e che, soprattutto nei momenti di tensione e di paura, sono incontrollabili, perciò è spaventata dalla possibilità di fare seriamente del male alle persone che ama e vive con rassegnazione questa sua segregazione.

Il re e la regina muoiono anni dopo in un naufragio, quando le sorelle sono adolescenti. Tre anni dopo la morte dei genitori, Elsa diventa maggiorenne ed è per lei il momento di salire al trono. Per l'incoronazione viene organizzata una grande festa e il palazzo viene riaperto per la prima volta dopo tanti anni. Anna, di carattere vivace e intraprendente, aspetta con ansia quel momento, mentre Elsa teme che i suoi poteri possano uscire allo scoperto. Durante il ricevimento le due sorelle sembrano ritrovarsi, ma nel frattempo Anna conosce uno degli invitati, il Principe Hans delle Isole del Sud; i due si piacciono subito e lui le chiede di sposarlo. Anna accetta immediatamente, ma Elsa rifiuta di dare alla coppia la benedizione necessaria al matrimonio, giacché i due si sono conosciuti a malapena. Anna allora le rinfaccia tutti gli anni di solitudine che le ha fatto passare e, nella discussione che ne segue, Elsa sprigiona i suoi poteri davanti a tutti i presenti e ne perde il controllo, causando un inverno perenne su Arendelle mentre fugge terrorizzata da quanto è successo.

Elsa trova rifugio in cima a una montagna; qui, libera per la prima volta da tutti i vincoli e le imposizioni, ma soprattutto dalle sue paure, decide di sprigionare completamente i suoi poteri e si costruisce un magnifico palazzo di ghiaccio, dando inoltre inavvertitamente vita ad Olaf, un pupazzo di neve con il quale lei e sua sorella giocavano da bambine. Nel frattempo Anna si mette all'inseguimento di Elsa, pensando di poter chiarire tutto e riportarla sul trono, mentre Hans regna temporaneamente su Arendelle. Durante il viaggio fa la conoscenza di Kristoff, un venditore di ghiaccio, e della sua renna Sven. La principessa convince il ragazzo a farle da guida verso il palazzo di Elsa, con la promessa che commercerà tutto il ghiaccio che vorrà ed avrà una nuova slitta (la sua personale si distrugge dopo essere stati inseguiti dai lupi); il gruppo fa anche la conoscenza di Olaf, che li conduce dritti da lei.

Le due sorelle si rincontrano, ma ben presto le cose degenerano: Anna vorrebbe riportare Elsa a casa, ma quest'ultima ha ancora paura di poterle far male e rifiuta l'offerta. Quando, però, viene a sapere di ciò che sta succedendo ad Arendelle, Elsa si sente nuovamente prigioniera degli avvenimenti, perde il controllo dei suoi poteri e, nella furia, un getto di ghiaccio colpisce inavvertitamente Anna. Resasi conto dell'accaduto, allontana coattivamente Anna, Kristoff e Olaf, creando Marshmallow, un gigantesco uomo di ghiaccio che li scaccia. Al termine dell'inseguimento, i capelli di Anna cominciano a diventare bianchi e la ragazza, sempre più debole, avverte un fortissimo freddo. Kristoff la porta dai suoi genitori adottivi, che sono proprio i Troll: da bambino, aveva assistito alla prima volta che Gran Papà l'aveva guarita, e crede che lo possa fare ancora; stavolta, però, Elsa ha colpito Anna al cuore, non alla testa, e solo un atto di vero amore potrà salvarla da una terribile sorte: diventare completamente di ghiaccio.

Kristoff fa di nuovo rotta verso Arendelle, credendo che Hans possa salvare Anna; il principe è però partito alla volta del castello di Elsa, insieme con l'avido duca di Weselton. Qui ha luogo una battaglia, al termine della quale Hans sconfigge Marshmallow, facendolo cadere in un dirupo, mentre Elsa perde i sensi e viene riportata ad Arendelle, dove è tenuta prigioniera. Hans le chiede di spezzare l'incantesimo dell'inverno, ma Elsa non ha la capacità di farlo. Anna intanto arriva al castello, sempre più debole e fredda ma, quando chiede ad Hans di baciarla come atto di vero amore, questi le nega la salvezza, poiché in realtà non l'ha mai amata, ma ha finto di farlo per poter regnare su Arendelle, sposando lei per via del suo grande desiderio di essere amata, e uccidendo sua sorella Elsa dopo il matrimonio. Il principe lascia dunque Anna a morire, dopo averle spiegato malignamente il suo piano, e dichiara alla corte di aver visto Elsa ucciderla, accusandola di alto tradimento; qui Anna scopre la vera natura di Hans: un uomo meschino e diabolico, che ama soltanto il titolo di monarca, usurpandolo, poiché i suoi fratelli delle Isole del Sud, in linea di successione, sono troppi.

Nel frattempo Elsa, prigioniera nel suo castello e terrorizzata, perde di nuovo il controllo dei suoi poteri e scatena una tempesta di neve, dalla quale neanche lei riesce ad uscire. Intanto Olaf trova Anna e riesce a riscaldarla, evitandole la morte; le rivela poi che Kristoff, pur senza dichiararsi, si è innamorato di lei. Il giovane sta, infatti, sfidando la tempesta per tornare a salvarla. Anche Anna, pur debolissima, si butta nella tormenta per andargli incontro. Hans intanto trova Elsa e le mente, dicendole che Anna è morta per causa sua; disperata, Elsa crolla a piangere e la tempesta svanisce, dando a Kristoff e Anna la possibilità di corrersi incontro; Anna, tuttavia, vede che Hans sta per uccidere sua sorella e rinuncia alla sua salvezza per correre ad aiutarla. Mentre si frappone tra Hans ed Elsa, Anna diventa una statua di ghiaccio, spezzando la spada del principe. Hans perde i sensi mentre la sua spada va in frantumi.

Elsa è disperata per la sorte della sorella, ma, grazie al profondo amore di questa nel suo pianto sincero, Anna, che fortunatamente ancora dava sbuffi d'aria, improvvisamente si rianima, l'incantesimo si spezza e Olaf spiega che il suo stesso sacrificio era un atto di vero amore. Si è così compiuta una doppia azione del genere: infatti, se Anna, con il proprio sacrificio, ha donato ad Elsa la chiave per il controllo dei suoi poteri ed ha sciolto il suo cuore di ghiaccio, quest'ultima, con il suo grande amore, ha sciolto il cuore ormai ghiacciato della sorella, salvandole la vita. Elsa capisce allora che la chiave per controllare i suoi poteri è proprio l'amore e riesce finalmente a spezzare l'incantesimo dell'inverno eterno, facendo ritornare le normali stagioni. L'estate è tornata ad Arendelle, Olaf può sopravvivere al suo ritorno grazie ad un incantesimo di Elsa, questa riprende il suo posto di regina, decidendo di non chiudere mai più il suo castello, la cui piazza diventa ora una pista di pattinaggio sul ghiaccio grazie ai poteri di Elsa; Hans viene ricondotto nel suo regno, dove subirà l'ira dei fratelli per il suo ignobile atto di usurpazione, ed arrestato, l'avido Duca di Weselton viene esiliato e rimandato in patria, dopo aver ricevuto un messaggio dalla regina con su scritto che Arendelle non effettuerà più scambi commerciali con Weselton, mentre Anna e Kristoff sono liberi di amarsi, poiché Anna, dopo aver scoperto la malvagità di Hans, ha ricambiato i sentimenti di Kristoff, benedetti da Elsa.

Dopo i titoli di coda c'è una scena in cui Marshmallow, il mostro creato da Elsa, rientra nel palazzo di ghiaccio di Elsa e trova la corona gettata da quest'ultima. Dopo averla indossata, ritira i suoi artigli di ghiaccio e la sua rabbia, sorridendo e dimostrando di avere buon cuore.

