Nome autore: Paola Di Nino
Titolo dell'opera: Condannati a morte
Genere: drammatico/thriller
ISBN: 978-88-6393-255-3
Prezzo: 9 euro
Numero Pagine: 117
Editore: Leone Editore
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Sinossi:
In un’Italia plumbea e violenta che ha appena ripristinato la pena capitale, due ragazzi turchi, fratello e sorella, vengono arrestati per traffico di droga. Il trattamento loro riservato è da subito durissimo: la ragazza, Azmiye, viene malmenata, rasata a zero e incarcerata nel reparto maschile, mentre il fratello, Koray, viene rinchiuso in una cella di isolamento. Ad attenderli ci sono una falsa accusa di omicidio e l’iniezione letale. Gli abusi subiti dai due giovani destano sospetti nella protagonista, la guardia carceraria incaricata della loro custodia, che inizia a indagare sugli sporchi segreti celati dietro la loro detenzione. Pagherà caro il desiderio di aiutarli, ma si lascerà trasportare da un assurdo amore per lui, una strana passione, fatta di sguardi e di sensazioni: un amore che non trova né spazio né tempo per essere vissuto.
Biografia
Biografia
Paola Di Nino, nata il 29 aprile 1986. Laureata in Ingegneria delle Telecomunicazioni ma con una passione parallela che ha sempre accompagnato il suo lavoro: la scrittura. Ha pubblicato precedentemente due raccolte di poesie e ora invece si sta dedicando alla stesura di romanzi. Sito internet: www.paoladinino.it
Estratto
Estratto
“Sentii il suo fiato sui miei capelli, ed ebbi paura. Aprii immediatamente la porta. Si sentì un cigolio fastidioso, il portone di quella cella era tremendamente pesante e non riuscii a scostarlo senza mostrare segni di fatica sul volto. Non avevo mai visto tanta polvere tutta insieme. Restammo sommersi da un fumo puzzolente. Un odore di chiuso misto al profumo di quelle notti insonni in cui né passato né futuro trovano senso. E fu lì che mi resi conto di quello che realmente avevo davanti: un solco di tenebre, neanche due metri quadrati, in cui, girandoti, potevi ritrovare te stesso. Polvere, fumo e odore di malattia, in un angolo senza cuore e senza cielo. E io lo stavo rinchiudendo lì dentro. Mi si stringeva lo stomaco, ma era il mio lavoro. Appena aprii la porta lui entrò nell’oblio. Stoico, lo ammirai stupita.”
xoxo,
Giada
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