martedì, febbraio 24, 2015

RECENSIONE de La porta dei cieli di Stefano Dipino

Buon giorno, bloggers e lettori! So che sono stata un pochino assente nel blog, ma mi sto rimettendo in pari con le letture dei libri da recensire per il blog, uno di questi è "La porta dei cieli" di Stefano Dipino pubblicato da Dunwich Edizioni.

PREMESSA
Questo libro mi ha conquistata con la sua copertina immediatamente, l'ho scelto un po' a scatola chiusa fidandomi dei miei istinti perché qualche mese fa il sito era in aggiornamento e non ho potuto leggere la trama. I miei istinti da lettrice hanno fatto centro un'altra volta. Non voglio dilungarmi troppo qui, qui sotto troverete la recensione. Inoltre ringrazio di cuore la Duwnich Edizioni per avermi mandato questo bel romanzo.

TRAMA (dalla quarta di copertina)
E' una semplice porta ornamentale. Eppure custodisce un segreto che affonda le sue radici nella nascita della Città eterna.

In una torrida estate romana Alessandro Altieri, professore di Antropologia Culturale, viene avvicinato da Roberto Guerrini, uno studente la cui fidanzata, Sveva, è scomparsa. Qualche giorno dopo anche Paolo Altieri, padre del professore, svanisce insieme a una stele fenicia da poco entrata in suo possesso.

Cosa collega la stele alla Porta dei Cieli? Il misterioso monumento costruito nel XVII secolo dal marchese Palombara affiora nella memoria di Alessandro, ricordandogli qualcosa del suo passato. E' l'inizio di un incubo per l'insegnante, che viene proiettato in una Roma oscura e onirica, fatta di leggende, borghi sepolti, laghi e templi sotterranei. Dietro le due sparizioni c'è l'ombra di una sanguinaria società che annovera tra i suoi membri personaggi che hanno fatto la storia di Roma nell'arco di quasi tre millenni.

Per scoprire la verità, Alessandro dovrà aprire la mente e abbandonare tutto quello in cui ha sempre creduto. Solo così potrà svelare i segreti della sua famiglia e far luce sull'intricata trama di misteri che si tesse intorno a lui.

RECENSIONE
La prima cosa che mi viene in mente quando penso a questo romanzo e a tutte le emozioni e le avventure vissute dal protagonista, Alessandro Altieri, è wow! La storia presenta la vita normale e quotidiana di un professore di Antropologia Culturale, la cui vita viene sconvolta dalla scomparsa del padre, il quale qualche giorno prima aveva acquistato una stele fenicia originale da dei mercenari d'opere d'arte, i Heilig-Kreuztal. Anche la vita della giovane giornalista Sveva, che cerca di fare carriera con uno scoop su una società segreta che vanta al suo interno tutti i nomi dell'élite italiana e mondiale, viene sconvolta; infatti anche Sveva scompare nel nulla. Credo che a rendere particolare questo romanzo sia stato l'alternare le scene che avvenivano al giorno d'oggi con flashback riguardanti il passato del protagonista e dei personaggi minori che ruotano attorno al protagonista, questo ha permesso al lettore di conoscere quei piccoli particolari che hanno portato la situazione ad essere ciò è ora. Man a mano che la storia prosegue, conosciamo gli amici di Alessandro e Paolo Altieri, ovvero Gian Battista Morelli, "Vann", Roberto Guerrini, il fidanzato di Sveva, Gianna (la ragazza con cui Sveva era in competizione), Valer e Jakob Heilig-Kreuztal, rispettivamente padre e figlio.

La "Porta dei cieli" è un libro ricco di dettagli, emozionante, coinvolgente e durante la lettura spesso mi sono chiesta cosa sarebbe successo ai personaggi e continuavo a leggere anche se avevo un po' di mal di testa. E' un romanzo ben riuscito. Stefano Dipino è meglio di Dan Brown, per quanto mi riguarda, leggete quel libro e potrete capire che Stefano gli fa un baffo. Perché cito Dan Brown? Perché la storia del professore mi ha ricordato quella di Robert Langdon, ma allo stesso tempo mi ha fatto capire che il suo libro è qualitativamente migliore di quello del noto scrittore americano.

Il libro finisce con un finale aperto e io spero che ci sia un seguito perché un libro così emozionante merita una serie tutta sua, merita di essere letto.

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro bellissimo: "Non erano più i suoi occhi ad essere aperti, mala sua mente. Poteva vedere il cuore del mondo pulsare sotto ai suoi piedi. I suoi pensieri erano realtà e la realtà era pensiero."

Giada

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