RECENSIONE

Ho letto pareri molto contrastanti su questo film sia sui social network che su youtube, molti utenti infatti non ritenevano all'altezza degli altri film della Disney e dicevano che Elsa non era caratterizzata decentemente o che, per via della sua ribellione finale, quando scappa dal castello e lascia che la tempesta di neve irrompa in Arendelle istighi le bambine a scappare e ribellarsi all'autorità. Io invece ho trovato questo film d'animazione semplicemente meraviglioso per la grafica, i numeri musicali e la caratterizzazione dei personaggi. Da quando Elsa ha congelato la testa della sorella minore Anna quand'era piccola e i suoi genitori hanno limitato i suoi contatti con il mondo, l'hanno rinchiusa nel castello per nascondere i suoi poteri criogenici, ha congelato il suo cuore chiudendosi non solo al mondo esterno ma anche ad Anna, che fin da quando era piccola, continua a chiedersi per quale motivo sua sorella ce l'abbia così tanto con lei. Una cosa che non mi è affatto chiara però, è come Kristoff non faccia a ricordarsi che lui ha già visto Anna da piccola, quando Granpapà ha fatto la sua magia. Si evince, anche se non è spiegato nel film, che Kristoff è orfano - ma io non sono riuscita a capire per quale motivo compaia nella prima scena, dato che non è imparentato con nessuno degli uomini che rompono il ghiaccio. Forse il produttore voleva farci capire che uno di quegli uomini è suo padre? Ma se è così perché non è reso evidente? In ogni caso, Kristoff dice che i suoi amici, la sua "famiglia" sono i troll e sono loro che gli hanno insegnato le cose sull'amore. La scena di apertura degli uomini che rompono il ghiaccio per il commercio di quest'ultimo, rimanda al potere di Elsa - si capisce meglio in versione inglese, secondo me. Hans, inoltre, è il primo principe malvagio a duettare con una principessa (Anna). Devo dirvelo, quando Anna stava rischiando di morire a causa del ghiaccio che Elsa aveva messo nel suo cuore, ed ha chiesto ad Hans di baciarla per scioglierlo, lui ha detto "Oh Anna, se solo lì fuori ci fosse qualcuno che ti amasse" - "Oh Anna, if only there was somebody who love you." avrei voluto picchiarlo. Penso che chiunque abbia guardato il film abbia avuto la mia stessa reazione. Un appunto sui poteri di Elsa: lei non ha solo il potere del ghiaccio, lei è una specie di dea, altrimenti non sarebbe possibile spiegare il motivo del suo cambio di abito (nella canzone "Let it go" versione italiana "All'alba sorgerò" cantata da Serena Autieri) e della creazione di Olaf, Creazione nel senso di "dare la vita" perché in fondo lei ha dato la vita ad Olaf. Olaf è un pupazzo di neve, lo stesso che Elsa ed Anna hanno creato nel loro castello quando erano piccole ed è proprio Olaf a dire che l'ha fatto Elsa e che sa dov'è il suo castello. Olaf rappresenta la purezza e l'innocenza dei bambini, a mio avviso, in quanto è come la neve, bianca e pura. 

La sua simpatia è travolgente. Vorrebbe stare al caldo, godersi l'estate ma non sa che non potrà fare. Geniale la battuta di Elsa durante la festa per la sua incoronazione dove dice ad Anna che non può sposare un uomo che conosce appena, smontando così il mito della Disney secondo cui una ragazza (principessa) dovrebbe sposarsi con un ragazzo che non conosce. Questo è ciò che penso, voi siete liberi di pensarla diversamente. Alla fine Elsa riesce a riportare l'estate ad Arendelle, sciogliendo il suo cuore e salvando Anna - che a sua volta l'aveva salvata dal tentativo di uccisione di Hans. Si suppone che ci sia una storia d'amore, a film terminato, tra Anna e Kristoff. Anna, la sorella minore di Elsa, vorrebbe riallacciare i rapporti con quest'ultima, ma si sente sempre rifiutata da lei. E' estroversa, simpatica e buona, forse troppo buona, perché quando va a cercare Elsa insieme a Kristoff per riportare l'estate ad Arendelle delega Hans come governatore provvisorio della città. Anna è innamorata dell'amore, ma non sa effettivamente cosa sia, perciò soltanto dopo molte disavventure si renderà conto che il suo vero amore è Kristoff, ma non sarà lui a salvarla, bensì Elsa.

In un sito internet avevo letto che il padre di un bambino si era chiesto per quale motivo anche Hans non si togliesse i guanti, e che avrebbe voluto che se li togliesse e che quest'ultimo si dimostrasse pirocinetico e ingaggiasse una battaglia all'ultimo sangue con Elsa, una lotta fra fuoco e ghiaccio. Sarebbe stato un magnifico plot twist, ma purtroppo non è accaduto. Forza, frozeniani, chiediamo a gran voce il seguito di Frozen con magari un cattivo che lotti con Elsa e in cui Elsa finalmente trova l'amore! Da un altro sito invece avevo letto a breve uscirà il cortometraggio Frozen Fever, in cui Elsa è occupata a preparare la festa di compleanno di Anna insieme a Kristoff, ma la situazione le sfugge di mano e ancora una volta finirà per combinare qualcosa di grosso con i suoi poteri. Voi cosa ne pensate? Meglio in sequel con una vera grande battaglia o un filmino sul compleanno di Anna?

I miei video preferiti:



CURIOSITA' 
I produttori di Frozen e Tangled (Rapunzel) hanno confermato che Elsa e Anna sono le cugine di Rapunzel, questo spiegherebbe il cameo di Rapunzel ed Eugene nella scena in cui Anna esce dal castello cantando "For the first time in forever" o "Oggi, per la prima volta". Durante la stessa canzone, si possono notare i dolcetti identici a quelli del videogioco Sugar Rush del film Ralph lo Spaccatutto. In questa canzone c'è anche un quadro simile ai "I fortunati casi dell'altalena" di Jean Honoré Fragonard. 

Il ghiaccio nel castello di Elsa cambia colore in base alle emozioni di quest'ultima: il blu rappresenta la felicità, il rosso la paura, il viola la paura e il giallo la rabbia. 

Due servitori del castello di Arendelle si chiamano Gerda e Kai in onore ai personaggi principali della favola di Hans Christian Andersen. 

Elsa è la prima principessa Disney ad avere 21 anni il giorno della sua incoronazione. 

E' il primo classico Disney in cui lo scioglimento del ghiaccio non è dovuto ad un atto d'amore fra due innamorati, ma all'amore fraterno, in questo caso fra due sorelle.

Commentate questa recensione e ditemi se a voi è piaciuto il film, qui o sulla mia pagina Facebook.

Vi lascio con due citazioni di Olaf: "L'amore è mettere il bene di un altro prima del tuo" e "A volte vale la pena sciogliersi per qualcuno".

Giada

lunedì, settembre 08, 2014

RECENSIONE di Cuori d'acciaio di Federico Negri

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi vi parlerò del seguito di "Siamo la promessa", ovvero "Cuori d'acciaio". Approfittatene finché questo libro è gratuito, perché a me, personalmente è piaciuto tantissimo.


PREMESSA
Dovevo mettermi a studiare per prepararmi all'esame subito dopo aver letto il primo libro della saga di Promise, ma non ho proprio resistito; perciò ho continuato a leggerla. Ho fatto bene. Se già il primo libro era interessante, questo lo è stato ancora di più.

TRAMA (da Goodreads)
Promise è l'unico pianeta colonizzato al di fuori del sistema solare, ma è precipitato in un'era pre-industriale e non ha più collegamenti con la madre Terra. Un'astronave terrestre atterra sul pianeta dopo secoli di oblio, carica di enigmi. Le fazioni opposte dei promisiani se ne contendono la tecnologia, mentre Haria, una giovane professoressa universitaria dedita all’abuso di stupefacenti, cerca di scoprirne i misteri e di dominarne le forze devastanti, camminando sulla sottile linea della contesa. Sino a scoprire che un'orribile verità si cela in quel messaggero, giunto dal loro passato.

RECENSIONE
Il romanzo precedente era terminato con l'accusa da parte del tribunale militare ad Haria, di aver favorito la fuga dei due prigionieri, Sariso e la guerriera Kyra. Sariso, grazie ad uno stratagemma è riuscito a mettere le due pillole di pscicocola di Haria nella zuppa del soldato Guimar, che ha perso la testa. Gianhosi, furioso sia per la fuga dei prigionieri che per lo stato in cui versava Guimar stesso, dice ai soldati di fare una ricognizione nella tenda della dottoressa e qui scoprono le pillole di psicocola che lei si era portata dietro dalla Città. Gli eventi successivi sono molto forti: Haria viene mandata in prigione, dove attende che le venga fatto il processo. La vita in prigione per lei non è affatto semplice, considerando che lei ha sempre vissuto in una sorta di agio grazie al suo titolo di scienziata. Il guardiano della prigione (in cui non c'è quasi nessuno, perché raramente i Cittadini vengono mandati lì dentro, perciò è sempre vuota) le dà moltissima attenzione e non perde occasione di palparla - forse sarebbe meglio dire molestarla, perché questa è l'impressione che mi ha dato. Dopo che lui le fa una proposta indecente, che lei giustamente rifiuta, le da' una sberla - io in quel momento avrei voluto riempirlo di botte, soprattutto perché non si alzano le mani su una donna, non lo si fa mai, e ancora meno si dovrebbe fare se si è il guardiano di una prigione. Dopo un breve processo, al quale hanno partecipato tre persone, ottiene il suo verdetto: dovrà andarsene dalla Città, sarà messa al Cancello, che per una persona studiata come lei è la punizione più grave che le potessero dare, nonostante avesse avuto delle attenuanti che giocavano a suo favore. Proprio dopo tutto ciò, Haria scopre che sua madre è in punto di morte in ospedale, perciò chiede un permesso speciale per andarla a trovare. Lo ottiene, ma non può stare lì quanto vorrebbe, quindi viene allontanata da lei e mandata al Cancello. Le prime settimane di vita come isolata dapprima sono difficili, poi diventano sempre più facili. Haria però non perde l'occasione di cercare della droga con cui drogarsi, e siccome non ne trova di raffinata (diciamo così) ripiega sugli equiseti, foglie che se vengono strofinate, bollite o bevute hanno un effetto allucinogeno. Qualche giorno dopo, viene scoperta dall'assistente del proprietario e viene trascinata, dopo due giorni di estenuante cammino al suo cospetto. Ranjoo, che decide di farla vivere come cittadina del Popolo Libero e le dice che si guadagnerà da vivere facendo servizi domestici in casa, come sistemare e dare da mangiare durante le riunioni. Proprio quando la ragazza si sta abituando, ritorna la guerriera Kyra, ch'è venuta a prenderla per portarla dal suo capo in una zona molto lontana rispetto a dove si trova lei ora. Ah, dimenticavo di dirvi che vi sono delle Maestrie amministrate dal Maestro, che i popoli che si considerano i veri uomini interstellari biasimano per il loro voler restare attaccati alla Città. Ogni Maestria è controllata da una persona, e se lei vuole coltivare i suoi prodotti deve chiederlo prima a Ranjoo. Haria, dopo una notte insonne ed in cui hanno messo a ferro e fuoco la città, decide alla fine di andare via con Kyra, che la porta da Sariso. Arrivata a questo punto del romanzo, dopo la sua lunga permanenza da Ranjoo, credevo che Haria si sarebbe sentita parte di quella comunità di ribelli, perché mi sarebbe davvero piaciuto se anche lei si fosse ribellata al sistema che l'ha barbaramente espulsa dalla Città, luogo in cui è considerata una risorsa per via della sua grande intelligenza matematica. Invece non è successo nulla di tutto questo. Haria si è data da fare con le equazioni matematiche per riuscire a capire come funzionava il tubo, che secondo lei conteneva o antimateria o un buco nero e alla fine è riuscita ad attivare un meccanismo che permette al tubo di volare. Haria è diventata popolare tra le persone del popolo libero perché queste credono che lei sia dalla loro parte, e io ero sicura che lei sarebbe rimasta con loro, ma alla fine decide di scappare con Fineri (che si è spacciato per un altro, per un contadino appartenente alla Maestria di Korifina) e la soldatessa Gallajio. I tre si dirigono verso una zona paludosa, ma proprio mentre stanno camminando vengono raggiunti da una tempesta di sabbia.

Come nel libro precedente, le descrizioni sono perfette, insieme ai dettagli olfattivi che contribuiscono a rendere più veritiero il romanzo. Ho una perplessità su una scena che avviene dopo la cacciata di Haria dalla Città, in quanto lei sale su un albero e descrive l'ambiente intorno a sé e poi ci si ritrova improvvisamente giù. Questa non è una critica, è semplicemente una cosa che ho notato e che non sono riuscita a togliermi dalla mente. Questa volta, mentre leggevo non facevo altro che chiedermi: dov'è Fineri? Cos'è successo in Città? E' stato bello quando alla fine Haria e Fineri si sono ricongiunti, ma aspetto ancora il momento in cui si diranno che si amano l'un l'altra. E aspetto anche il momento in cui la Gallajio si metterà da parte e accetterà gli eventi sentimenti che Haria e Fineri provano l'uno per l'altra, anche perché, a mio avviso, le scaramucce che lei ha con Haria sono indice di gelosia.

Il colpo di scena che mi ha stupito è stato, quando leggevo, venire a sapere il Direttorio stava sterminando il Popolo Libero per avere il controllo su Promise, dimezzando le loro possibilità di sopravvivenza a lungo termine. La guerra fino a quel momento era stata occultata ai cittadini, in poche parole il Direttorio agiva come una specie di dittatura, decidendo cosa far studiare e cosa no ai cittadini, cosa dirgli e cosa non dirgli. Non me l'aspettavo veramente.


Ho trovato, lo devo dire, dei piccoli errori di battitura, che non hanno però compromesso il libro. Quindi, complessivamente, è stato proprio un buon romanzo.
Vi lascio con una citazione tratta da questo libro: 
"Noi pensiamo che tu sia una persona speciale, come ogni essere umano qui su Promise. Vogliamo solo fermare questo assurdo sterminio. [...]" 
(Pusio ad Haria)

Giada

domenica, settembre 07, 2014

PRESENTAZIONE di Flamefrost: due cuori in gioco di Virginia Rainbow

Buon giorno, bloggers e lettori! Oggi vi presento "Flamefrost: due cuori in gioco", il romanzo di Virginia Rainbow. Questo romanzo è il primo di una trilogia, a mio avviso molto intrigante e interessante.
Qui sotto trovate tutte le informazioni sul suo libro. Buona lettura!



NOME: Virginia Rainbow
TITOLO DEL LIBRO: "Flamefrost: due cuori in gioco"
GENERE: romance/fantascienza
EDITORE: autopubblicato con Youcanprint
USCITA: giugno 2014
NUMERO DI PAGINE E PREZZO:  356 pagine, prezzo 16,90 €
DOVE POTETE ACQUISTARLO: www.youcanprint.it - www.ibs.it - www.Amazon.it e altri siti online.

PAGINA FACEBOOK FAN: www.facebook.com/pages/I-romanzi-di-Virginia-Rainbow/742792235778674

PAGINA PROFILO DELL'AUTORE: www.facebook.com/lamascheranera.romanzo


Per informazioni riguardo l'ebook ed eventuali sconti, contattare direttamente l'autrice alla mail: virgy72@aliceposta.it o alla chat del suo profilo autore.

TRAMA
Gli abitanti del pianeta Luxor, guidati dal re Thor sono scampati alla distruzione del loro mondo e vagano nello spazio alla ricerca di una nuova terra. I principi alieni Nardos e Gered vengono incaricati di compiere una missione misteriosa sul pianeta Terra.

È in questo contesto che si inserisce il rapporto particolare tra Gered e una ragazza terrestre, Sarah, che abita in un paesino delle montagne valdostane. Gered cerca di avvicinarla in tutti i modi, usando i poteri straordinari di cui dispone, ma lei rifiuta qualsiasi tipo di relazione, nonostante si senta molto attratta da lui.

Un mistero aleggia su tutta la storia e verso la fine cominciano a scoprirsi alcuni tasselli. In cosa consiste la missione dei principi? Chi sono le “soggiogate”?

In un intreccio via via più articolato, si delinea la delicata psicologia dei personaggi, che si cercano e si respingono, si incontrano e si allontanano, mentre la società aliena, che fa da sfondo alla storia, prende sempre più piede con le sue regole e i suoi riti peculiari.

Un mix di contrasti, dolcezza, passione e mistero, che tiene incollato il lettore alla pagina riga dopo riga in un ritmo intenso e coinvolgente.

L'AUTORE
Virginia Rainbow è un’autrice che scrive fin da bambina, creando storie piene di immaginazione e sentimento. Ora passa il suo tempo tra il lavoro e la sua passione per la scrittura. Adora leggere, fare passeggiate in montagna e guardare i cartoni della Walt Disney. Il suo romanzo di esordio è “The black mask”.

Acquistate il libro e fatemi sapere! Aspetto i vostri commenti qui sul blog e sulla pagina Facebook, sosteniamo le autrici italiane, forza! Se avete dubbi in merito o qualcosa non vi è stato chiaro, contattate direttamente l'autrice all'indirizzo mail virgy72@aliceposta.it.

Vi lascio con una citazione tratta dal primo libro di questa trilogia:
"- Dovresti fidarti di qualcuno ogni tanto…
La sua voce era calda, sensuale… 
- Perché mi dovrei fidare di te? – sbottò lei, innervosita. Il suo tono divenne impaziente, imperioso. 
- Perché non hai un’altra scelta. 
Sarah si ritrasse indietro, come se una folata di vento impetuoso l’avesse investita in pieno."

Giada

sabato, settembre 06, 2014

RECENSIONE di Siamo la promessa di Federico Negri

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi vi recensirò un libro distopico che mi ha colpito molto, e che si allontana molto dai romanzi di questo genere nati sulla falsariga degli "Hunger Games" di Suzanne Collins. Sono così emozionata! Questa è la mia seconda recensione ufficiale, tra l'altro anche di un autore self, quindi lo sono doppiamente! Ad ogni modo, bando alle ciance e cominciamo.


PREMESSA
Circa due-tre mesi fa, avevo cominciato a notare sulla mia home di Facebook la pubblicità di questo romanzo, che già all'epoca mi incuriosiva molto, perciò sono felice di potervene parlare ora. Le premesse sono molto buone, ed essendo un fantasy distopico, io ero già sicura che mi sarebbe piaciuto. Anche per questo libro, è stata dura resistere agli spoiler, ma anche stavolta ce l'ho fatta. Essendo questo il primo libro della trilogia, starò molto attenta a non fare io stessa spoiler a voi (come avevo rischiato di fare per Angelize).

TRAMA (da Goodreads)
Promise è l'unico pianeta colonizzato all'esterno del sistema solare, ma è precipitato in un era pre-industriale e non ha più collegamenti con la madre Terra. Un'astronave terrestre atterra sul pianeta dopo secoli di oblio, carica di enigmi. Le fazioni opposte dei promisiani se ne contendono la tecnologia, mentre Haria, una giovane professoressa universitaria dedita all'abuso di stupefacenti, cerca di scoprirne i misteri e di dominarne le forze devastanti, camminano sulla sottile linea della contesa. Sino a scoprire che un'orribile verità si cela in quel messaggero, giunto dal loro passato.

RECENSIONE
Siamo nel 2528, nel pianeta Promise, all'interno del sistema stellare di Tau Ceti. L'unico pianeta all'esterno del sistema solare colonizzato dall'uomo. I primi uomini che lo colonizzarono, sono chiamati i novemila e prima della Rivolta, avevano permesso al popolo di vivere in serenità e armonia. Ora invece, le cose sono cambiate. Haria è una professoressa universitaria, assistente dello scienziato Phinner ed è molto insicura. Da anni vive in un bugigattolo con la madre resa invalida da una cura per allungare la vita, che funzionava fino a quando il reattore si è spento a causa di mancanza di energia elettrica. Da quel momento in avanti, il loro mondo è regredito completamente fino a giungere ad un'era pre-industriale, in cui, in mancanza di elettricità, computer e sistemi di comunicazione; la popolazione ha dovuto far affidamento al suolo del pianeta per sopravvivere. Su Promise crescono poche piante, anche se milioni di secoli prima si era cercato di rendere quel suolo fertile. Da quando è caduto in quello stato medievale, i cittadini si sono divisi in due fazioni l'una opposta all'altra: i cittadini, come Haria, che vivono nella Città protetti dal Muro e il popolo libero, persone che hanno preferito regredire esse stesse piuttosto che lottare insieme al resto della popolazione per cercare di comunicare con il pianeta Terra e che per questo, sono considerati dei selvaggi dai cittadini. E' vietato oltrepassare il Muro ed è vietato stare alzati oltre il coprifuoco. Come memento del fallimento dei novemila c'è l'Antenna. E dopo la Rivolta, è stata stilata una Nuova Costituzione per i cittadini.In questo contesto difficile, vivono Haria Gillia e sua madre. Haria è decisa, grazie alla sua mente scientifica e alla sua grande dote per la matematica, si aiutare il professor Phinner a ristabilire il contatto con la Terra, quel giorno infatti viene ritrovata un'astronave terrestre che si trova però molto distante dalla città e il comandante dell'esercito, il comandante Gianhosi stabilisce che hanno poco tempo per andare a prelevare quell'oggetto prima che i selvaggi lo usino per altri scopi. Il viaggio che Haria compie con Phinner è duro e difficile, perché lei è molto magra e debole, questo comunque non le impedisce di prendere per tre volte la droga, la psicocola (geniale invenzione, a mio avviso, che mi ricorda molto 1984 di George Orwell), la quale è molto potente, le fa fare del trip incredibili e le fa passare il dolore fisico e la malinconia. Durante questo viaggio conosce i soldati che la scorteranno fino alla navicella, tra cui c'è anche il magnifico e figo soldato Fineri, che si presume che in passato abbia avuto una relazione con il caporale Gallajio - una donna molto tosta, fredda e severa. Qualche ora dopo l'inizio della loro avventura, subiscono un imboscata da parte del popolo libero, che vuole solo spaventarli, ma che viene barbaramente ucciso dai militari. Il popolo libero non è da meno però, e riduce in fin di vita un commilitone di Gianhosi. Man a mano che procedono, il terreno diventa più accidentato e Haria sbatte la faccia sul terreno, facendosi del male - non tanto, fortunatamente, perché riesce a giungere alla navicella indenne. E' chiaro come il sole che Haria è innamorata di Fineri (il cui vero nome è Tom), ma combatte continuamente contro la sua insicurezza prima di fare un passo in avanti nel suo rapporto con lui e il massimo a cui riesce ad arrivare sono delle carezze e due abbracci mentre dormono (dite pure quel che volete, io l'ho invidiata in quel momento!) - e comunque Fineri non è per niente simile al ragazzo con il quale si faceva di droga, Kahlio, che non stava con lei nemmeno durante il trip mentale. Dopo un'altra serie di vicissitudini, alla fine Haria viene a sapere che nella navicella c'era già entrato qualcuno, di sicuro dei selvaggi ci avevano messo le mani e si accorge che ci sono delle persone in uno stato di sonno freddo - ma non può liberarle normalmente, altrimenti esse morirebbero subito a causa dell'aria. I militari catturano il vecchio Sariso e la giovane guerriera Kyra, che l'ha ferita alle costole pochi capitoli prima. Haria scopre così che il tubo che la donna astronauta ha chiesto di prelevare ai selvaggi, è un'arma. Cosa succederà ora? Ma soprattutto, Haria non rivelerà il segreto militare e si farà passare per una traditrice oppure cederà e starà dalla parte dei militari, dimostrando a Sariso di essere una marionetta nelle loro mani?

Questo romanzo è stata una piacevole sorpresa, i personaggi sono caratterizzati molto bene e le descrizioni a mio avviso sono perfette. Mentre lo leggevo, provavo una forte simpatia per Haria, perché in qualche modo lei rappresenta l'umanità che ha la forza di lottare in un territorio ostile, quella stessa umanità con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, tra cui l'evidente insicurezza, e l'ardente desiderio di ristabilire i contatti con un mondo antico che sembra perso per sempre. Ad un primo impatto può sembrare debole perché si droga, ma penso che questo sia solo un aspetto secondario del suo grande carattere, in fondo, quante persone nei paesi poveri si drogano con quello che riescono a contrabbandare dai paesi esteri? Tante. Ci tengo a precisare io ho visto la bontà di Haria in una scena che mi ha lasciato senza fiato: quando lei aiuta il vecchio selvaggio a bere dopo ch'è stato brutalmente picchiato dai militari per fargli dire che cose effettivamente conteneva l'astronave. Io tifo per lei. O forse dovrei dire che tifo per lei e per Fineri. Per me loro sarebbero la coppia perfetta, la coppia ideale, se solo lei avesse il coraggio di dirgli ciò che prova. Haria inoltre è stata la prima a laurearsi su Promise, e questo è un dato molto importante da tenere a mente.

Lo stile è molto fluente, ricco di descrizioni e per questo molto coinvolgente. Sì, mi piacciono i romanzi pieni di descrizioni (dovevate aspettarvelo da una che ama Tolkien!).

A fare da sfondo alle avventure di Haria c'è il paesaggio di Promise, descritto e commentato nel primo paragrafo della recensione. Che dire? Io non vedo l'ora di leggere il secondo libro per sapere cosa succede.

Vi lascio con una citazione tratta da questo libro, un dialogo tra Haria e Fineri:
"Freddo dentro?" chiede Haria.
"Sì, quando qualcuno ti dice la cosa sbagliata, quella che ti muove qualcosa dentro e che poi non torna più a posto."

Giada

sabato, agosto 23, 2014

Avatar: The last airbender, serie animata vs film

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi, come ieri d'altronde, non vi parlerò di libri ma di una serie tv che ho amato tantissimo e di un film tratto da questa serie che...Bah, non vi dirò nulla per il momento; ve lo racconterò più avanti in questo post.

LA SERIE ANIMATA
Quando ho cominciato a guardare Avatar: l'ultimo dominatore dell'aria, avevo già visto il film e mi sono maledetta una sacco di volte per non aver fatto l'opposto. Ad ogni modo, l'ho fatto e le cose non posso cambiare. La serie animata  comincia con Katara che si sta allenando col suo dominio dell'acqua insieme al fratello maggiore Sokka nella Tribù dell'Acqua del Sud, i due poi scoprono una bolla di ghiaccio con dentro un ragazzino, cercando di liberarlo ed improvvisamente la sfera dentro cui è racchiusa esplode e i due scoprono che quello che hanno  davanti è l'Avatar. Nella sequenza iniziale, infatti, sentiamo Katara dire: "Water. Earth. Fire. Air. My grandmother used to tell me stories about the old days, a time of peace when the Avatar kept balance between the Water Tribes, Earth Kingdom, Fire Nation, and Air Nomads. But that all changed when the Fire Nation attacked. Only the Avatar mastered all four elements. Only he could stop the ruthless firebenders. But when the world needed him most, he vanished. A hundred years have passed and the Fire Nation is nearing victory in the War. Two years ago, my father and the men of my tribe journeyed to the Earth Kingdom to help fight against the Fire Nation, leaving me and my brother to look after our tribe. Some people believe that the Avatar was never reborn into the Air Nomads, and that the cycle is broken. But I haven't lost hope. I still believe that somehow, the Avatar will return to save the world.", mentre negli episodi successivi lei racconta una versione leggermente diversa: "Water. Earth. Fire. Air. Long ago, the four nations lived together in harmony. Then, everything changed when the Fire Nation attacked. Only the Avatar, master of all four elements, could stop them, but when the world needed him most, he vanished. A hundred years passed and my brother and I discovered the new Avatar, an airbender named Aang. And although his airbending skills are great, he has a lot to learn before he's ready to save anyone. But I believe Aang can save the world." che è quella che i produttori italiani hanno usato come riferimento. Il mondo di Avatar è composto da 4 continenti localizzati a nord, sud, est ed ovest, che rappresentano i 4 elementi: I Nomadi dell'Aria, La Nazione del Fuoco, La tribù dell'acqua (del nord e del sud) e il Regno della Terra. Aang è un bambino di 112 anni e quando viveva nel Tempo dell'Aria del Sud, i monaci gli hanno detto che lui era l'Avatar. Aang non l'ha presa bene e spaventato, è scappato. Aang è un dominatore dell'aria e in quanto Avatar deve essere in grado di dominare tutti gli elementi perché deve liberare i villaggi e le città che sono sotto il controllo della Nazione del Fuoco, controllate da Il Signore del Fuoco Ozai, padre di Zuko e Azula. Il viaggio è lungo e difficile, ma ha tantissimi momenti profondi, in cui scopriamo molte cose di ogni protagonista. Katara ha visto sua madre venire uccisa da un Signore del Fuoco e questo l'ha segnata profondamente. Non sappiamo niente del padre di Katara e Sokka. Azula è la figlia maggiore di Lord Ozai, ed è anche la sua preferita, è una dominatrice del fuoco e proprio il fuoco che può sprigionare è blu, diverso da quello di Zuko che invece è rosso. Vuole conquistare il mondo e fare in modo che tutti siano ai suoi comandi. Zuko invece era un bravo e dolce ragazzino che ha disobbedito al volere del padre intervenendo in un consiglio di guerra che non lo riguardava e che è stato bruciato nella parte superiore del volto dall'uomo al quale aveva fatto il torto: suo padre Ozai. La cosa che Zuko dice sempre ed in continuazione è che lui deve "restore my honor" , insomma lui è deciso a rientrare nelle grazie del padre catturando l'Avatar. Al suo fianco c'è lo zio Iroh (il Generale Iroh), che ha perso un figlio e che riversa tutto l'amore che lui avrebbe dato ad esso su Zuko, è la sua guida e gli piace tantissimo bere il the il compagnia e che ama giocare a Pai-Sho. I protagonisti incontrano anche Toph, ragazzina cieca ricca di buona famiglia, che vive se non erro a Ba Sing Se, con il dominio della Terra. Se Katara è la più brava nel dominio dell'acqua (non dimentichiamo che un'anziana donna le ha insegnato il dominio del sangue, il bloodbending), di sicuro Toph è la più brava nel dominio della terra (e può anche rompere una prigione di metallo perché i dominatori della terra possono anche metal bend), anche Iroh, dominatore del fuoco come Ozai, ha un potere particolare: può dominare i fulmini, o per meglio dire, light bend. Alla fine, dopo tantissimi scontri Zuko e Aang si alleano e Zuko gli insegna il dominio del fuoco. Aang sconfiggerà Il signore del Fuoco Ozai, ma non lo ucciderà perché va contro i suoi principi: gli toglierà il suo dominio affinché eviti di fare del male alla gente e gli permetterà di vivere. Sokka ha avuto svariate storie d'amore durante la serie: da Yue, la ragazza della Tribù dell'Acqua del Nord, che a causa della Luna Rossa durante la quale i dominatori del fuoco erano più forti e quelli dell'acqua più deboli, è stata uccisa e il suo spirito è tornato alla Luna - per mano dell'Ammiraglio Zhao. In seguito anche Toph Beigong s'innamorerà di Sokka, ma lui starà già insieme a Suki, una Guerriera Kyoshi. Aang s'innamora di Katara, ma non viene ricambiato inizialmente, soltanto quando Aang verrà colpito quasi a morte sulla schiena da Azula (la Principessa) e prima del combattimento contro Lord Ozai riceverà un bacio da Katara, che a quanto pare ricambia i suoi sentimenti. La vita sentimentale di Zuko è leggermente diversa, non ha mai avuto molti amici a causa del disonore che ha arrecato alla famiglia, ma da quando decide di catturare l'Avatar conosce Mai, amica di sua sorella Azula, insieme a Ty Lee, l'acrobata del circo che può bloccare i domini. Zuko avrà una lunga storia d'amore con Mai. Aang è vegetariano, non mangia carne ed è un pacifista convinto; per lui non è necessario combattere se c'è il modo di evitare di farlo (ndr).
La Gaang


Lo stato di Avatar di Aang nella scena finale, dove Aang mostra tutta la sua potenza è una cosa fantastica! Non ha niente a che fare con lo Stato d'Avatar del Film. Il Mondo degli Spiriti qui è davvero molto evocativo e suggestivo. Grandissimi anche i personaggi (animali) di Momo e Appa (il bisone volante), che sono parte integrante della storia e agiscono come veri e propri personaggi. Katara imparerà anche a guarire con l'acqua.

La serie è divisa in 4 libri:

  1. Libro 1°: Acqua
  2. Libro 2°: Terra
  3. Libro 3°: Fuoco
IL FILM
Cover del film
Il film è totalmente diverso dalla serie, perché cerca di comprimere tre stagioni in due ore. Raccontare tutta la serie animata in un post di questo blog è molto complicato per me, perché essa è ricca di personaggi minori che hanno un impatto maggiore o minore sulla serie, perciò figuratevi cercare di far stare tutti questi personaggi in un film! Per quanti belli fossero gli effetti speciali, non lo considero all'altezza della serie tv. Non mi ha trasmesso gli stessi messaggi e le stesse emozioni che essa mi dava, inoltre non fa presagire, che Aang e Katara staranno insieme, si sposeranno e avranno figli. E' molto limitata. I personaggi non corrispondono affatto a quelli della serie, non solo a livello fisico ma anche caratteriale. 

IL MIO CONSIGLIO
Guardatevi la serie animata, poi il film e ditemi cosa ne pensate. Secondo me la serie è decisamente molto meglio del film. Avatar: the last airbender (it: l'ultimo dominatore dell'aria) mi ha insegnato tantissimo e ho fatto tesoro degli insegnamenti che mi ha trasmesso, se volete ve ne elenco alcuni. 
  • Le persone cattive verranno punite e verrà impedito loro di far del male a degli innocenti.  
  • Il bene vince sempre sul male (nella realtà non è sempre così, ma in questo caso lo è ed è un messaggio bellissimo).
  • Sugli amici puoi sempre contare (non dimenticate la grande amicizia della Gaang, che è durata anche 70 anni dopo, attraverso i figli dei personaggi minori e principali)
  • L'amicizia e l'amore possono trasformare una persona ferita nel profondo e desiderosa di vendetta in un ottimo alleato (quando Zuko si unisce alla Gaang per insegnare ad Aang il dominio del fuoco ed aiutarlo a sconfiggere suo padre).

LE SHIP
Finalmente sono arrivata all'argomento che tanto aspettavo di toccare: le ship (ovvero le coppie che i fan fanno tra i personaggi che loro amano). 

Zutara
ZUTARA (ZUKO+KATARA)
Io bramo ardentemente questa coppia, sarei stata felicissima se loro due si fossero messi insieme davvero nella serie, e anche se Aang adesso è nell'Altro Mondo, non credo che Katara lo tradirebbe mai con Zuko, dato che lui è diventato suo amico ed insieme hanno riunito i territori (70 anni dopo su "The Legend of Korra", Tenzin dice così). Se ci sono Zutariani qui su internet, cliccate +1!  









TOKKA (TOPH+ SOKKA)
Tokka
Toph è sicuramente una tosta e il suo carattere sarebbe la controparte del simpatico e buffone Sokka. Ho visto delle bellissime immagini di loro due che si baciano e Dio, come starebbero bene insieme!









KATAANG (KATARA+ AANG)
Kataang
Kataang è una canon ship (come le precedenti che ho fatto), ma non rappresenta un mio sogno o un mio desiderio, è semplicemente ciò che è accaduto nella serie: Katara ed Aang sono cresciuti, si sono fidanzati, si sono sposati ed hanno avuto tre figli: Tenzin, Bumi e Kya. Per quanto bella sia questa coppia, io sono a tutti gli effetti una Zutara shipper.



Zumai
ZUMAI (ZUKO+MAI)
Questa coppia (che non so se esista davvero nel fandom) è composta da Zuko e Mai, fidanzati dalla relazione travagliata durante Avatar-the last airbender

ZUTY (ZUKO+TY LEE)
Penso che Ty Lee e Zuko sarebbero stati una bella coppia; ma non penso avrebbero avuto molti argomenti di cui parlare insieme.

AZULAANG (AZULA+AANG)
Non oso neanche immaginare questa ship. Aang e Azula non starebbero per niente bene insieme, ho messo questa coppia perché è parte dell'elenco che sto completando.

AZUKKA (AZULA+TOKKA)
Azukka
Non penso che Sokka starebbe bene insieme ad un ragazza perfida come Azula, se pensavo che Aang non ci stesse bene, Sokka ci sta ancora peggio.
Sukka

SUKKA (SUKI+SOKKA)
Awwww! Che coppia fantastica! Stanno benissimo insieme!

YUKKA (YUE+SOKKA)
Anche questa ship è bellissima, purtroppo non avrà futuro perché sia nel film che nella serie, Yue si trasforma nella Luna, con grande dispiacere (e dolore) di Sokka.

TOPHAANG (TOPH+AANG)
Forse Toph ed Aang starebbero bene insieme, lui verrebbe schernito continuamente da lei (Twinkle Toes, lo chiama continuamente Toph in inglese), ma non so quanto durerebbe la loro relazione. Certo però è che sarebbe bello se si mettessero insieme - anche perché se fosse così, Zuko e Katara starebbero insieme.

Credo di aver finito per oggi, ma ulteriori aggiornamenti su Avata- the last airbender e The Legend of Korra verranno postati in seguito. Grazie per l'attenzione, vi lascio con una citazione tratta proprio da Avatar: 
"Jong Jong: Vai via.
Aang: Maestro, ho bisogno di imparare il dominio del fuoco
Jong Jong: Solo un folle cerca la propria distruzione.
Aang: Io sono l'Avatar: è il mio destino.
Jong Jong: Destino? Cosa ne sa un ragazzo del destino? Se un pesce vive la sua intera esistenza in questo fiume, conosce forse il destino del fiume? No; sa solo che scorre continuamente fuori dal suo controllo. Può seguirne il corso, ma non può vederne la fine... non può immaginarsi l'oceano.
Aang: D'accordo, ma... è dovere dell'Avatar essere padrone di tutte le discipline del dominio.
Jong Jong: Per essere padrone delle discipline del dominio devi conoscere la disciplina stessa. Ma tu non sei interessato a questo, quindi non nutro alcun interesse per te. Ora vattene.
Aang: La prego, devo imparare; potrebbe essere la mia unica opportunità.
Jong Jong: Sei sordo? Come posso insegnarti se ti rifiuti di ascoltare! Prima di imparare il dominio del fuoco, devi imparare quelli dell'acqua e della terra. L'acqua è fresca e lenitiva, la terra è solida e stabile, ma il fuoco... il fuoco è vivo! ...respira, cresce! Senza il dominatore una roccia non si lancia; il fuoco invece si propaga e distrugge tutto ciò che incontra, se non si ha la capacità di controllarlo. È questo il tuo destino: tu non sei pronto! Sei troppo debole!"

Giada

venerdì, agosto 22, 2014

Angelize 2: mille domande e mille ipotesi

Buona sera, lettori! E' da un paio di giorni che non faccio altro che pensare ad Angelize, lo sapete, io lo considero davvero un buon libro, anzi, un ottimo libro, molto coinvolgente e scorrevole e per questo, sapendo che Aislinn sta editando Angelize 2, volevo esporvi le mie teorie e le mie ipotesi sui possibili sviluppi della seconda parte del romanzo. Per rispetto verso all'autrice, i nomi di alcuni personaggi saranno asterizzati **** in modo da lasciarvi il piacere di leggere questo libro senza fastidiosi spoiler.


I MEZZI ANGELI
HANIEL
La mia grande domanda è: tornerà nel suo corpo? Riuscirò a "vedere" com'è Haniel? Sì, avete capito bene, "vedere", perché le descrizioni di Aislinn sono molto dettagliate ed evocative. La mia fantasia ha corso velocemente quando Rafael descriveva il corpo di Haniel e sinceramente sono molto curiosa di sapere com'è, ma già il fatto che all'inizio di Angelize lui dica che gli mancava qualcosa di grosso mi ha fatto presagire che fosse un gran figo. Il suo atteggiamento è una cosa che amo moltissimo, però penso che nel secondo libro lui sarà un po' meno pazzo perché la morte di ***** l'avrà segnato profondamente; sono convinta anche che lui farà anche lo stronzo con gli altri mezzi angeli per nascondere i suoi veri sentimenti. Lui resterà il leader dei mezzi angeli e acquisirà più consapevolezza del suo ruolo, perché la guerra non è finita... Un nuovo nemico sta arrivando e, se avete letto il libro dovreste sapere che personaggio compare alla fine e che cosa fa. Io penso che sia lui il nuovo nemico. Spero davvero che **** torni in vita perché mi piacerebbe vederlo felice insieme ad Haniel, ***** è il suo opposto, ma in qualche modo lo completa. Io sono una persona molto aperta, sono a favore degli omosessuali perciò sarei felice di vedere la loro relazione svilupparsi definitivamente in questo romanzo. Dio, sarei stra felice! Sono una shippatrice folle di questa coppia!

HESEDIEL
Tornerà Hesediel (Christian) insieme ad Elena oppure Elena si costruirà un'altra vita lontana da lui? Dopo lo scontro finale Hesediel, secondo me, conoscerà un'altra ragazza che gli farà battere forte il cuore e in qualche modo supererà la sua rottura con Elena. E soprattutto, cosa farà Hesediel dopo quello scontro? Io sinceramente non mi sono ancora fatta un'idea precisa, perché sono possibili moltissime cose: dalla delusione per non aver fatto fuori lui il capo degli Arcangeli alla decisione di allontanarsi dal gruppo dei mezzi angeli, e forse, durante questo allontanamento incontrare la Dea che gli spiegherà cosa deve fare - quest'ultima opzione però è meno possibile perché alla Dea non importa molto cosa fanno i mezzi angeli, a lei basta solo che vivano e portino avanti il suo caos.

RAFAEL
Oh my Gosh! Lui e Haniel sono i miei personaggi preferiti! Non posso dire molto su questo personaggio, altrimenti spoilero tutto, perciò vi dico solo: tornerà **** in vita? E se tornerà, cosa succederà? Basta, non posso dire nient'altro. Mi dispiace lettori, ma sono off-limits per quanto riguarda questo personaggio.

ALTRI PERSONAGGI
LUCIFERO
In una scena finale del libro lo si vede fare una cosa inusuale, diciamo così, che mi fa presagire che qualcosa di brutto accadrà nel prossimo libro e sarà lui a provocare tutto ciò. Forse una guerra con la Dea, forse una guerra contro gli stessi mezzi angeli oppure una guerra contro Dio. Anche qui le possibilità sono tante, se non tantissime, perciò le mie opzioni si sono ristrette a quelle tre.

LA DEA
Cambierà atteggiamento la Dea nei confronti delle persone alle quali ha donato una seconda chance? Si dimostrerà più preoccupata per la loro vita? Diventerà un personaggio totalmente attivo ostacolando o aiutando i personaggi nel loro cammino? Chissà se avrò mai queste risposte, sono così curiosa di leggere il seguito!

Grazie a tutti dell'attenzione! Commentate nel blog e nella pagina facebook, così vediamo cosa pensate delle mie ipotesi e cos'avete pensato voi dopo aver finito di leggere Angelize.

Vi lascio con questa citazione, tratta proprio da Angelize: "Ma lì non si trattava di ideali o giustizia, di soluzioni o compromessi: solo di sopravvivere." (Hesediel).

Giada

mercoledì, agosto 20, 2014

Chiacchierando con l'autore #3: Aislinn

Eccomi di nuovo qui, lettori! Vi ricordate la rubrica settimanale "Chiacchierando con l'autore" che avevo sospeso (e che rimarrà sospesa fino a quando non avrò più tempo), perciò vi presento l'intervista ad Aislinn, autrice di Angelize, una scrittrice misteriosa e interessante.


G: Benvenuta nel blog “Fantasticando sui libri”, Aislinn! Ti va di presentarti brevemente?

A: Salve, mi chiamo Aislinn e ho un problema: scrivo. Ciò comporta, almeno per me, non-poi-così-vaghi disturbi di personalità (quando qualche rompiscatole ti secca e tu hai la tentazione di rispondere come farebbe il tuo personaggio più sboccato, ma sai che non puoi, se non vuoi guai), un sacco di momenti socialmente imbarazzanti (del tipo, la gente ti parla, la tua mente vaga inseguendo un dialogo o una scena che hai in sospeso, e alla fine non sai nemmeno che cosa gli altri ti stessero dicendo. E, quando si accorgono che sei distratta e ti chiedono cos'hai, puoi rispondere «Stavo pensando a come potremmo barricarci se in questo momento scoppiasse un'epidemia zombie»), picchi di disperazione («Ohmmieiddèi fa tutto schifo!») e altri di esaltazione incontrollata...

A parte questo, ho anche un lavoro più o meno normale, anche se la definizione è lunga (consulenteredattricetraduttriceditor). E cerco di riempire la mia vita con le cose più belle che posso: ascolto musica, seguo serie tv, cerco di viaggiare quando posso, canto a squarciagola, mi diverto e soprattutto sto con le persone che amo e gli amici.


G: Cosa significa Aislinn?

A: In gaelico «sogno, visione». L'ho scelto quando ho iniziato a bazzicare internet perché mi sembrava adatto a quello che volevo fare: raccontare storie, inseguire il sogno della scrittura. E lo considero ancora il nome giusto per me, per entrambe le sue accezioni. Tradizionalmente, darsi un nome è un atto di magia e le parole hanno molto potere. Il cognome l'ho ereditato, il nome me lo hanno imposto, ma Aislinn l'ho scelto io...


G: Il fantasy è composto da tanti sotto generi, qual è il tuo preferito?

A: Senza dubbio l'urban fantasy, che poi è anche quello che preferisco scrivere, anche se ho in mente un paio di storie di altro tipo per il futuro. Amo scoprire il magico e l'inaspettato negli angoli della città, nei posti che ciascuno di noi vede ogni giorno e magari considera banali e grigi. Dona alla scrittura del fantastico una verosimiglianza e una possibilità di immedesimarsi nei personaggi straordinarie.

E poi, imbattersi nel soprannaturale nella propria città può spaventare, ma per me è paradossalmente anche rassicurante: ehi, la vita non è solo casermoni tutti uguali e asfalto. E se tutti quei mostri in cui credevamo da bambini esistono davvero... che cos'altro scopriremo domani?


G: Cosa pensi del fantasy moderno?

A: Che è ricco, molto più di quello che si vede in Italia, dove purtroppo molti ottimi libri non arrivano e quindi può accedervi solo chi legge abitualmente anche in inglese. Nascono continuamente nuove storie capaci di lasciare a bocca aperta e ben scritte, basta non fossilizzarsi su quelle più standardizzate e osare un po'. All'estero c'è più spazio per le sperimentazioni, per quello che va oltre la categoria da «vetrina», e spesso c'è anche più preparazione, più professionalità. In Italia la lotta è molto, molto più difficile e troppo spesso non ci si smuove dall'immagine del fantasy come prodotto per bambini/adolescenti, quindi diventa difficile scrivere opere con temi, scene e situazioni adulte o controverse. Ma ehi, non è un buon motivo per gettare la spada e arrendersi.


G: Quali sono i tuoi libri preferiti?

A: Ho cinque libri sacri che mi porto dietro da quando ero bambina o adolescente, e che mi hanno in momenti diversi influenzato e colpito tantissimo: Peter Pan di Barrie, Dracula di Stoker, Il Signore degli Anelli di Tolkien, Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen e L'importanza di chiamarsi Ernesto di Wilde. A questi, aggiungi altri libri per me ugualmente sacri: It e L'ombra dello scorpione di King, World War Z di Max Brooks, Buona Apocalisse a tutti! di Gaiman e Pratchett, La storia infinita di Ende. Questa decina di libri ha influenzato e modellato il mio modo di scrivere e di concepire le storie più di qualsiasi altro libro, credo, oltre, spesso, a cambiare anche me stessa come persona e a «contagiarmi» con decise manie (vedi Dracula, da cui è iniziata la mia passione per i vampiri – pre-Twilight – e per i saggi e il folklore sugli stessi).


G: Quali sono quelli che non sopporti?


A: Quelli in cui la trama è solo una scusa per le scene di sesso, tanto più che in genere più che essere eccitanti risultano solo ridicole. E sia chiaro, non ho nulla contro le buone scene di sesso, né da lettrice né da autrice; qui mi riferisco a romanzi che non hanno nient'altro che quelle. E poi non sopporto quelli costruiti a tavolino («Ehi, va di moda quello, buttiamoci a pesce!»): per esempio, nulla contro i vampiri, come ho detto sopra, ma non se il libro è scritto solo per rincorrere lo stile Twilight; nulla contro i distopici, ma non se non sono altro che un inseguimento del successo di Hunger games, eccetera. Un libro può essere splendido indipendentemente dal genere cui appartiene, ma per riuscirci, io credo, deve essere anche sincero, oltre che ben scritto e ben costruito. E poi non sopporto quelli con protagoniste Mary Sue e protagonisti ridicoli maschi alfa che nella vita reale si meriterebbero solo sberle.


G: Qual è il tuo scrittore preferito?

A: Difficile dirne uno solo. Direi gli autori dei romanzi che ho elencato prima, aggiungendo anche i nostri Luca Tarenzi e Francesco Dimitri.


G: Qual è il tuo genere letterario preferito?

A: Leggo di tutto, più o meno, ma in generale direi tutti quelli con elementi fantastici: urban fantasy in particolare, ma anche gli altri tipi di fantasy e l'horror.


G: I tuoi genitori ti sostenevano nella tua passione?

A: Mia madre mi ha sempre sostenuto a prescindere, qualsiasi cosa volessi fare. Anche se lei ancora si chiede perché non scriva più fantasy classico, visto che ama Tolkien... Mio padre pure mi sostiene in ogni modo possibile. Sto ancora tentando di capire cosa pensino quando poi leggono quello che scrivo... Spero non sia un «dove ho sbagliato?»!


G: Con quale racconto o romanzo hai esordito?

A: Con una saga fantasy classica (appunto) che non ho mai finito di pubblicare (anche se l'ho scritta interamente). E, come spesso capita quando gli autori parlano delle loro prime opere, era piena di difetti di ogni tipo: anche se mostrava già alcuni temi che mi stanno a cuore, adesso la riscriverei completamente. D'altronde, si impara continuando a scrivere... Poi ho pubblicato diversi racconti su varie antologie, quasi tutti urban fantasy – a volte più ironici, a volte più drammatici – finché sono approdata a Fabbri con Angelize, che sta uscendo in due parti, e un altro romanzo ancora top secret.


G: Come sviluppi i romanzi? Crei delle scalette dove scrivi cosa devi scrivere capitolo per capitolo oppure utilizzi un altro metodo?

A: In genere parto da un'idea di base, uno spunto, su cui poi medito finché germoglia, si collega ad altre idee, altre suggestioni, altre possibilità. Quando ho finalmente tre elementi fondamentali – l'idea di partenza, appunto, almeno un personaggio che sento «vivo», e un finale verso cui tendere – inizio a scrivere. Preparo scalette parziali, perché più o meno so cosa deve accadere per alcuni capitoli, ma soprattutto seguo i personaggi: sono loro, con il carattere che hanno, i pregi, i difetti, gli obiettivi, a determinare cosa succede, con le loro scelte e idee. Io li metto nei guai e loro devono tirarsene fuori, insomma... Questo significa che il finale o i punti chiave della trama che avevo immaginato possono mutare, che possono saltare fuori imprevisti, personaggi nuovi o eventi che non avevo in mente all'inizio, e quindi, conclusa la prima stesura, serve un bel lavoro di risistemazione, riscrittura, riordino. Decisamente non sono capace né di preparare scalette complete in anticipo né di indovinare prima quanto sarà lungo un romanzo, se non a linee mooolto grandi, perché le idee migliori me le forniscono i personaggi durante la vicenda, spesso stupendomi.


G: Solitamente ascolti musica per scrivere?

A: Di solito, se non ascolto musica vuol dire che sto dormendo – e a volte la ascolto pure mentre dormo! Assolutamente sì, ascolto musica sia durante le stesure sia durante le revisioni sia quando sto meditando sulla trama. Mi aiuta a creare l'atmosfera, proprio come la colonna sonora di un film, e infatti in genere ogni romanzo ha una sua «playlist» che accompagna la trama; e mi aiuta anche ad allontanare il resto del mondo. A volte scrivendo ascolto proprio la playlist collegata al romanzo su cui sto lavorando, a volte altro, quello che mi ispira al momento.


G: Che tipo di musica, in particolare?

A: Soprattutto metal in tutte le sue forme e rock (per esempio Blind Guardian, Amorphis, Within Temptation, 30 Seconds To Mars, Three Days Grace, Moonspell...) più altri ascolti occasionali (da Caparezza al pagan folk degli Omnia, da Amanda Palmer a Bjork eccetera).


G: Preferisci il cartaceo o l’ebook?

A: Leggo entrambi senza problema: l'importante è il contenuto, non il mezzo. In generale, per lavoro leggo soprattutto ebook e pdf, perché sono più comodi, mentre, quando scelgo un libro perché mi interessa molto e per mio piacere personale, tendo a comprarlo in versione cartacea, amo i miei scaffali stracolmi.



G: Saluta i nostri lettori con una delle tue citazioni preferite.

A: Siamo tutti in un rigagnolo, ma alcuni di noi guardano le stelle, Oscar Wilde. Se invece ne preferite una sulla scrittura... La mia preferita è di John Gardner: The true novelist is the one who doesn't quit.

A me fa venire in mente un'altra citazione, detta da non mi ricordo chi (shame on me!): "A volte un vincitore è solamente un sognatore che non si è arreso". Sono felice di aver fatto quest'intervista, ero felice di aver fatto anche le altre perché ogni autore emergente merita il suo spazio e merita l'attenzione dei lettori, ed in particolar modo Aislinn. Aislinn è una scrittrice promettente ed è ciò che vorrei essere io: una scrittrice, ma lasciamo perdere me e parliamo di lei. Sapete che ho letto il suo libro e l'ho amato tantissimo, perciò vi chiedo di aiutarmi nella mia "campagna" su Twitter: #Angelize2 #TeamHaniel #Thecountdownbegins. Inoltre, io ed Aislinn abbiamo molte cose in comune, specialmente la passione per "Il Signore degli Anelli", che come sapete è la mia trilogia preferita in assoluto.


Giada

To-read list di (fine) agosto

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Purtroppo sono molto presa dallo studio per gli ultimi tre esami che mi mancano per concludere un esame da 9 crediti di lingua inglese, ma magari fosse solo la preparazione per quell'esame ad angustiarmi! Sì, perché ho programmato un esame di letteratura inglese 2 a febbraio (l'esame è su William Shakespeare, Christopher Marlowe, Philip Sidney, Thomas More e John Milton) e devo buttare giù un bel po' di appunti per poterci riuscire, e soltanto dopo che l'avrà fatto potrò leggere tranquillamente.

Oggi vi presento la mia to-read list, ovvero i libri che voglio leggere e che devo farlo, perché sono nel pieno della Reading Challenge di Goodreads:

  1. Jodi Picoult, La custode di mia sorella
  2. James Joyce, Ulisse
  3. James Joyce, Gente di Dublino
  4. George R.R. Martin, Il trono di spade
  5. Wilbur Smith (per me è un autore che ho appena scoperto e che desidero ardentemente leggere, so che è molto famoso e per fortuna nella biblioteca del mio paese ci sono i suoi libri)
  6. Jane Austen, Catherine
  7. Jane Austen, Northanger Abbey
  8. Eoin Colfer, Artemis Fowl
  9. Harper Lee, Il buio oltre la siepe
  10. Alice Sebold, Amabili resti
  11. Isaac Marion, Warm bodies
  12. Marcel Proust, La ricerca del tempo perduto
Credevo che sarebbero stati molti di più, ma ora mi rendo conto che non lo sono. Vorrei non essere così stressata da letteratura inglese 2, ma sono cose che devo fare. Spero di riuscire a calmarmi e di riprendere a leggere libri, visto che non riesco a scrivere. 

Vi lascio con una citazione che a mio avviso è bellissima: "Lavoriamo continuamente per dare forma alla nostra vita, ma copiando nostro malgrado, come un disegno, i lineamenti della persona che siamo e non di quella che ci piacerebbe essere."
(Marcel Proust)

Giada

domenica, agosto 17, 2014

La battaglia delle saghe

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi non vi proporrò una recensione o un commento su un determinato classico della letteratura, ma vi chiederò di votare la vostra saga preferita, la saga che riceverà meno voti verrà eliminata e si continuerà così fino a quando non verrà proclamata "la saga più amata di tutti i tempi". Per poter riuscire in questo gioco, dovete partecipare e commentare sia qui sul blog che sulla pagina facebook "Fantasticando sui libri". Siete pronti? Bene, cominciamo!

1. LA SAGA DI HARRY POTTER, J.K. ROWLING

2. LE CRONACHE DI NARNIA, C.S. LEWIS


3. THE TWILIGHT SAGA, STEPHENIE MEYER


4. THE VAMPIRE DIARIES SAGA, LISA JANE SMITH


5. THE SHADOWHUNTERS SAGA, CASSANDRA CLARE


6. THE MARKED SAGA (HOUSE OF NIGHT SERIES)


Niente citazione come saluto, soltanto un "May the force be with you"! Coraggio, votate!

Giada
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